PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA

 

                                                                    

E’ arrivata ieri sera, alle 22 e qualcosa, se non vado errando, disse Pancrazio.

Sì, per i boschi, gli fece eco Sebastiano, ridendo sotto i baffi, mentre tirava a lucido alcuni calici da vino.

Che vuoi dire? Gli chiese Pancrazio.

Non si sarà mica persa, sai com’è, quando uno va errando…

E’ entrata in punta di piedi, mandando avanti l’Equinozio che era impaziente, ma sai quello è un momento, come lo vedi, è già passato, mentre lei, la Primavera, ci teneva a fare bella figura ed ha aspettato l’alba per vestirsi a nuovo e presentarsi. Ora è qui e non sa cosa fare.

Come sarebbe a dire? Interrogò svagatamente Maurizio.

Non sa se deve piovere, o fare bel tempo. Il popolo si aspetta entrambe le cose.

Il popolo! Che parolona, Pancrazio, non siamo mica ad un comizio del Piccì, interloquì Oreste.

Salute! Disse Pancrazio, rivolto a quest’ultimo, non è che la primavera ti ha risvegliato l’allergia?

Pancrazio ha ragione, intervenne decisamente Maurizio. Noi siamo un popolo eternamente diviso. Ci sono i TAV e i no Tav, i fautori dei vaccini e i no vaccini, quelli che stanno con Zelenskyi perché l’Ucraina è stata invasa dalla Russia e quelli che stanno con Putin, perché sostengono che la Nato ha attaccato la Russia e quella di Putin è stata un’aggressione a scopo difensivo e per questo minaccia di far scoppiare la terza guerra mondiale, a suon di bombe atomiche e, infine, ci sono anche quelli che fanno la danza della pioggia, per scongiurare la siccità e quelli che vorrebbero una Primavera bella e sorridente, per mettersi l’inverno alle spalle e prepararsi per l’estate.

Insomma, sarebbe stato meglio che se ne fosse rimasta a casa sua? si interrogò desolato Pancrazio.

Si, ad aspettare il prossimo Congresso del PD per la Prima Vera rinascita da tutte queste contraddizioni che ci hanno avvelenato la vita, concluse un Maurizio, che non aveva voglia di proseguire quella discussione senza senso.     

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