LA CINCIARELLA
Becchettava felice, quasi incredula di aver trovato una così abbondante quantità di briciole nella ciotola appositamente (ma lei non lo sapeva) posta da Fiorella a piè del vaso di fiori (belli i fiori d’inverno) e si affrettava ad ingoiarne quante più possibile, nella tema che tanta fortuna dovesse da un momento all’altro venire a mancare. Si era prima posta sul bordo della scodella ed assaggiava con prudenza – non si sa mai, una trappola, questi umani…- quindi, resa più sicura dal fatto che nulla succedeva – ma ci teneva d’occhio, ad ogni colpo di becco, dietro i vetri della finestra, noi, immobili per non spaventarla, lei guardinga con i suoi occhietti vivaci, ma propensa ormai ad accordare fiducia – si era poi portata, con un saltello agile, al centro della ciotola, con i suoi piedini nel mangime e si era abbandonata ad una vera e propria scorpacciata.
Poi, di colpo, con un frullare di ali, è volata via, un guizzo veloce, verso l’alto, imbroccando sicura il passaggio tra due sbarrette della balaustra ed è scomparsa. Forse è andata ad avvisare i suoi compagni, o forse si è tenuto il segreto per sé; certo però che la scoperta del posto di ristoro è stata ben presto fatta anche da altri volatili, che ora visitano, con aria quasi di sfida, il nostro balcone, sempre pronti, però a spiccare il volo a ogni minimo movimento, che si verifichi dietro i vetri della finestra.
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