CLASSICISMO

 

                                                                               

So di non dire certo una novità, anzi scopro l’acqua calda, se dico che la nostra cultura e la maggior parte del nostro visionario collettivo affondano le loro radici nel pensiero greco dell’epoca classica, pensiero che si esprime con parole, le parole insieme formano frasi e le radici di questo pensiero, riaffiorano in tante parole della nostra lingua, spesso attraverso una mediazione operata dalla lingua latina, dopo che i romani conquistata la Grecia, furono a loro volta conquistati dalla sua cultura.

Maurizio marciava sicuro e sapeva di avere i suoi dalla sua parte, attenti e desiderosi di sapere, quindi continuò:

Queste parole, già ricche di una carica semantica notevole, nel corso dei secoli, hanno consolidato ed ampliato il loro senso, divenendo archetipi di pensiero che sono alla base di molti rami della nostra conoscenza, da quella letteraria e scientifica, fino a quella tecnica e burocratica.

‘Mbè, sempre meglio l’acqua calda, sentenziò pomposamente Pancrazio, che quella fredda e molti si guardarono l’un l’altro, con sguardo interrogativo, per vedere se qualcuno avesse capito cosa intendeva con quelle parole, ma egli non si lasciò scoraggiare e continuò: io a Colleminuccio avevo proposto di risolvere una volta per tutte il problema delle radici che affioravano sulla strada e facevano inciampicare quelli che passavano (una volta Evelina ci era caduta mentre faceva footing), tagliando gli alberi di ulivo che correvano al bordo di essa ed una donna, che era la proprietaria dell’uliveto, mi rovesciò addosso una conca di acqua gelata che portava in testa poggiata su una spara arrotolata a mo’ di  ciambella, che  era andata  a cogliere alla fonte proprio allora e sì che era inverno, altrimenti mi avrebbe fatto anche piacere, ma così, con quel freddo…le detti un calcio negli stinchi e lei si mise ad urlare come una papera, fino a quando arrivarono i carabinieri e mi portarono in caserma. Per fortuna il maresciallo, che era mio amico, mi prestò una sua uniforme vecchia per cambiarmi e non farmi prendere una polmonite, così passai la notte al fresco, vestito da carabiniere.  

Ma le radici della lingua, concluse, non le avevo mai sentite!

Volevo parlarvi di classicismo, disse Maurizio in tono mesto, per dirvi che si tratta di una corrente di pensiero, che si diffuse soprattutto durante il Rinascimento, con l’Umanesimo e la ricerca in tutti i campi dell’arte e della cultura, dei modelli classici della bellezza e dello stile di vita: ma credo che non sia il caso…

Hai ragione! Era sempre Pancrazio a parlare (e meno male che almeno lui…), le classi dalla prima alla quinta, le ho fatte tutte e mi sono bastate: il maestro mi metteva sempre all’ultimo banco.

E per forza, ridacchiò Sebastiano, con un asino come te…!

Il classismo, comunque è superato, intervenne Oreste, in tono semiserio; il ceto medio non esiste più; in Italia, adesso ci sono solo ricchi e poveri!

Non ti ci mettere pure, tu, sibilò Maurizio, oggi non è giornata. E chiuse il quaderno di appunti che aveva davanti.

E’ vero, anche io mi sento poco bene, commentò Pancrazio, consoliamoci con un aperitivo, da “aperitivòs”, vero Maurì?

Questo è troppo disse Maurizio e, messo in tasca il taccuino, si affrettò ad uscire dal locale ed imboccò subito la via di casa - insalutato ospite - ma gli altri non capirono il perché di tanta fretta.

Commenti