ANIMA
ANIMA
Senti, esordì Pancrazio in un momento di apertura confidenziale con Maurizio, il discorso sull’anima che hai fatto ieri mi è molto piaciuto e debbo dire che l’argomento mi interessa non poco, però ti confesso che non ho capito la differenza tra l’anima e l’animo; non sono la stessa cosa?
Maurizio si tolse gli occhiali e sollevò gli occhi dal libro che stava leggendo, rivolgendoli verso il suo amico, senza vederlo, perché il suo sguardo andava oltre la persona fisica e scrutava lontano; poi si concedette qualche attimo di ripensamento, per distogliersi dall’argomento che aveva in mente in quel momento e predisporsi al nuovo che l’amico gli sottoponeva; infine parlò:
Non sono la stessa cosa. Anche se spesso si confondono l’una con l’altro. Vedi noi abbiamo sicuramente un animo, ma non è certo, anzi è contestato che abbiamo un’anima, che sarebbe una invenzione fatta dall’uomo per fini soprattutto religiosi. Inoltre l’animo è mortale, mentre l’anima, se esistesse, sarebbe immortale.
Va bene, replicò Pancrazio, ma non mi hai detto cos’è l’uno e cos’è l’altra.
Questa volta Maurizio ritenne di posare lo sguardo sul suo interlocutore, per metterlo a fuoco, traendolo dal velo di nebbia in cui l’aveva tenuto fino ad allora e prese coscienza del fatto che Pancrazio non si sarebbe accontentato di una risposta qualsiasi.
Cominciamo dall’anima, iniziò a dire, che è l’elemento più problematico. Io la metterei così: quasi tutti sono d’accordo nel ritenere che la nostra natura è composta di due elementi, uno materiale, che è il corpo ed un altro immateriale, che è lo spirito. Per spirito intendiamo diverse cose: il soffio vitale, la capacità di raziocinio, cioè la mente e la volontà, che sono qualità che ineriscono direttamente al corpo e ne seguono il destino.
Questa parte immateriale della nostra struttura può scindersi in due filoni, diversi, ma, per certi aspetti, simili e sono:
l’anima, che è qualcosa che si aggiunge, una vera e propria entità a parte, che vive con noi, o dentro di noi e ci ispira sentimenti di coscienza;
l’animo, che, invece, è la nostra impronta personale, il
nostro modo di essere e di comportarci. Quello che chiamiamo comunemente temperamento. La parola 'animo' viene usata in vari modi, per indicare diverse attitudini: ad esempio, se dico "ho in animo di fare" qualcosa, parlo di un'intenzione, se, invece, dico "avresti l'animo di fare" questo? faccio riferimento al coraggio (o alla presunzione), o alla forza dell'interpellato; sono comunque attributi che rientrano nell'ambito della volontà.
Io ho sentito dire che qualche volta l’anima si stacca da noi e si allontana; è possibile? Chiese Pancrazio, sinceramente partecipe del problema.
Qui si inserisce un elemento di confusione; alcune teorie zen parlano di un’anima che ci segue, viene dietro a noi, tanto che se noi andiamo molto di fretta, ogni tanto dobbiamo fermarci per darle la possibilità di raggiungerci; altre indistintamente affermano che essa è una nostra compagna che viaggia sempre al nostro fianco, al punto che alcuni, camminando, avvertono la presenza di un’ombra accanto a loro, quando invece non c’è nessuno. Altri ancora ringraziano il Signore Celeste, al mattino, appena svegli, di aver fatto ritrovare loro, l’anima che nel sonno si era persa.
Ma in tutti questi casi, è sicuro che stiamo parlando di anima e non di animo? Non è che qualche volta, di fronte ad un problema particolarmente difficile, noi ci perdiamo di animo? E non di anima, vero?
Pancrazio guardava perplesso Maurizio e non parlava. Infine si decise: Maurì, lo apostrofò, tu parli bene, ma io, scusa se te lo dico, non ci ho capito un cazzo. Dimmi solo una cosa: quello che va all’Inferno, se uno dice le bugie o le madonne, è l’anima o l’animo? Perché così io mi occupo solo dell’altro.
Maurizio lo guardò di nuovo senza vederlo, poi lentamente inforcò gli occhiali e, come colto da un dubbio repentino, ficcò il naso fra le pagine del libro che aveva in mano, alla ricerca di una qualche soluzione del problema e non aggiunse altro.
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