IL SOLE DELL'AVVENIRE


                                                                                            

Pancrazio è antifascista, tutti lo sanno, però ha votato per le Meloni, questo si diceva al Circolo pseudo letterario di via Carlo Forti

Non è vero! urlò Pancrazio, visibilmente agitato e pronto a muovere i pugni. Questa è una ignobile calunnia e chi si azzarda a ripeterla, se la deve vedere con me.

Perché allora hai detto che a S. Anna di Stazzema, perfino i parenti delle vittime della strage nazista, hanno votato per lei?

Perché è vero! La gente di là si è sentita abbandonata dallo Stato e dalla sinistra e per protesta ha votato all’opposto di sempre. Non tutti naturalmente, c’è ancora chi ci crede e non commetterebbe mai uno sgarro del genere.

Ma tu per chi hai votato? Gli chiese Sebastiano.

Non te lo voglio dire; vatti a leggere sullo Zibaldino, quello che scritto Maurizio a proposito del SOLE DELL’AVVENIRE e forse capirai qualcosa. Ma ho i miei dubbi.

 

                                                    IL SOLE DELL'AVVENIRE

                                                                            

Sputa il rospo, Pancrazio, cos’è che non ti va? Chiese Sebastiano all’amico, che rimestava il cucchiaino nella tazzina del caffè, con fare meditabondo ed amareggiato.

Se è tornata la fiamma tricolore di Almirante e Fini a trionfare prima nelle piazze, dopo nelle urne, è perché non c’è più quel bel simbolo con il sole nascente, il libro aperto e la falce incrociata col martello, che riuniva intellettuali, operai e contadini, proiettandoli verso il sole dell’avvenire.

Tu che ne sai del sole dell’avvenire? Gli chiese Maurizio, a quel tempo non eri ancora nato e tuo padre portava ancora i calzoncini corti.

Ma non ha mai portato i pantaloni alla zuava, o, come si diceva allora, alla zuarr, che indossavano i giovani di Salò. Fu la risposta meditata di Pancrazio.

I ragazzi di Salò come i ragazzi del ‘99? Chiese ingenuamente Sebastiano.

Ora non confondiamo il loglio con il grano disse Maurizio. I ragazzi del ’99, furono quei giovani, che, appena diciottenni, nel 1914, furono mandati al fronte, con l’ultima leva della Grande Guerra e furono gli eroi. Non così quelli di Salò, che si offrirono volontari per continuare la lotta contro gli antifascisti, quando ormai era chiaro che gli italiani avevano scelto la libertà.

Nenni, Lombardi, De Martino e, a parte Togliatti, erano i nomi che mio zio, ex partigiano, mi faceva, per parlarmi della guerra di liberazione, disse Pancrazio. E poi De Gasperi, che fu un grande statista.

Comunque la Meloni ha detto che governerà per tutti gli italiani, insinuò Sebastiano.

Bella scoperta! Sbottò Pancrazio. La maggioranza che ora è in Parlamento, non è quella che è nel Paese. Il maggior partito è quello degli astenuti.

E molti giovani che hanno votato la fiamma, aggiunse Maurizio, non sanno cosa rappresenti. E’ il simbolo che più divisivo di così non potrebbe essere, perché riapre le ferite di una guerra fratricida e la pacificazione che la Meloni vuole è quella che mette sullo stesso piano i combattenti per la libertà e quelli che lo fecero per la repressione della stessa, con il disconoscimento dei valori della Resistenza e della Liberazione.

La pacificazione non può avvenire sul presupposto che quelli che caddero per la libertà, fossero uguali ai loro persecutori[H1] , ma solo nel fatto fondante di riconoscere, una volta per tutte, che questi ultimi erano dalla parte sbagliata della storia e porre fine ad una diatriba che si trascina ormai da troppo tempo: questo sarebbe il momento di affermare a voce alta, che sì, a quel tempo i loro nonni, o padri non erano dalla parte giusta e che quindi la pace si fa proprio in nome della Liberazione avvenuta a seguito della Resistenza

Bravo Maurizio, concluse Pancrazio, era quello che volevo dire io ed aggiungo che il significato di quel simbolo con il sole nascente, il libro aperto con sopra la falce e il martello, conserva tuttora la sua validità, mentre la fiamma va eliminata.

Ciò era già avvenuto, precisò Maurizio, con Fini, che l’aveva tolta dal simbolo di Alleanza Nazionale, ma poi è stata rimessa proprio dalla Meloni, che evidentemente non ha ancora fatto i conti con il passato, nel simbolo del suo partito, l’ammiccante Fratelli D’Italia.

Che oggi, aggiunse Pancrazio, sembra che abbia conquistato il consenso della maggior parte degli italiani, ma non è così, anche se molti di noi hanno la memoria corta, non è che temiamo che possa tornare il fascismo, ma quello che non dobbiamo dimenticare è che l’antifascismo è il fondamento della nostra Costituzione ed è alla base del concetto di democrazia.

Dici bene, concluse Sebastiano e con una mano, dette una stretta alla manopola del vapore, sulla macchina del caffè, che emise uno sbuffo prolungato,    


 [H1]uta

Commenti