CAVALCARE O SCAVALCARE?

 Anteprima su FB: 

Di fronte ai gravi problemi del momento, Pancrazio ha posto il quesito che mette il dito nella piaga:
CAVALCARE O SCAVALCARE?
Con arte maieutica, Maurizio è riuscito ad espungere il senso di questo dilemma, così come concepito dalla mente del suo amico nel post che reca lo stesso titolo, pubblicato sulllo Zibaldino.
Non sarà la fine di un'epoca, ma certo non è più tempo di scavallare, o correre la cavallina, come si suol dire, vero Pancrazio?

 

Il post:                                                                

Esiste un pericolo fascista in Italia? Si chiedeva e chiedeva ai suoi accoliti Maurizio, con aria seriosa e vagamente preoccupata, anzi no, contrariata.

Rispose Oreste, mentre gli altri esitavano, in attesa che qualcuno si facesse avanti:

In concomitanza con la vittoria elettorale della Destra, qui da noi, sono uscite delle pubblicazioni di esperti e studiosi, che affermano, con varie argomentazioni, che no, una vera minaccia di ritorno del fascismo, non c’è e non potrebbe esservi, se non altro perché i tempi sono cambiati da quel ventennio infausto; però tutti gli autori, più o meno, sono concordi nel ritenere che alcuni tratti che caratterizzano la mentalità del fascismo non sono mai morti e che essi quindi seguitano a permeare il tessuto della nostra società in maniera trasversale, interessando, più o meno, tutte le componenti politiche di esso, in maniera consapevole e, più spesso, inconsapevole.

Per questo succede quello che è successo in questa tornata elettorale, che la gente comune, si lasci tentare del mito dell’uomo forte, come fu Mussolini, definito dal Capo della Chiesa cattolica, l’Uomo della provvidenza.

Se non è fascismo, allora è revanscismo, affermò Pancrazio, ergendosi con tutto il busto, dalla sedia sulla quale era seduto.

Cosa vuoi dire? Gli chiese Maurizio.

Ho sentito alcuni di quelli che hanno votato per la Meloni, affermare che si tratta di una rivincita contro la supremazia della sinistra, che avrebbe affossato l’Italia, anche in Europa ed essi ora intendono riscattarla. Questo è nazionalismo degenere! l’ho sentito dire da uno che parlava contro di loro ed era molto incazzato.    

Tu cosa pensi di quello che sta avvenendo? Gli chiese Maurizio.

Pancrazio si strinse nelle spalle e rimase a guardarlo, incerto su cosa dire, o meglio su cosa dire per prima.

Secondo me, iniziò, si tratta di scegliere. Si fermò un attimo ben studiato, in attesa di conoscere la reazione degli altri.

Come sarebbe a dire? Stimolò Sebastiano, mentre Maurizio taceva pensoso.

Cavalcare o scavalcare?

Senti Pancrazio, si spazientì Orazio, se hai voglia di scherzare…

Lascialo parlare, incalzò Maurizio, credo abbia qualcosa di interessante da dirci.

Cavalcare l’onda, si dice così? La faccia di Pancrazio esprimeva arguzia e soddisfazione per il fatto di essere al centro dell’attenzione ed era sua intenzione, tenere un po’ tutti sulla corda.

Dai primi sondaggi successivi alle votazioni, risulta che il partito della Meloni seguita ad avanzare, il che significa che c’è chi cavalca l’onda e vuole salire sul carro del vincitore.

Ho capito, disse subito Maurizio, noi invece cosa vogliamo?

Scavalcare l’onda, disse Pancrazio in tono trionfale e questa volta lo sguardo che girò sui volti attoniti dei suoi amici, era di accondiscendente superiorità.

Bravo Pancrazio, approvò Maurizio, scavalcare come cavalcare, derivano dal latino “caballus”, ossia cavallo, cavalcare vuol dire montare e andare a cavallo e scavalcare, simmetricamente, significa scendere da cavallo, ma soprattutto, in senso figurato, andare oltre, passando sopra l’ostacolo. Ed è quanto vogliamo noi, scendere dall’onda che ci ha investito, lasciarla passare, scavallandola.

Ma scavallare è come scavalcare? Chiese ingenuamente Pancrazio, che aveva annuito ad ogni parola detta dal maestro, ma si era fermato sull’ultima.

L’occhio lungo di Pancrazio ha colpito ancora, disse Maurizio, sinceramente ammirato della perspicacia del suo pupillo, scavallare deriva anch’esso da cavallo, ma ha un senso diverso: principalmente viene usato per indicare l’azione di correre, divertirsi sfrenatamente, come fanno i bambini e solo in seconda battuta, buttare giù da cavallo.

Io preferisco scavalcare, disse Pancrazio, come seguitando la spiegazione di Maurizio; vuol dire che abbiamo finito di scavallare, e tu, Sebastiano di correre la cavallina, ora ci tocca scavalcare questo grosso inciampo, come una lunga notte, per tornare a sognare di rivedere di nuovo l’alba.

Tutti d’accordo? Chiese infine.

Non so, disse Oreste, visibilmente frastornato.        

 

 

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