IL CONVIVIO

 

 

                                                                          

L’idea del baccanale, alla fine era andata avanti ed una festa in onore di Bacco, c’era stata ed aveva riscosso anche qualche successo.

Pancrazio, che aveva capito la differenza, Sì, sì questo Baccanale non è la festa del baccalà, bensì del baccano), tutto contento era tornato alla sua idea primigenia (ah, Maurizio, quanti vocaboli nuovi gli aveva insegnato!), ed aveva cucinato il baccalà secondo la ricetta teramana di sua nonna, una pietanza che era risultata veramente squisita (da leccarsi i baffi, aveva detto questa volta).

Aveva partecipato, insieme a Maurizio, ai riti propiziatori, propri di quella manifestazione, lui nella veste di un Bacco restaurato senza grappoli d’uva in capo, e il Maestro, in quella del sacerdote officiante, le donne del gruppo, Silvana, Marta, Giulia, Evelina, nonché Patrizia, la nuova adepta, per ora in smart warking, nel ruolo improvvisato di felici baccanti, che si erano abbandonate in danze festose ed intonato canti di gioia e dato adito a fantasie varie.

Il luogo era la verandina della Battana, ormai eletta a nuova sede del Circolo, almeno per l’estate, con la soddisfazione di Putiferio e Segundo, i quali così avevano potuto protrarre la chiusura dello stabilimento, mettendo a disposizione dei partecipanti le non inesauribili risorse del bar annesso, che risentiva della mancanza di rifornimenti per lo scemare, ormai quasi totale, delle attività stagionali.

A questo punto, l’atmosfera della festa si era impossessata a tal punto dell’animo dei partecipanti, modesti rivisitatori delle antiche fonti ancestrali, da suscitare nella mente prolifica del Capo, l’idea susseguente.

Che ne dite di un bel Convivio? Tirò dritto il nuovo sasso nello stagno.

Sguardi attoniti da ogni parte, è sicuro che stia bene? Pensarono gli accoliti. Pancrazio insorse con decisione:

Io, per me, mangio tutto, disse corrucciato, purché sia cotto, perciò metto le mani avanti: niente crudi e niente di vivo, intesi?

Questa volta Maurizio non si lasciò impressionare, vuole scherzare, pensò e cominciò la sua arringa.      

Convivium, da cum vivere che vuol dire vivere insieme, e quale potrebbe essere il momento di maggiore coesione tra gli uomini? Chiese con enfasi allo scarso uditorio; Quello in cui le menti e i cuori si fondono in un afflato unico e coinvolgente? Aveva incalzato, in attesa di una risposta adeguata, che non venne, se non quello, si rassegnò a rispondersi da solo, in cui gli uomini si riuniscono a tavola per alimentarsi e per stare insieme? Il momento migliore per stare insieme è quello del pranzo, o della cena, nei banchetti, in cui si dà il giusto risalto alla solennità dell’assunzione di cibo per la soddisfazione del palato e dello stomaco, ma si crea anche l’occasione di incontro e confronto tra soggetti diversi, per una maggiore conoscenza e, in generale, per il progresso della scienza.

In senso più ampio, questo banchetto viene poi a significare banchetto di idee, in cui si realizza la comunione degli spiriti nell’incontro e nel confronto, a volte perfino nello scontro fra i diversi modi di vedere le cose, da parte di uomini di molti Paesi, con usi, costumi e, quindi, culture, diversi.  

Il cibo come sostentamento del corpo e le idee come alimento dell’animo, da assumere in quella tavola virtuale in cui gli spiriti più elevati si ritrovano per discutere insieme di cose di comune interesse. Un banchetto al quale tutti possono partecipare, perché non condizionato dal tempo e dallo spazio e nel quale si dispensano sostanze immateriali, impalpabili, che donano la salute dell’animo, oltre che del corpo.

Per un banchetto così, aveva detto Pancrazio, sempre attento a seguire i discorsi del suo amico e maestro, preparerò un grande gelato.

Perché un gelato? Aveva chiesto con cautela Maurizio, che ormai aveva imparato che nelle uscite del suo allievo, c’era sempre qualcosa di non calcolabile in partenza.

Perché si conserva nel tempo e nello spazio, aveva risposto con serietà l’allievo.

Maurizio si soffermò un attimo a meditare, poi, decise che i tempi non erano ancora maturi per un Convivio. 

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