IL BACCANALE

 


Per salutare l’estate che ci lascia, avrei pensato di fare un baccanale, aveva detto Maurizio e la cosa aveva suscitato meraviglia tra i suoi fedeli, i quali conoscendo le sue abitudini, mai si sarebbero aspettati una simile iniziativa.
Solo Pancrazio, si mostrò subito favorevole ed offrì la sua collaborazione.
Va bene, disse, a patto che lo cucino io!
Che cosa? gli chiese l’amico, alquanto sorpreso.
Conosco una ricetta che mi ha insegnato mia nonna, che è proprio una specialità, con uvette, prugne secche e noci, ti assicuro, da leccarsi le dita, rispose quegli.
Ma di che parli? insistette Maurizio.
Del baccalà e di che sennò?
E che c’entra il baccalà? Chiese perplesso il primo.
Vuoi dire che il baccalà non ti piace? E allora perché vuoi farlo?
Ho detto baccanale, una festa dedicata a Bacco.
Ah, ma allora non ci sto. Pensavo che fosse una cena tra amici, ma se vengono anche persone che non conosco, la ricetta della nonna, che è tipicamente teramana, non va bene. Bisogna pensare ad una cosa che vada bene per tutti: che ne dici di un baccalà alla livornese?

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