I TRE GIORNI DI ALFREDO

 

 

                                                                 

La nave di ferragosto, come un galeone spagnolo dell’epoca dei pirati, ha costeggiato brevemente davanti ai nostri lidi, per poi puntare, con tutte le vele spiegate al vento, verso il largo ed ora è scomparsa tra le brume di un orizzonte già quasi settembrino.

A noi ora il compito di fare il conto di ciò che resta di questa infuocata stagione, tra sollievo e rimpianti, magari con il ricorso a qualche ricordo di passate stagioni, finite pur esse nel vago baluginio del tempo.

Il mio pensiero lo dedico al mio amico Alfredo.

Alfredo amava con semplicità la vita, che per lui erano la famiglia, gli amici, la politica, l’enogastronomia e i suoi hobbies, tra i quali spiccava la passione per i quiz e l’enigmistica. Era fermo nei suoi principi e tuttavia ammetteva delle deroghe che, pur essendo in aperto contrasto con essi, in realtà facevano parte di un gioco intellettualistico, col quale si divertiva a sfidare l’intolleranza dei soliti benpensanti, senza che per questo vacillassero le sue certezze.

Tra quelle, che potremmo chiamare incoerenze, spiccavano la devozione che, lui ateo, nutriva per il Santo di cui portava il nome ed il rispetto conseguente per tutti gli altri onomastici di amici e parenti, che onorava sempre con telefonate di auguri, nonché la conclamata ammissione, non si sa fino a che punto sincera di essere, lui pragmatista e razionalista, convintamente superstizioso, fino al punto di arrestarsi, di fronte ad un gatto nero che gli attraversava la strada, in cerca di un passaggio alternativo.

Le sue affermazioni apparentemente contraddittorie, sempre di natura personale, erano del tutto ininfluenti sul contesto generale e non disdicevano al personaggio che si era creato, anzi arricchivano la sua complessa personalità, con quel pizzico di autoironia e civetteria che facevano sì che nelle sue stravaganze apparisse una logica non priva di senso, senza intaccare la sua integrità morale e culturale, assolutamente salde.

A conferma della efficacia di alcune pratiche scaramantiche, citava con assoluta serietà, quella del giocatore di poker, il quale, per invertire il corso della sorte, in una serata di gioco, in cui la sfortuna sembrava lo perseguitasse, usava eseguire un rituale consistente nel prendere la sedia sulla quale era seduto e farla ruotare  per tre volte su una sola gamba, da destra verso sinistra, asserendo che, dopo aver osservato questo rituale, la sorte dovesse cambiare indirizzo, assolutamente.

Tre giorni  meritano un riguardo particolare, nella vita di Alfredo, secondo il ricordo che ora ne ho, in qualche modo legato alla festività di ferragosto.

Il 14 agosto, che, nella liturgia cattolica, è quello in cui ricorre la commemorazione di Sant’Alfredo, un santo di origine germanica, nato il 15 agosto dell’anno 800. Il giorno da dedicargli nel calendario, sarebbe dovuto essere, quindi, il 15 e non il 14 di questo mese, come invece è, per motivi di incapienza della prima delle due date, già troppo affollata di per sé, tra le ferie di Augusto, festa laica per eccellenza, legata all’antico ricordo di feste pagane di fine raccolta dei frutti della terra, al culmine dell’estate, in cui era possibile cessare le attività e riposarsi, per Augusto, come pure per i suoi sudditi,  da cui prende il nome la festività stessa, all’Assunzione in cielo di Maria, che è uno dei capisaldi della religione cristiana.

Sant’Alfredo, al confronto scompare.

Non così per il diretto interessato, il più fedele tra i fedeli, in quanto non credente, affezionato a quel nome che lui portava fieramente come simbolo di buone qualità alle quali aveva improntato la sua vita, doti che egli vedeva soprattutto provenire da quell’attitudine per merito della quale il Santo viene ricordato come l’uomo del “buon consiglio”, secondo il significato che si dà alla parola stessa di “Alfredo”.

Il terzo giorno, il 16 agosto del 2016, è quello triste della scomparsa di Alfredo. Ad ogni sua ricorrenza, si rinnova il dolore, ma con esso, la consapevolezza della fortuna di averlo avuto come amico.   

Ed il pensiero corre alla moglie devota e alle figlie adorate, che sono le depositarie delle memorie più belle,  costellate di episodi nei quali il loro, rispettivamente, marito e padre, ha esercitato le sue qualità di consigliere e guida tra i più affidabili, secondo l’insegnamento del Santo.

Ed in questo l’uomo di fede ed il pagano si ritrovano insieme ed il primo sorride al secondo.

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