L'ATTORE
Pensa, Pancrazio, stava dicendo Maurizio, assorto come sempre nei suoi pensieri, l’attore è un uomo che per tutta la vita, vive una vita non sua.
E Sebastiano, allora? Lo interruppe Pancrazio. Ti sembra che Sebastiano faccia una vita normale? Sempre a fare le stesse cose, lava, pulisci, servi, allunghi le mani su Silvana, non tu ma lui, tutte le volte che dietro al bancone, si incrocia con lei, sfiorandola senza tanto insistere, perché teme le sue reazioni, in quanto lei non sempre è disponibile ad accettare le sue avance ed egli allora è costretto ad accontentarsi di quella sciacquetta gelosa che ha in casa?
Pancrazio, riprese Maurizio pazientemente, Sebastiano non c’entra. Io parlavo di un’altra cosa. L’attore, nella vita reale, interpreta se stesso, ma tu non saprai mai qual è il suo vero volto, in quanto quello che vedi è un miscuglio dei mille volti che egli ha dato ai personaggi che ha interpretato e, se vuole raccapezzarsi ed essere veramente persona e non attore, non sa quale di quei volti scegliere, prevalendo in lui l’arte alla finzione che lo costringe a seguire l’immagine di sé che si è formata, sull’onda del successo che lo ha portato ad essere quello che è. La sua vita è un falso e se egli si rende conto di ciò, sul viale del tramonto, può cadere in depressione e commettere atti inconsulti che, ci fanno scoprire la sua fragilità emotiva, ma nulla ci dicono del suo vero essere.
Questo a Sebastiano non accadrà mai! Io lo conosco più di te: ha una capa tosta che non lo porterà mai a capire le finezze alle quali arriviamo noi. Per lui il bianco è sempre bianco e il nero pure.
Bene Pancrazio, possiamo smettere: vedo che hai capito perfettamente quello che volevo dire, ma ti ripeto, Sebastiano non c’entra, teniamoci tutto per noi.
Su questo puoi star certo: sarò muto come una tomba.
Bene è questo quello che dovevi fare.
Dopo pochi minuti, Maurizio uscì dal bar, senza pagare il conto. Sebastiano lo vide allontanarsi e tacque. Pancrazio gli si avvicinò e gli chiese:
Niente gli dici che non ti ha pagato?
Non lo fa per cattiveria, gli risponde, il nostro Maurizio è molto sbadato, l’altro giorno è andato via senza prendere il resto di un biglietto da dieci.
Sai cos’ha detto di te poco fa? Che sei un attore, perché vivi una vita che non è la tua. Poi però mi ha pregato di non dirtelo.
E perché la vita che conduco non sarebbe la mia? E tu perché me lo hai detto?
Perché sono un amico. Egli asserisce che anche quando cerchi di essere te stesso, resti sempre un barista.
Sebastiano lo guardò con severità, poi gli chiese: Pancrazio, sei sicuro di aver capito quello che ti ha detto Maurizio? Penso di no, altrimenti non saresti venuto a dirmelo.
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