CENSIMENTO

 

 

5 anni fa

 

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CENSIMENTO

In epoca imperiale a Roma si indiceva un censimento della popolazione ogni 14 anni. Siccome nei testi evangelici, si dice in più parti che Gesù nacque quando era re della Palestina Erode il Grande e mentre era in corso un censimento, per determinare la data della nascita di Gesù, sono stati presi a riferimento due censimenti ordinati da Augusto per tutto l'Impero, il primo intorno all'anno 7 a..c. e il secondo 14 anni dopo, cioè intorno al 7 d.c. La data più probabile sembra essere quella del 7 a.c., perchè Erode il Grande, vivo alla nascita di Gesù, è morto intorno all'anno 4 a.c. Quando noi abbiamo cominciato a datare l'era che è stata chiamata cristiana, Gesù era un ragazzino di 7 anni circa, che si aggirava tra la casa e la bottega del padre falegname, con qualche sortita al Tempio, dove, parlando con i dottori della legge mosaica, sbalordiva gli ascoltatori per la sua precoce sapienza e saggezza. Si doveva essere, secondo la numerazione allora in vigore, pressappoco, all'anno 750 dalla fondazione di Roma.

Il censimento aveva due scopi: quello statistico di determinare il numero degli abitanti di ogni regione dell'Impero e quella di fissare le tasse da richiedere ai sudditi. Quindi era obbligatorio partecipare e tutti dovevano 'registrarsi' presso uffici prestabiliti.

Dovevano essere previste anche sanzioni piuttosto severe per chi non avesse ottemperato a quest'obbligo, se Giuseppe e Maria, un falegname e sua moglie, incinta ed in procinto di partorire, si mossero dal loro paese di origine, Nazareth, in Galilea, per andare fino a Betlemme, città della Giudea, a molta distanza dalla prima.

Per la verità esiste anche una Betlemme di Galilea, a 13 chilometri da Nazareth, ma sembra escluso che si possa trattare di quella.

E' ipotizzabile che Giuseppe non sia riuscito a registrare all'ufficio del censimento se stesso e Maria al momento dell'arrivo a Betlemme, per via del parto avvenuto prematuramente (almeno rispetto alla loro previsione), nelle condizioni di disagio e di precarietà che conosciamo, ma che vi sia recato qualche giorno dopo il parto, registrando, oltre a loro due, anche il neonato Gesù, provenienti tutti e tre da Nazareth. (Gesù viene chiamato anche il Nazareno)

E' possibile che in quei giorni siano arrivati in quella stessa località i tre Magi, tra la folla di scienziati e curiosi che ivi si erano radunati per assistere a quello strano fenomeno di una stella cometa che si era fermata lì sopra, foriera sicuramente di qualche avvenimento eccezionale, che si sarebbe dovuto verificare, non si sapeva ancora se apportatore di disgrazie, o di fortune. E per l'afflusso di cittadini che venivano per il censimento.

L'approccio dei tre saggi, deve essere stato alquanto prudente, per non dire guardingo; essi avevano il compito di verificare con assoluta certezza l'avveramento della loro profezia, che avrebbe avvalorato la fondatezza dei loro studi astronomici e non potevano quindi dare credito a tutte quelle voci che si propalavano in giro, da parte di mitomani, o gente strampalata.

Per prima cosa, quindi, presero alloggio in una locanda ad una certa distanza dal centro, dove posero, diciamo così il loro campo base e da lì partirono per le loro caute esplorazioni e rilevazioni.

Di giorno la stella cometa non dava nessun aiuto perché era spenta, quindi bisognava chiedere intorno, per sapere cosa stesse succedendo.

Davanti ad un palazzo presidiato da un manipolo di soldati romani, con i mantelli  ed il gladio appeso al fianco sinistro, videro una fila di persone che procedevano lentamente verso il portone d'ingresso, mentre qualcun'altra usciva, facendosi largo tra la folla, e dileguandosi rapidamente. Chiesero ad un passante e appresero che lì si stava svolgendo il censimento ordinato da Augusto, fatto eseguire per quella parte dell'Impero dal governatore Quirinio.

In mezzo al gruppo di persone in attesa, notarono un uomo alto. con la barba, aspetto ieratico, che si appoggiava ad un lungo bastone; aveva occhi azzurri e lo sguardo un po' perso, che esprimeva fatica ed una certa ansia, non giustificabile col solo motivo di un'attesa per assolvere a quell'adempimento. burocratico.

Uno dei Magi si avvicinò e chiese gentilmente cosa avesse.

"Mia moglie ha partorito da poco - fu la risposta garbata, ma ferma dell'interpellato - ed è sola in una capanna con il nostro bambino. Avrei fretta di tornare da lei."

29 dicembre 2016

(continua)

 

 

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