I REGNI

  Il Mondo si divide in Regni, pontificava Pancrazio davanti a Sebastiano, Silvana e qualche avventore che, fermo davanti al bancone del bar, incuriosito, aveva posto orecchio al suo discorso, i Regni sono tre, diceva, ripetendo quello che aveva sbirciato la mattina, sul libro di scienza di Evelina, prima che la figlia si alzasse per andare a scuola.

Non è vero, lo fermò subito Sebastiano, ci sono la Regina d’ Inghilterra, il Re di Spagna, il re d’Olanda, ma ce ne sono molti altri nel Mondo

. Qui ti volevo, controbatté tracotante Pancrazio non stavo parlando dei re che poi prima o dopo arriva la Repubblica e li caccia via, come successe al Reuccio nostro, che lo mandammo in esilio, ma dei Regni Animali, Vegetali e dell’acqua minerale.

 Vuoi dire il leone, che è il Re della foresta, insistette Sebastiano, o quest’olmo che abbiamo qui davanti, che è un re senza reggia, o la San Pellegrino, un re che è anche santo? Ma allora di santi acqua ci sono anche la San Benedetto e la Sangemini, ché io di acque minerali ne ho ancora tante, tipo l’Altissima che fa benissimo, dimmi quale preferisci e io te la servo.

 Mi secca, disse, compunto, Pancrazio, essere interrotto da chi non sa, ma deve per forza parlare. Mi dispiace, Seba che proprio tu… va bè, lasciamo perdere. Innanzi tutto, continuò dopo, il re santo era San Luigi e non quelli che dici tu…Sangemini, poi, ti figuri, non è neanche un santo, ma, te lo dico senza offesa, sei il primo animale, di questo Regno, nel senso che tu, come tutti gli animali viventi, uomini e bestie ed anche scarafaggi e millepiedi ne fate parte.

 E tu no? Replicò Sebastiano, non si sa se più irritato per l’offesa, o divertito per lo sproloquio dell’amico.

 Io? Certo, anche io, non sono forse un uomo anch’io? 

Allora perché hai messo solo me tra le bestie?

 Ma no, ho detto uomini e bestie, insetti e ogni essere vivente. Poi, riprese, ci sono le piante e le erbe e queste formano il Regno Vegetale, che non è una dieta, ma un modo di essere del mondo. Stiamo parlando della Natura, che siamo noi con le bestie e tutto quello che si muove e che ha il fiato per vivere.

 Le piante pure vivono e respirano? Chiese un avventore incredulo.

 E bevono anche, rispose Pancrazio.

 Da me non sono mai venute, smentì, semiserio, Sebastiano.

 Però non si muovono, concluse Pancrazio: le piante sono come le pietre, stanno ferme lì e non si muovono.

 E le acque minerali? Lo stesso avventore di prima aveva fretta di chiudere quell'argomento astruso. Che c'entrano?

 Quelle, affermò seriamente Pancrazio, servono per bere, a tavola, non per il bucato, né per annaffiare i fiori, capirai, ti costerebbero un capitale!

 ‘Mbà, disse scettico l'uomo, rigirandosi verso il banco per termina la consumazione sospesa, faccio bene io, bevo solo acqua di rubinetto e birra quanto basta! Rinuncio al pollo ed anche all’insalata, per non offendere gli altri regni.

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