GENITALI DELLE ORIGINI

 

                                                               

 

Maurizio rifletteva su quell’episodio della Genesi in cui si narra di Noè che, dopo il diluvio universale, aveva cominciato a coltivare una vigna e avendo bevuto del vino da lui prodotto, ubriacatosi, si era addormentato nudo nella capanna, dove poco dopo entrò Cam, il terzogenito dei suoi tre figli, (generati a 500 anni di età, 100 anni prima del diluvio universale, gli altri due erano Sem e Jafèt), il quale vide i genitali del padre e andò subito a raccontarlo ai fratelli.

Al contrario del primo, il quale aveva menato scandalo narrando quanto aveva visto e mancando così di rispetto al padre, gli altri due entrarono nella capanna e, camminando all’indietro per non vedere quei genitali così esposti al ludibrio, non fecero altro che prendere un mantello col quale ricoprirono pietosamente la nudità del padre, non facendo mai menzione con alcuno dell’accaduto.

Il padre, pensò Maurizio, anche quando cade in basso per un comportamento non consono al suo ruolo, non va mai sminuito ed anzi va difeso dalle ingerenze che potrebbero derivare da fatti incresciosi, qualora fossero resi pubblici.

Con un volo pindarico, la mente di Maurizio passò al ricordo di altri genitali non meno famosi ed antichi dei primi, di cui si parla non più nella Bibbia, ma nella tradizione della mitologia greca, relativamente alle lotte intestine fra gli dei per la supremazia sul Monte Olimpo, e sono quelli di Crono, dio del tempo e della prosperità, allora regnante su tutti gli dei.

Quando si parla di figli ingrati, bisogna pensare a Zeus, figlio di Crono, che, per ambizione, (di che altro si sarebbe potuto trattare, dato che non risulta che l’abbia fatto per difendere la madre dalle violenze del padre?), castrò il povero Crono e lo privò del regno.   

  

 

Cantaci o Lycius del divino uccello

Che fu privato dei nativi orpelli

Da quel figlio terribile e ribelle 

Che, Zeus di nome, con essi gli strappò

Forza e reggenza.

Figlio del cielo Urano e della terra Gea

Crono era della prosperità dio protettore

Poscia che nelle braghe non rinvenne le beneamate biglie,

Povero e derelitto si mise, secondo te,

A rubacchiar agli uomini, ogni cosa

Anche, perché no? disse Pancrazio

Ad un Maurizio scettico e perplesso

Due valigie di ricordi

(Che se ne poteva fare Crono - reso invalido e privato del suo regno dal figlio –

Pensava Maurizio

Di quelle due valigie di ricordi,

Di un poveretto, che se le portava stentatamente,

Unico bagaglio di una vita peraltro scialba,

Spesa a viandar strada per strada?).

Lasciando, concluse Pancrazio, a noi mortali l’ombra del tempo.

Si guardò intorno in cerca di consensi, ma trovò solo volti camusi

Privi di qualunque brillio intellettuale.

Allora riprese tra sé, ormai senza speranza in una sorta di solidarietà da parte dei presenti, Tutta la cultura occidentale prende inizio da due fonti, la Bibbia ebraica e la mitologia greca. Io non so quale delle due sia anteriore all’altra, né se tra gli archi dei millenni esse si siano veramente incontrate, compenetrandosi o anche rimanendo ben distinte. Certo mi piacerebbe sapere se quando avvenne il diluvio Universale gli dei dell’Olimpo ne fossero informati e se Crono era un passeggero clandestino nella stiva di quell’Arca che dovette contenere una coppia di ogni essere vivente, per la salvezza di ogni razza da traghettare nel nuovo mondo post-diluvio.

Tu Maurizio che ne pensi?

Maurizio era distratto e da un pezzo, distrattamente, si era defilato ed aveva raggiunto prima il bar, poi la porta a vetri dell’ingresso ed era ormai lontano da simili quesiti senza senso.

 

Commenti

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  2. "Boh, sta storia della castrazione di Crono non la ricordo, eppure la mitologia greca la studiavamo alla scuola media di avviamento" Disse Rimiratore posando la tazzina di caffè contrariato dall'espressione di commiserazione di Evaristo come se volesse dire "tu manco la legge di ohm conosci bene". "A professò, ma lasciamo perde Crono e riconosciamo che col tempo tutto se ne va e te restano cose vecchie e ricordi, ma pure quelli il tempo te porta via, il racconto di Lucio/46 questo vole di', no?" Evaristo distratto dalle belle forme di Giusi in minigonna china a rassettare il tavolo a fianco non dette ascolto alle ciance di Rimiratore che sbottò: " A Evarì, ce semo capiti che a te della mitologia greca te piace solo la nascita de Afrodite a proposito de le palle strappate a Crono e gettate nel mare!" Evaristo sorpreso distolse lo sguardo dalla minigonna di Giusi fissando meravigliato l'espressione sarcastica di Rimiratore.

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