SE LA SCIENZA E' UNA FEDE
Andrà tutto bene! La scritta torreggiava sulla Piazza, stampata su un lenzuolo bianco sventolante dalla sommità del campanile del Duomo.
Siamo in piena pandemia da covid 19 ed il buon curato ha pensato di mandare un messaggio di fiducia e di speranza ai suoi fedeli, facendo intendete che l’assicurazione contenuta nell’affermazione Andrà tutto bene, gode della protezione divina. E che quindi dobbiamo avere la certezza che nessuno di noi potrà essere vittima dell’infezione dilagante. Questa l’opinione di Sebastiano.
Nel Circolo, abbarbicato ormai in modo inestricabile al Bar dell’Olmo che ha fornito ad esso il primo asilo, le opinioni sono contrastanti e non nutrendosi da parte degli organi direttivi altrettanta fiducia che si possa uscirne indenni tutti, per far sì che il rischio sia ridotto al minimo, per il momento si attuano tutte le misure di sicurezza che le autorità cittadine e nazionali hanno stabilito al riguardo. Questo il discorso di Maurizio.
Tutti gli avventori portano la mascherina e, per assicurare un sufficiente distanziamento fra persona e persona, nei tavolinetti posti all’esterno del locale, sono affiancate solo due sedie per tavolo, a distanza regolamentare. Tassa per occupazione suolo pubblico, pagata, ha comunicato Pancrazio, senza nutrire alcuna speranza di essere rimborsato, invece, con sua grande, meraviglia, Maurizio gli ha restituito quasi un terzo dell’intera somma, dicendo che per il resto dovrà aspettare.
L’atmosfera non è da pestilenza; l’umore generale non è depresso, va constatando Orazio che è seduto sul muretto della fontanella e legge la terza pagina di un giornale, credendo che sia ancora quella culturale, ignorando che in quel quotidiano, la pagina dedicata agli avvenimenti culturali è ora la settima.
Qua si dice che il Papa vuole abolire la comunione, vi sembra giusto? Per far entrare nella nostra religione, i musulmani che vogliono convertirsi, ovvero tutti, perché egli ha parlato con il capo degli Imam e questi gli ha detto che si potrebbe fare una religione unica buona per tutti. Dice che anche San Francesco, a suo tempo era andato nelle terre dell’Islam ed aveva cercato di convertire l’Imam di allora, ma aveva dovuto rinunciare, perché quello teneva la capa tosta.
Scienza e fede
Pancrazio si tirò la mascherina sotto il mento, per poter parlare e disse:
Io sono d’accordo. A me basta che non mi si metta davanti un musulmano a culo per aria, per il resto, possono fare quello che vogliono.
Dio è uno solo, disse Maurizio da sotto la mascherina.
Ah? Fece Pancrazio che non aveva capito, come tutti del resto, perché la voce d Maurizio era uscita dalla pezza come un fiato indistinto.
E’ uno solo, ripetè il maestro a voce più alta. Di Dio, se c’è, non può che essercene uno solo. Per farsi capire, questa volta aveva sollevato la mascherina con una mano. Perciò è giusto pensare che un giorno i capi delle diverse religioni monoteiste si metteranno d’accordo e fonderanno una religione unica, buona per tutti.
La maggior parte dei cattolici però non è d’accordo, disse Sebastiano, uscito per servire un caffè ad un avventore seduto ad un tavolino posto alle spalle di Maurizio.
La verità è che questo Papa lo vogliono fare fuori, con la scusa che è un gesuita e, si sa, i gesuiti mentono.
A parlare era stato l’avventore che aveva chiesto il caffè; Maurizio si girò di tre quarti sulla sedia per vederlo e scoprì che era un volto nuovo, ma non sconosciuto.
Prof. Evaristo, come mai da queste parti?
Ho dato appuntamento al mio amico Licius, ma a quanto pare, ha dato buca. Ho visto che eravate qui riuniti e sono venuto a sentire che si dice di nuovo, posso? o vi dispiace?
Siamo onorati, professore. Rispose Maurizio con poca convinzione.
C’è un busillis che ci assilla, me e Licius, da qualche tempo, che vorrei proporre a voi per una soluzione, pensate che si possa fare? Per una volta potremmo deporre le armi e collaborare. Sulla scia del grande papa Francesco, di cui stavate parlando, che vuole formare una chiesa unica per tutti i fedeli di ogni religione, anche noi potremmo sperimentare una specie di sodalizio tra il Circolo e il contraltare del Circolo che siamo noi.
Un po’ di imbarazzo in giro, ma durò poco, perché subito dopo si verificò qualcosa di nuovo.
Si presentarono in quattro; sembravano i quattro cavalieri dell’Apocalisse e da soli riempirono il locale. Ma non della fine erano annunciatori, quanto più dell’inizio. Un nuovo inizio per il Circolo, eletto a luogo di incontro tra la vita e la morte. Tra persone che proiettano ancora l’ombra sulla terra e quelle che la luce attraversa senza incontrare ostacoli.
Siamo qui per nostra madre, disse la prima. Indossava la mascherina con disinvoltura, si vedeva che nella vita era abituata a portarla per motivi professionali.
Abbiamo letto il post dello zio in cui si dice che questo posto è stato scelto da lui per conservare la memoria di Rita, disse il secondo, pallido in volto, lo sguardo un po’ triste, la fronte ampia dell’intellettuale.
Sappiamo che oggi Alfredo ha promesso di presentare la nostra cara madre agli spiriti maggiori di questo sodalizio ed ai soci fondatori. Vorremmo assistere alla cerimonia. La terza che aveva parlato, aveva un volto roseo, con labbra prominenti, sembrava una bambolina maliziosa.
Qui oggi non è prevista alcuna cerimonia, rispose pacato Maurizio. Mi spiegate bene come vi è venuta in mente una cosa del genere?
Ero sul mio kajac ad un miglio dalla costa, intervenne il quarto, quando ho avvistato una barca che in poco tempo si è accostata alla mia canoa, tanto che ho temuto che mi volesse speronare. Il volto abbronzato e scuro di barba, sembrava calvo, o forse aveva un taglio di capelli veramente molto corto. Era una strana barca, sembrava uscita da un libro di archeologia navale. Il nocchiero era molto abile, con una manovra perfetta, si è affiancato e mi ha detto “Domani sera, non dimenticare. Il posto è quello che è stato scelto. Alfredo sarà là alle sei in punto.” In quel momento, siamo entrati in un banco di nebbia e non l’ho più visto. Ho chiamato Ehi! Dimmi chi sei…ma non ho avuto nessuna risposta.
Qui ci dobbiamo confrontare con un’altra realtà che non è quella alla quale siamo abituati. Proruppe la voce inconfondibile di Licius che risuonò all’aperto, accompagnata dal suono argentino dell’acqua della fontanella. Si era avvicinato incerto, poi, dopo aver constatato che c’era anche Evaristo, aveva accelerato il passo. La gente la chiama paranormale, ma ad alcuni pare più reale dell’altra. Almeno così dice il nostro amico Scacciadiavoli, ma qui vedo che lui avrebbe ben poco da fare, visto che non di diavoli si parla, ma di anime angeliche, le quali, se vorranno, si manifesteranno da sole, senza bisogno che qualcuno le evochi. Altrimenti assisteremo muti ad una cerimonia che potremo seguire solo col pensiero.
Siccome sono le cinque, disse il viso pallido, direi di metterci a sedere e aspettiamo fiduciosi che qualcosa avvenga. Che ne dite, si rivolse al fratello e alle due sorelle, di una mano di scala quaranta? Ho con me le carte da bridge.
Evaristo, approfittando del silenzio che si era fatto dopo l’ultima battuta, ad un tratto disse:
Come vi dicevo, mi piacerebbe conoscere il vostro parere su una questione, se vogliamo marginale, ma pur sempre interessante.
Tutti sappiamo – iniziò a dire con tono professionale – della dicotomia esistente fra cultura classica, che ignora la conoscenza scientifica e tecnica, ed è vocata alle lettere e alle materie umanistiche in generale e quella scientifica, la quale sarebbe, per converso, dedita soltanto alla ricerca ed al progresso tecnologico, trascurando il piacere delle lettere. La prima sarebbe la cultura degli uomini, la seconda quella delle macchine.
Sappiamo anche della diatriba mai risolta sorta sulla supremazia fra fede e ragione, con i credenti da una parte che sostengono che non tutto è conoscibile dalla scienza e che la mente umana si deve arrestare ad un certo punto, per affidarsi al dogma della fede, che sola porta alla conoscenza della verità, e i non credenti che al contrario sostengono che non può esserci una norma divina che impedisca all’intelletto umano di andare oltre ogni limite, superando anche problemi di coscienza e di fede.
Il problema: è scienza o coscienza?
Il mondo intero in questo momento, sta attraversando un’emergenza che ricorda una di quelle punizioni bibliche, come il Diluvio Universale, la peste e l’invasione delle cavallette.
Sta di fatto che l’uomo, con la sua scienza, ha reso il pianeta invivibile e il solo sovraffollamento della razza umana, ha raggiunto un punto di rottura. Tra poco non ci saranno più risorse per alimentare la popolazione umana, aumentata a dismisura. Si favoleggia di emigrare su un altro pianeta, per salvare la razza.
Alle voci preoccupate che si alzano da più parti, si risponde, incoscientemente, che prima che ciò avvenga, la scienza troverà una soluzione che non è quella perseguita finora di un continuo sviluppo. Dall’altra si dice che sarà la fede a salvare il mondo e questa è la strada scelta dal nostro buon parroco, che ha esposto la bandiera con su scritto Andrà tutto bene, contando sull’aiuto divino.
Passi per la fede, in cui l’elemento fideistico prevale su tutto, ma se anche la scienza diventa religione, “vedrai tutto andrà bene, perché i nostri scienziati troveranno l’antidoto alla rovina di Kasch”, rimettendo anche qui la soluzione ad un atto di fede, una fede laica che crede ciecamente nel potere della scienza, ma pur sempre fede, cosa sarà di noi? Concluse il prof di filosofia in pensione e si girò intorno in cerca di una risposta.
Che non ci fu, perché, in piazza, all’improvviso si accese un maxi schermo che nessuno aveva notato prima, davanti a tante sedie, a distanza regolamentare. Qualcuno aveva già preso posto.
Sono le ore diciotto, come ogni sera, tramettiamo il bollettino sull’andamento del corona virus 19 in città; la novità più rilevante è che per la prima volta, da mesi, non si è registrato alcun decesso… nuovi casi: zero; ricoveri zero, terapie intensive tutte vuote. Hurrà!
Qui c’è stata la mano di un santo…disse Orazio.
Non guardate me…fu la risposta di Pancrazio.
Mancavo io, Rimiratore, in quell'assemblea perchè ero stato incaricato di istallare e far funzionare il maxischermo che stavate guardando.
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