L'IDILLIO
Maurizio entrò recando con sé una cartellina. Aveva un modo di fare più determinato del solito. Sedette al suo posto, al tavolo di presidenza, richiamò l’attenzione dei pochi presenti, agitando la cartellina, e, senza indugio, cominciò a parlare.
A volte, disse, non riflettiamo abbastanza sulla bellezza e leggiadria di alcune parole, le quali si illuminano all’improvviso di una luce particolare, solo in certe occasioni. Con la casualità delle cose più comuni. Ho scoperto questa mattina una parola in sé nota ed abusata, che, abbinata ad una bella foto e postata con amore dal nostro amico Achille, ha risvegliato in me sensazioni e vibrazioni profonde, di cui non l’avrei mai fatta capace.
La parola è idillio ed è il titolo di una poesia di Robert Walser in pieno stile idilliaco; l’idillio è un componimento poetico breve, che parla d’amore. Amore per una persona, per un luogo, per un tempo. La parola greca che ne è all’origine, significa soprattutto immagine, ma anche bozzetto, scena.
Nell’idillio si ritrova spesso e la poesia che segue ne è prova, un interesse particolare per la rievocazione di atmosfere, paesaggi amati, moti dell’animo, con quella punta di dolore dato dall’opprimente nostalgia, che va ad offuscare la gioia della rivisitazione.
Passo alla lettura della poesia, mentre faccio circolare la foto che l’accompagna, perché ognuno possa abbinare le sensazioni uditive a quelle visive, per la maggiore efficacia dell’esperimento.
Il Borgo abbandonato, foto di Achille Olivieri
IDILLIO
Qui tutto è silenzio, qui mi sento bene,
i pascoli sono freschi e puri
e le chiazze d’ombra e di sole
vanno d’accordo come bambini giudiziosi.
Qui si libera la mia vita
fatta d’intensa nostalgia,
non so più cosa sia la nostalgia,
qui si libera il mio volere.
Una commozione silenziosa mi prende,
linee attraverso i sensi,
non so, tutto è intrico
e tutto è contraddetto.
Non odo più lamenti
e tuttavia ci sono nell’aria lamenti
lievi, candidi, come in sogno
e di nuovo non capisco più nulla.
So solo che qui tutto è silenzio,
niente più assilli e costrizioni,
qui mi sento bene e posso stare in pace
perché nessun tempo mi misura il tempo.
(Robert Walser)
Clap, clap, clap, un solo applauso da parte dell’unico presente rimasto in sala, Maurizio alzò la testa,
Grazie, Ottavio. L’idillio è un momento di illuminazione, che induce alla pace. Il ricordo di quello che è stato e non sarà più. E’ un luogo ideale dove rifugiarsi dalle sconfitte della vita. Tornare ai primordi. Silenzio, pascoli verdi, chiazze di colore nel cielo, la nostalgia senza ansia, abolita la misura del tempo, resta solo la quiete.
Ecco a voi una piccola galleria delle reazioni sollevate nella folla numerosa dei lettori del post, pubblicate su FB nei giorni scorsi.
Tristezza mista a gioia mi attanaglia il cuore!
SAUDADE
, conosci bene il mio pensiero in merito agli stati d’animo. Parafrasando Walt Whitman, dico..., e non giusto per dire..., che a me, tutto questo, sembra meravigl22 h
meraviglioso è il nostro pensiero e la dolcezza con la quale ricordiamo il nostro borgo ma un velo di tristezza mi assale ogni volta.
Quanto desidererei poter tornare nella nostra casa e non solo nel nostro luogo.
Cosa io "leggo nella foto"
A me viandante, straniero a queste mura, il luogo parla:
-"...tempo più non scorre qui dove han vissuto, amato, sudato a fatica il viver quotidiano, qui dove voci di fanciulli han gioito e voci anziane han narrato storie sull'esser del mondo tra fiabe e verità. Di questo nelle cose ormai consunte resta l'eco..."
Lucio/46
, una ‘lettura’, la tua, intrisa di significati... e che trovo GIOIOSA, perché la gioia da Te descritta e da me pensata, non svanisce col tempo..., cambia solo forma....Grazie Lucio
Quanti ricordi guardando questa foto
anche se un pò sfocata ma la mente torna ai tempi da ragazza...
Non hai bisogno dei miei suggerimenti ma mi permetto di dirti non farla cadere del tutto, vale anche per tua sorella. Scusami ti saluto.
Mauritius chiuse la cartellina, ripose l’occhiale nella custodia e si alzò.
Dai, Ottavio, offrimi un aperitivo. Poi, prendendolo sotto braccio, mentre si avviavano al bar,
Ma sempre a rimestare nel gran sacco dei sentimenti dobbiamo stare? Disse, piegandosi verso di lui, quasi a sfiorargli l’orecchio, Concediamoci una vacanza, uomo di lunga esperienza. Beviamo un po’ di quel buon vino, di cui la tua terra è ricca e bando alla malinconia.
A noi i muri non parlano, noi siamo i muri.
Giunti al banco,
Sebastiano, se non ci dai quello buono, ti neghiamo l’amicizia su FB e abbandoniamo il tuo bar.
Sarebbe la volta buona per chiudere in pareggio, mannaggia a voi! Accomodatevi, a voi il meglio della casa.
Mannaggia a voi e Achille, mi sono commosso anch'io! Vero Aristo Tel? - Già, anche il mio cuore di pirata informatico si è intenerito a ripensà i luoghi dove sono cresciuto.
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