L'ALBA NEL TRAMONTO

 

                                                                           

 

Capo, sei contento di come si sono sistemate le questioni relative a quei pocrifi maledetti? A me sembra che si sia trovata una buona soluzione. Certo se non era per Cajola e Camuso…A proposito, li ho incontrati per caso, ieri, erano reduci da una sbornia presa il giorno prima alla Trattoria del Carcerato che un fangulista ha aperto proprio sotto la collina di Castrogno che suona proprio come uno sberleffo al sistema carcerario, perché prende in giro i poveri carcerati, ma anche i loro controllori, i secondini. Trattoria dell’Evaso si sarebbe dovuta chiamare, ma il Ministero si è opposto

Pancrazio si trovava con Sebastiano, uno di là, l’altro di qua del bancone del bar, quando era entrato Maurizio e Pancrazio lo aveva assalito subito con quella domanda.

Avevano un aspetto da fare pietà. Continuò poi. Cajola aveva tentato il suicidio, buttandosi da una finestra al piano terra del Commissariato e Camuso aveva fatto di tutto per consolarlo, ma senza riuscirci. All’osteria ad un certo punto, mentre loro buttavano giù l’ultimo bicchiere a 13 gradi, era arrivato un vecchio, con una lunga barba, le scarpe rotte ed un vestito che avrà avuto i suoi giorni migliori all’epoca di Garibaldi, il quale si era messo a parlare, così, come per caso, anche se non c’entrava niente con lo spirito dei due, che al momento si trovava sotto le suole delle loro scarpe, di albe e tramonti. Portava con sé una foto a colori, che mostrava ai presenti, come una reliquia, la quale rappresentava un sole all’orizzonte, forse un tramonto, ma avrebbe potuto essere anche un’alba. Era bellissima e il vecchio non si stancava di guardarla, con gli occhi lucidi di commozione.  

Sapete, diceva, rivolto ai due menaguai, che è difficile, molto difficile trovare un’alba in un tramonto e pur tuttavia, può accadere. Può accadere che la luce declinante di un tramonto si riveli luce sorgente del mattino.

Il vecchio farfugliò ancora qualcosa e, dopo aver bevuto un bicchiere di vino offerto dall’oste, seguendo l’invito nemmeno tanto gentile di lui, di andare via, si girò sui talloni e camminando lentamente, si avviò all’uscita.

Difficile, molto difficile, disse, passando accanto al tavolo al quale erano seduti i due compari.

Che avrà voluto dire? Chiese Cajola a Camuso.

 L'immagine può contenere: oceano, cielo, acqua e spazio all'aperto, il seguente testo "4G+ 52% 17:33 Tu 12 agosto, 20:09 20:"

                                                                                       L'Amerigo Vespucci all'alba sul mare

 

Mmmm…non so, forse che era tardi, già mattino?  

Si accese allora una piccola disputa a chi fosse in grado di dare una spiegazione logica a quella frase che, più che sibillina, come era per Sebastiano, appariva a Pancrazio del tutto priva di senso.

E’ che la luce è sempre uguale, la stessa sia al mattino che a sera e nessuno ti vieta di pensare a un tramonto, mentre guardi un’alba.

Veramente, sentenziò un altro, il vecchio ha detto imbrunire, non alba. Era vero il vecchio aveva detto proprio imbrunire, allora se imbrunisce, cioè si oscura, come ti viene in mente di pensare che la luce si stia diffondendo, come appunto avviene al mattino?

Dopo qualche commento insulso che non aggiungeva nulla al già detto, riferì Sebastiano, che aveva già sentito prima il racconto di Pancrazio, i più si sono messi d’accordo sul concetto che nel progredire del mattino e nello scemare della sera, c’è un momento in cui le due cose si eguagliano e uno che aprisse gli occhi in quel momento, non saprebbe se di alba si tratti, o di tramonto.

Insorse Pancrazio, con urbanità, come aveva imparato a fare,

E’ tutta una stronzata, non ha sugo e; allora quello che ha detto che i punti cardinali, l’est  e l’ovest li puoi mettere dove ti pare?

 Intervenne Mauritius che doveva cominciare a puntellare la sua reputazione nel gruppo, dopo le vicende passate e pertanto non intendeva concedere molto alla fantasiosità dei suoi adepti, ma nemmeno spegnarne gli entusiasmi, e fece un ragionamento ben più articolato, a seguito di un’esegesi corretta del passo, tutto da leggere a suo parere, in chiave metaforica, in cui assumeva un significato ben diverso e profondo, da accogliere come verità relativa come tutte le verità di questo mondo che è in continuo movimento ed inarrestabile evoluzione.

La verità sarebbe questa: anche nelle contingenze non favorevoli della vita, quando tutto sembra andare dalla parte sbagliata, è possibile, anche se non frequente e facile, scorgere fattori positivi tali da far sperare in una ripresa della fase positiva, per quanto possibile.

Ciò è ancora più prezioso se si pensa alla condizione del vecchio al quale ormai tutto è precluso; vi sembra poco avere la facoltà di immaginare quel che ancora gli piacerebbe fare e fantasticare su come far sì che ciò si verifichi? 

A parti rovesciate, specularmente si potrebbe dire che è più facile che avvenga il contrario e cioè che nella luce dell’alba possa intravedersi la prima ombra della sera.

Come dire che nel culmine della vita gaia della giovinezza si possono avvertire i primi sintomi della vecchiaia.

Ma è molto più pregnante la prima ipotesi.

Tra la meraviglia dei presenti, Pancrazio si raddrizzò sulla persona, assunse un atteggiamento ossequioso, fece due passi in avanti collocandosi di fronte a Maurizio e, con tono da grandi occasioni, disse compunto:

A me il piacere di farti gli auguri per primo, Capo. A quando il lieto evento?

 

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