VECCHIO BARBOGIO
Accidenti, ho l’impressione di essermi rammollito! Da qualche tempo Pancrazio si lasciava prendere da pensieri tristi, su di lui, sulla sua persona. Le preoccupazioni avevano cominciato a farsi sentire dopo l’episodio dell’albero piangente. Cioè dell’albero che piangeva attraverso i suoi occhi. E in quei momenti egli avvertiva tutto il peso della trasformazione che in lui si era verificata e l’impossibilità di tornare indietro e gli sembrava per davvero che la cosa che era nata dentro di lui, o meglio che lui aveva scoperto solo allora, ma probabilmente c’era anche prima senza che se ne accorgesse, aveva preso a funzionare per conto suo, come una presenza che promanava da sé e si perdeva radicandosi dentro i rami, il tronco e le radici di un albero, che andavano così tanto in profondità da non potersene conoscere la fine.
Un giorno, mentre parlava con il suo allievo Pizza, sforzandosi di mantenere un giusto equilibrio, tra l’austerità e la benevolenza, atteggiamento che credeva fosse necessario tenere nei confronti delle nuove generazioni di discenti, che tanto avevano ancora da apprendere da quelle ricche di esperienze come la sua, ad un tratto si sentì apostrofare da quell’impertinente in questo modo:
Pancrazio, mi dispiace dirtelo, ma sei diventato un vecchio
barbogio, mentre il suo degno compagno, Sgrignolin, se la rideva beffardo.
Barbagianni o barbogi? foto dal web
Stai attento, perché pur non essendo espressamente previste le punizioni corporali, non sono nemmeno proibite esplicitamente, per cui potrei darti un ceffone ogni volta che dici qualcosa che non mi sta bene capito?
Non volevo offenderti, maestro Pancrazio, ma da qualche tempo sei cambiato. Non sei più l’uomo prominente che eri una volta.
Prominente? E che vuol dire?
Che sporgevi rispetto agli altri. Eri sempre un passo avanti.
Ma sporgevo come? Insistette Pancrazio, per nulla convinto. Vecchio barbogio significa non sporgere?
No, vecchio barbogio significa vecchio rimbambito, ma io l’ho detto in senso buono per dire che sei cambiato da così a così e fece il gesto con la mano. Prima Ti facevi vedere e ti facevi sentire, ora non dici niente e sei sempre con la testa tra le nuvole.
Aspetta, intervenne Silvana che si trovò a passare vicino a loro in quel preciso momento, forse il nostro Pizza voleva dire preminente. Non è vero? Disse rivolta a lui.
Preciso, volevo dire proprio così, ma non è la stessa cosa?
‘Mbè, no, rispose Silvana, a me sembra che ci sia una bella differenza. Preminente, significa che si sporge fuori dal gruppo, perché si è davanti a tutti quanto ad importanza; mentre prominente significa solo che qualcosa sporge, per esempio un tetto, una roccia, il naso di una persona imponente.
Arriva anche Maurizio; poteva mancare Maurizio di fronte ad un quesito così sottile, così intrigante? Maurizio dunque, alzando gli occhi dal libro che stava leggendo, disse, senza sentenziare, cioè parlando come parla uno qualunque, cosa che fece molto piacere a Pancrazio, che non tollerava il tono che assumeva certe volte il suo amico:
In effetti, le due, parole differiscono di una sola lettera, e quindi sono quasi uguali. Anche l’origine è la stessa, ed il significato si amplifica, specie se si usano in modo allegorico o metaforico, mentre, in fondo i due sensi, possono essere ricondotti sotto un unico concetto, che è quello di sporgersi nell’uso corrente.
Derivano entrambe dal latino, quello che cambia è il prefisso “prae” che ha il valore “di sopra”, in un caso, e diviene “pro” nel secondo prendendo il senso di “avanti”, ma il verbo che li regge è sempre “eminère”, che vuol dire appunto “sporgere”, ma anche “sovrastare”.
Sembra in fin dei conti, che l’unica differenza consista nella diseguaglianza tra “sporgersi in avanti”, per esempio un naso prominente rispetto alla fronte, oppure “sovrastare”, cioè dominare dall’alto, per esempio la Fortezza di Civitella era preminente sul territorio circostante e per questo Garibaldi decise di non conquistarla, ma di cingerla di assedio e continuare la sua marcia vittoriosa verso Roma. In senso figurato, quello scrittore ha una posizione preminente rispetto agli altri della sua generazione.
E’ proprio qui la differenza, intervenne improvvisamente il burlone Sgrignolin, si può essere prominenti di pancia e quindi sopravanzare gli altri, in una fila prominenti di epa, oppure preminenti per intelletto, bravura, come in una convention, il decano è preminente agli altri partecipanti quato a fama e titolo onorifici,
Perciò potete scegliere tra un Pancrazio prominente e un Pancrazio preminente, a voi la scelta.
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RispondiEliminaMe sto ad affezzionà a sto Pancrazio sensibile che piagne pe la sorte dell'alberi.
RispondiEliminaMo che è preminente o prominente che ce frega, a me basta vedè c'hé uno de core, perciò me piace st'omo! Diteielo a Pancrazio che Rimiratore l'apprezza!