L'IRA DI DIO

                                                                  

 

I RACCONTI DELLA SERA

L'ira di Dio

Dio è adirato da tempo con l'umanità e si appresta a estinguerla. Più volte ha principiato come avvisaglia ed ora con i covid. Correva voce che la prossima volta sarebbe stata la definitiva. Hibrahim, il mendicante musulmano, nella preghiera della sera si rivolse a Dio con sottomissione e umiltà implorandolo di risparmiare l'umanità: "mio buon Hibrahim il pianeta deve essere liberato da questa umanità che non ama né se stessa né tutte le altre forme di vita" - "Signore ma se ci fosse anche un solo giusto su tutta la terra, foss'anche tra gli infedeli o gli atei tu la risparmieresti l'umanità?" - disse accorato Hibrahim - "Non temere" - rispose Dio -"la tua preghiera non egoistica mi frena, così darò incarico agli angeli, che sono tra voi in sembianze umane, di mettersi alla ricerca dei giusti che meritano di essere salvati perché questi salveranno e miglioreranno l'umanità!"

Lucio/46



                                           L' ira di Dio e altri scritti (1962-1994) - Carlo Maria Martini - copertina

 

 

 Non so dove Lucio abbia preso lo spunto per questo post di tipo coranico. A me il racconto sembra fatto sullo stile di analoghi racconti biblici, con un personaggio Hibrahim, che è l’Abramo delle tre religioni monoteiste, anche se qui è sotto le mentite spoglie di un mendicante e la vicenda è posta in tempi moderni, con il riferimento ai covid come attuale, possibile mezzo di sterminio dell’umanità, ancora una volta invisa al suo creatore e destinata a finire entro breve tempo.

 

Il racconto è improntato ad una vena ottimistica e contiene un’apertura inattesa su un problema di attualità che è quello della vocazione ecumenica di tutte le religioni monoteiste, la cui realizzazione, da tutti auspicata, non viene in realtà perseguita nei fatti. Arrivare a fare di tutte, una sola religione, con un solo Dio, perché Dio non può che essere unico e solo.  Dio infatti riconosce in Hibrahim una concezione più alta della religione, che consiste nel non fare un discorso di parte, ma di chiedere la salvezza anche per i non fedeli di quella religione e dei non credenti ad alcuna di esse.  Ed è dunque nel senso di accordare ancora una volta una dilazione all’intervento divino, dando incarico agli angeli di mettersi in cerca dei buoni da salvare, in tutto il mondo, per…senti senti…salvare e miglorare l’intera umanità!

 

Questa sì che sarebbe una grande conquista!

 

Non mi risulta che nel Corano vi sia narrato un episodio come quello contenuto nel libro della Genesi della Bibbia Ebraica e Cristiana, in cui Abramo si rivolge a Dio implorandolo di salvare gli abitanti di Sodoma e Gomorra, divenuti tutti peccatori, in nome di quei pochi che pure vi potrebbero essere di uomini buoni e giusti. Vi sono però riferimenti alla storia di Lot, nipote di Abramo che era andato a vivere a Sodoma e quando Dio decise di sterminare gli abitanti di Sodoma e Gomorra, mandò due angeli ad avvertire Lot affinché si mettesse in salvo con la sua famiglia.

 

Invece c’è nella Bibbia un vero tira e molla tra Abramo e Dio sul numero minimo di persone buone da trovare per salvare anche tutti gli altri. Abramo comincia da cinquanta. E Dio concede: per cinquanta salverò anche gli altri. Poi si passa a quarantacinque e Dio ugualmente concede e così, diminuendo ogni volta di cinque, arriva a dieci e Dio promette di salvare anche tutti i rei per dieci buoni. dopo di che inspiegabilmente, si ferma. Non dice per cinque non dice per uno solo. Avrebbe Dio concessa la grazia anche di fronte ad un solo giusto su una popolazione fatta tutta di peccatori?

 

Sta di fatto che Sodoma e Gomorra furono distrutte.

 

In questa versione pseudo coranica, invece Dio salva l’umanità, anche per un solo uomo buono che si fosse trovato nell’umanità intera, non più in due sole città, perché qui è in gioco la sopravvivenza dell’umanità, non è più questione di parrocchia.

 

Ma c’è un versetto, nel libro di Geremia, in cui, parlando di Gerusalemme, che a detta di Dio andrebbe distrutta, sempre per il solito motivo, del peccato dilagante, l’intercedente, non so bene se anche qui era Abramo o lo stesso Lot, chiede al signore se sia giusto per punire una città non più fedele al patto fatto con Dio, far morire anche un solo giusto che vi possa trovare. E Dio risponde no, egli salverebbe la città per non far perire l’innocente.

 

Quindi, le due tradizioni si intersecano vicendevolmente. Né si può affermare quale delle due sia più clemente. Lot con la sua famiglia fu salvato dagli angeli, mentre le due, ma forse erano quattro le città soppresse, perirono sotto una pioggia di fuoco, secondo la descrizione biblica, per una pioggia di pietre, secondo il racconto islamico. 

 

Ma stando a quanto postato in premessa, il discorso è ancora aperto: abbiamo visto che la scena è moderna, gli angeli ora hanno ricevuto l’incarico e si sono messi in moto per cercare uomini giusti  che una volta trovati, possano salvare e migliorare l’umanità.

 

Ora tocca a noi essere all’altezza della situazione.

Commenti

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  2. Rimiratore anche stavolta concede la pagina a Lucio/46 su pegno di venir compensato con una cena di pesce all'Astice di Roseto.
    Azz pure stavolta sono stato fonte di ispirazione e noto con piacere che hai apprezzato la narrazione ispirata proprio all'evento biblico. Questa addirittura pare una recensione da parte di un critico come se il mio raccontino avesse la valenza del prodotto di uno scrittore. Troppo grazia, quel narcisista del mio ego gongola😆.
    Mi sono ispirato proprio al mio amico marocchino Hibrahim che vivacchia nell'area del supermarket OASI al quale pago spesso la pizza, dono un euro, compro alimenti per la famiglia (d'altronde altri sono parimenti benevoli con lui che aiuta nel trasporto della roba pesante in macchina). Mi intrattengo in chiacchiere con lui che mangia la sua pizza allo stesso tavolo mentre io bevo la mia birra fresca. Al momento della preghiera l'ho visto appartarsi, stendere un cartone a terra prostrandosi più volte a terra mormorando versi coranici a fior di labbra. L'ho sbirciato con rispetto da lontano cogliendo proprio quel senso di sottomissione ed umiltà che ho descritto. Un giorno gli ho letto questo mio racconto e l'ho visto sorridere contento e divertito d'esser diventato un personaggio ed ha condiviso l'idea da me espressa.

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  3. Ho veramente molto poco da aggiungere a quanto detto da Rimiratore...se non che la misericordia di Dio si esprime magnificamente in questi versi. La salvezza per tutti. Immeritata. Sono credente lo ammetto, cristiana, cresciuta nella chiesa cattolica. Quando frequentavo di più la chiesa, durante le letture del vecchio testamento, che amo poco ,capitava il passo citato per me è sempre stata una emozione.

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