ANSIOGENO


                                                            
Nonostante l’ampia discussione fatta sull’argomento della famosa Lezione di Vita  con alcuni dello Zibaldino, Mauritius non era soddisfatto di come le cose si erano svolte e rimuginava fra sé, con la mente ancora dentro  quel busillis, segno dopo tutto che l’affondo del Licius era andato a segno.
Dunque in che consisteva questa lezione di vita? Il mendicante nel breve racconto, egli si ripeteva, aveva risposto ad una domanda implicita, che era fatta ad arte per provocare una risposta attesa, come fa Giletti, quando intervista Salvini,  

"Ma ti manca quel minimo di benessere per poter essere sereno". No signore mio" , "IL BENESSERE NON È NEL POSSEDERETANTI BENI MA NEL SOFFERMARSI A VIVERE I MOMENTI DELLA VITA PER SENTIRLA VIBRARE IN TE E INTORNO A TE INFONDENDOTI GIOIA E PACE

Licius si lascia incantare da queste parole del mendicante che parla di benessere in modo assolutamente utopistico e scontato e dal confronto fra il modello di vita scelto dal mendicante, fatto di serenità d’animo nel continuo contatto con la natura e nella ricerca di un benessere spirituale, anziché nella cupidigia del possesso di beni materiali, e il suo che definisce ansiogeno, trae una lezione vita, non ho capito ancora se per scherzo o per davvero.

 L'immagine può contenere: oceano, cielo, crepuscolo, spazio all'aperto, natura e acqua
                                                   Cura per l'ansia - Foto di Luciana Del Grande

                       
Il nucleo del pensiero del mendicante, che ha colpito così potentemente Licius, sta nella contrapposizione tra il possedere beni, che dà preoccupazioni ed obbliga ad agire, e il soffermarsi, liberi da pesi materiali, a vivere i momenti della  vita, per avvertire la vibrazione che essa dà infondendo pace, cioè nella ricerca  di un bene tutto spirituale.

Siamo alla parabola del Vangelo su diverso modo di onorare Gesù, da parte delle sorelle di Lazzaro, Marta e Maria, la prima dandosi da fare col lavoro per offrire quel che serve per vivere, il cibo, per esempio, la seconda con il fornirgli servizi non essenziali, ma che danno un benessere al corpo e quindi anche allo spirito, come cospargergli i capelli di un olio profumato, la classica distinzione tra  vita attiva e vita contemplativa.

Luca38” Mentre erano in cammino, (Gesù) entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39 Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40 Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42 ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».

 Gesù mostra di prediligere il secondo modello, “pro domo sua”, egli pensa soprattutto alla salvezza delle anime e vede in Maria quella che più di tutti, trascura il bene materiale per ottenere quello spirituale. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio, dirà in un altro passo.

E’ da qui che nasce l’ansia: Gesù rimprovera a Marta di agitarsi troppo nella sua foga di provvedere a bisogni materiali, trascurando di dare spazio anche alla soddisfazione di bisogni spirituali. Le due cose vanno contemperate; c’è un tempo per vivere ed uno per morire; c’è un tempo per nascere e ed uno per  morire, uno per piantare, uno per sradicare, recita L’Ecclesiaste, enumerando una grande quantità di ipotesi dove si prevede tutto e il contrario di tutto, per concludere sconsolatamente : che vantaggio ha chi si dà da  fare con fatica?

La lezione di vita più vecchia del mondo.

Non basta: Licius si definisce ansiogeno, non soltanto ansioso. Ciò significa che genera ansia e la comunica a quelli che sono con lui.

Dovremo tornare su questo tema, pensò Mauritius; tutti siamo ansiosi e preda dello stress procurato dal vivere quotidiano con le sue mille complicazioni. Fatta eccezione per i mistici, che si chiudono nelle loro credenze, non è facile conciliare la vita pratica con quella ideale.  Con questa favoletta del mendicante filosofo, Licius ha scoperto l’acqua calda. La distinzione tra vita attiva e vita contemplativa è vecchia quanto l’uomo. Né vale pensare che l’uomo sia l’anello di congiunzione non ancora trovato tra la scimmia e l’umano, come pure qualcuno ha detto. E che la nostra vita sulla terra altro non sia che un tentativo di umanizzare la scimmia che è ancora dentro di noi. Se così fosse, il traguardo sarebbe ancora ben lontano.

Commenti

  1. Ansiogena è la vita nel racconto e non licius che farebbe comunque bene a tenersi la sua ansia per sé. Concordo sul "contemperare" i due aspetti della vita rifacendomi alla saggezza antica della cultura romana: "primum vivere deinde philosophari". Mentre da un lato il racconto vuole prendere da un lato il meglio dal pensiero di Epicuro dall'altro condanna il tener solamente e massimamente conto dei beni materiali alla maniera di Mastro Don Gesualdo. Sono lieto di aver suscitato in Mauritius tanta reazione così ci ha donato, come di consueto, le sue sagge e piacevoli considerazioni di cui il suo Zibaldino è ricco. La pubblicazione su FB del mio post LEZIONE DI VITA ha lo scopo di attrarre chi non si pone per niente la questione e tantomeno conosce il passo del Vangelo, Epicuro e il romanzo Mastro Don Gesualdo. Certo che ho riscoperto l'acqua calda ma un altro detto latino no recita: "repetita iuvant"?

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