LA RIVOLTA DEI SECONDI

Voi tutti avete letto, stava argomentando Mauritius di fronte e tre o quattro ascoltatori, tenuti a distanza di oltre un metro e mezzo, uno dall’altro, e con tanto di mascherina a coprire bocca e naso di ciascuno, il simpatico post intitolato I Primi, qui pubblicato il 4.04.2020, con il quale un tal Vittorio, lamenta di esser nato nella sua famiglia come secondogenito, e di aver dovuto subire il destino di tutti i secondi nati, privati, secondo lui, di alcuni privilegi che sarebbero riservati, per antichissima tradizione, solo ai primogeniti, portando a prova di quanto affermato, vari esempi tratti il primo dal Vecchio Testamento, gli altri dalla storia e da esperienze personali della cui attendibilità, non è lecito dubitare.

Citando il Vecchio Testamento, egli allude all’episodio del piatto di lenticchie barattato da Esaù con la sua primogenitura, che a me ha ricordato, non per contestualità, ma per semplice affinità, il lamento del fratello del figliol prodigo, che vede onori eccezionali, tributati dal padre al reprobo pentito, mentre non lo stesso trattamento è fatto a lui, che al contrario del fratello, è rimasto sempre fedele al padre. Ed hai un bel dire, ma tu sei sempre stato qui ed hai goduto dei vantaggi di una vita a fianco di tuo padre, che non ti ha fatto mancare niente, mentre quello era perso ed è stato ritrovato, le capanze (1) sono capanze e non si possono camuffare facilmente. Il silenzio del passo del Vangelo, sul destino di questo figlio morigerato, ma scontento, dopo quella delusione, non fa che alimentare dubbi su quale possa essere stata in seguito la sua condotta nei confronti del padre.

Sui diritti derivanti ancora oggi in alcuni stati che conservano la forma istituzionale della monarchia, dal metodo della successione dinastica, non metto becco, per me l’istituzione della Monarchia è superata e dovrebbe essere abolita dappertutto.

L’Inghilterra per me è un mistero interloquì inopportunamente Pancrazio, ma tanto ci siamo abituati, fanno tanti i moderni e con la Brexit fanno vedere di non aver bisogno di nessuno, ma poi conservano una vecchia cariatide come capo dello stato, la regina Eli…

Taci, per l’amor del cielo, lo fermò Chiara, non puoi esprimerti così irriverentemente contro un mostro sacro come la monarchia inglese, con la sua quasi centenaria regina.

Che manco il corona virus, azzardò Sebastiano, e poi dicono che prende solo i vecchi…
Silenzio per favore, impose Mauritius, siamo qui non per parlare di questo ma di ben altro, che ci riguarda da vicino.
Secondo voi è giusto quello che dice Vittorio? Seguitò, riprendendo il discorso. Ci sono ancora nella nostra società privilegi riservati ai primogeniti, a detrimento dei secondi e terzogeniti?
Qualcuno ha scritto un libro, disse Chiara, furbescamente intitolato Mio fratello è figlio unico, credo per affermare proprio questo.
E non vi sembra naturale allora che prima o poi scoppi una rivolta contro un simile stato di cose?
Ma fammi il piacere, ruggì Pancrazio, chi vuoi che ne freghi del primogenito o del secondo o ultimo nato?
Eppure io penso che questo Vittorio non intenda fargliela passare liscia a suo fratello. Altrove ha anche detto di aver vissuto una vita all’ombra ingombrante di lui. Vi sembra normale, sopportarlo? Qui egli accenna anche a qualche vantaggio derivante da questa sua condizione, come quello di ripararsi alla sua ombra, me lo ha detto lui…! Ma certo prevalgono gli svantaggi.
Orbene ho sentito che quel tal Vittorio ha mutato pelle. Non è più quello di prima; le rivendicazioni esposte nello scritto citato, sono diventate richieste apodittiche, a prescindere. Voglio questo, voglio quest’altro, ecc. E sembra che nessuno possa fermarlo. Il povero fratello maggiore è disperato e non sa come fare. Ora sì che con un piatto di lenticchie…ecc…ecc.
Tra le rivendicazioni più cariche di conseguenze, sembra che ci sia la reintegrazione di un famoso fondo comune costituito da Vittorio insieme al fratello, nel quale lui conferiva somme, e il fratello se le spendeva, fraudolentemente. Stabilire l’importo da restituire è molto difficile per il tempo passato e la conseguente svalutazione della moneta e anche per la conversione delle lire in euro.
E la laurea? Ora egli vuole prendere la laurea e non essere più psicologicamente dipendente dal fratello ‘laurato’. Anche perché, la sua sarebbe una laurea fresca, mentre quella del fratello risale ai tempi tempori, direbbe zia Gina e quindi di scarsa validità, per l’approccio da dare alla vita da oggi in poi.
E il fratello se n'é anche accorto: l’atteggiamento di Vittorio nei suoi confronti non è come quello di una volta, di finta soggezione, ma, se non di supremazia, almeno di pari dignità e contraenza (mai più fondi comuni!).
Insomma mala tempora, per Bruno, cucurrunt ed ancor più, cucurrent (correranno).

Ris. Nat. Borsacchio- Roseto degli Abruzzi

1) Mi sono divertito a cercare sul vocabolario il termine dialettale Capanza, che nel gergo nostrano vuol dire attribuzione di un vantaggio ingiusto, ed ho trovato che con la stessa parola, altrove sull’Adda, si individua un antipasto di pesce che deve essere molto saporito.

C’è anche un caso relativo ad una bega amministrativa relativa alla Riserva Naturale del Borsacchio (v. l’immagine tratta dal web), in cui si sarebbe fatta una capanza a vantaggio di taluno, ma vi risparmio i particolari della bega .

Commenti

  1. Grazie Giuseppe la foto messa da te è molto più bella di quella che avevo messo io.

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