UNA SETTIMANA DI PASSIONE

Se nel corso di questa settimana riuscissimo a registrare un costante calo dei contagi e dei morti per coronavirus, potremmo sperare di aver imbroccato la via per uscire da questo tunnel. Questi sette giorni, dalla domenica delle Palme a sabato prossimo, quindi, oltre che santi, sarebbero doppiamente di passione, quella di Cristo che noi tutti sappiamo concludersi, come di prammatica, con la Resurrezione di Gesù dalla morte di croce e la nostra per la pandemia, che ci auguriamo finisca più presto che tardi, ad imperversare in tutto il mondo, infliggendo all’umanità intera una lezione dolorosa, con la perdita di milioni di esseri, ed un severo monito per il futuro del Pianeta e di tutti i suoi abitanti (o abitatori, che come sapete è più generico, a. dell’aria, delle caverne, ecc. ).

La settimana santa inizia con una festa, le Palme, che è un momento fugace di euforia della folla, che festeggia l’arrivo di Gesù, perché, com’è tipico delle folle, ma non del popolo, essa ha memoria corta e può essere facilmente manipolata, infatti sarà essa stessa, poco tempo dopo, a condannare a morte Gesù e a liberare Barabba.

Gesù passa l’intera giornata di domenica a Gerusalemme, presso il Tempio, a disposizione di quanti volessero interrogarlo.

Pandemia da coronavirus: nella giornata di domenica in Italia si sono registrati n. 525 decessi; i casi totali sono 128.948.

La sera, stanco Gesù si reca a Betania, nella casa di Marta, Maria e il risorto Lazzaro. Qui erano convenuti altre volte, Gesù e i suoi discepoli, e qui era avvenuto l’episodio della donna che aveva unto i capelli di Gesù con un olio profumato, cosa che aveva mosso le rimostranze di Giuda, il quale ipocritamente aveva detto che quell’olio, più proficuamente si sarebbe potuto vendere per dare il ricavato ai poveri.

Il lunedì della settimana santa, che sarà ricordato come quello dell’amicizia, Gesù lo trascorre in compagnia di suoi amici e di quanti si affacceranno a quella porta per vederlo, richiamati dalla sua fama.

I morti di oggi sono 636 (111 più di ieri), i casi totali salgono a 132547 (103.599 più di ieri).

Il martedì si reca di nuovo al Tempio e lo trova trasformato in mercato, cosa che suscita la sua indignazione ed egli preso un mazzo di funi comincia a colpire i mercanti per scacciarli e così purificare quel luogo che era destinato alle preghiere.

Oggi (per andare bene) si dovrebbe verificare una flessione sensibile del numero dei decessi e dell’aumento dei casi totali.

Il giovedì, si svolgerà l’ultima cena, quella nella quale Gesù annuncerà la sua dipartita e indicherà Giuda come l’uomo che farà quanto dovrà essere fatto per il compimento del suo destino.

Ulteriore forte diminuzione di tutti i parametri della pandemia.

Venerdì è il culmine della Passione di Cristo, agonia e morte in Croce, deposizione e sepoltura.

Il virus, il Molock che ci ha condizionato per tutto il tempo, scoprendo le nostre debolezze, dovrebbe ritrarsi come un diavolo di fronte alla Croce e chiudersi per sempre nella sua caverna primordiale.

Sabato è giorno di riflessione sulla sorte di Gesù Cristo: con la sua morte (Dio dunque poteva morire?) una fitta tenebra è scesa sulla terra, ma ad oriente si intravede la luce di una nuova speranza.

E’ un giorno di tregua armata per il corona virus. Qualcuno si toglie la mascherina e si avvicina cautamente al corpo esanime del mostro: sarà veramente morto?

Domenica di Pasqua: è l’Apoteosi del Cristo risorto e la caduta del virus abbattuto (speriamo, per sempre, con l’aiuto di Gesù).

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