LA SCARPETTA ROSSA

Ma cos’è, ancora ci pesa quella mutilazione di una costola (doveva essere bella grossa), che Dio fece ad Adamo per forgiarne una compagna che lo aiutasse a vincere la noia di quel pur lussureggiante Paradiso Terrestre? Fatta ad arte perché, essendo Eva una donna, quindi una persona distinta da lui, non si dimenticasse della sua origine (una costola di Adamo) e fosse sempre pronta a riunirsi a lui. Per questo la dotò di seni e rientranze laddove lui, il capo, aveva protuberanze. Ed il lavoro gli riuscì anche bene, visto che i due corpi, quando volevano, riuscivano a combaciare perfettamente ed a fondersi l’uno con l’altro, con reciproco conforto.

Foto di Federica Aielli

A livello teorico, perché in pratica i due abitatori di quel luogo stupendo, giravano nudi senza provare alcuna vergogna, ma anche senza avere coscienza di quello che avrebbero potuto fare con gli organi di cui erano dotati. Non avevano, cioè ancora scoperto l’eros, cosa che avvenne, dopo il fatto della mela e conseguente cacciata dal Paradiso Terrestre.

Ho avuto sempre il sospetto che la questione dell’albero della conoscenza, con l’unica proibizione di mangiarne il frutto, includesse anche la conoscenza dell’amore, quello tra Adamo ed Eva, visto che essi sentirono il bisogno di coprirsi gli organo “peccatori” solo dopo la trasgressione principale, di mangiare la mela. E solo dopo Dio li condannò, cacciandoli, a subire le conseguenze, io dico, dell’accoppiamento, consistenti nel parto doloroso per Eva e nell’obbligo di procurare faticosamente di che vivere, per tutta la famiglia, nei confronti di Adamo.

Quindi, dico, non abbiamo fatto alcun progresso, da allora ad oggi, se ancora dobbiamo preoccuparci di non fare altro male a quella che in fin dei conti è una nostra costola.

Forse che abbiamo preso troppo sul serio la storia della costola? Se è una nostra costola, ci appartiene e possiamo farne quello che ci pare? E’ questo che ci fa agire come agiamo? Se Dio non ha voluto usare, per la creazione di Eva, la creta che era avanzata dalla fabbricazione di Adamo, ci sarà una ragione. Volendola fare uguale e diversa da Adamo ha voluto usare una parte del suo corpo, rimpastandolo, visto che forse nel farlo, aveva usato troppo materiale e ridimensionarlo un poco, non sarebbe stato male.

Ma costola è una metafora. Dall’individuo unisex ideato in un primo tempo, furono tratti due individui, separando la parte femminile che in esso era compresa, da quella maschile, così da fare due individui, della stessa pasta, diversi in alcuni punti e fatti per stare insieme, con uguali diritti e doveri.

Io credo che la questione delle violenze nei confronti delle donne, sia la dimostrazione della più grande sconfitta di noi uomini, che non siamo riusciti a liberarci dell’istinto belluino che ha caratterizzato la stirpe di Caino in tutta l sua lunga storia. E la furia maschile che ancora si abbatte sulle donne è una chiara dichiarazione di impotenza, che non é né “coeundi”, né “generandi”, ma semplicemente “vivendi”, come capacità di risolvere i problemi della vita, perché le donne, fonte di vita, sono attrezzate meglio degli uomini, a vivere nel senso pieno della parola.

Ci sarà sempre un uomo che cercherà di far prevalere la sua insufficienza, rispetto ad una donna con la forza, ma sarà un miserabile contro il quale bisogna opporre ogni rigore di legge.

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