INDISPONENTE
Una volta si diceva disponere, come in latino, ora si dice disporre. Di che cosa si dispone? Per prima cosa, della propria vita, poi dei beni, delle sostanze che abbiamo. Tra i beni metterei quelli spirituali, oltre a quelli materiali. Le doti di cui uno può essere fornito in maniera maggiore o minore. Intelligenza, un buon carattere, una buona preparazione, una elevata posizione sociale, etc. un bene immateriale, di valore altissimo, di cui si può avere la fortuna di disporre, è quello dell’amicizia sincera e disinteressata. Nella stessa categoria, i credenti inseriscono la fede, che non è più soltanto un bene, ma, per chi ce l’ha, una vera e propria ricchezza, fonte di grande soddisfazione morale.
I beni materiali sono i possedimenti, una casa, un podere, una ricca biblioteca, una cantina fornita di vini pregiati. L’elenco sarebbe lunghissimo, se stessimo facendo un inventario; ma il nostro intento non è questo, come ben sanno gli assidui frequentatori del Circolo.
- Scommetto che vuoi parlarci della tua favolosa collezione di soldatini di piombo che ti fu regalata dal capo del manipolo dei balilla quando eri bambino ed eri soltanto figlio della lupa. Bei ricordi, vero?
Maurizio proprio non si aspettava un attacco del genere e così fuori luogo, da parte di Pancrazio, nemmeno quando era nella sua vena peggiore. Perciò reagì piuttosto pesantemente.
- Che c’entra? Ho anche tutti i libri di Spriano sulla storia del Partito Comunista.
- E’ un pretesto per provocarti. Non dargli retta, parlaci dell’indisponente.
- Che, nella felice circostanza, è come dire parlaci di Pancrazio! Esplose Maurizio.
- Tutti risero, compreso Pancrazio e allora l’atmosfera si rasserenò.
Del disponibile, tra l’altro, resta da dire una cosa molto portante, che è il significato oggi più pregnante della parola stessa, che cioè è un termine ideale per indicare, sulla scia di quanto si dice di una cosa che sia pronta all’uso, della persona libera, che non ha vincoli o remore di sorta, per cui è disponibile per un incarico importante, per un’impresa, per dare una mano ad un amico in difficoltà, insomma per azioni che richiedano nobiltà di spirito. Questo è l’uso prevalente; esiste purtroppo anche il contrario, ma sembra meno consono alla bisogna. Nel mondo della malavita si dice ugualmente che un uomo disposto a compiere un delitto, è disponibile ad entrare nella gang, Ma vuoi mettere quanto sia più rilevante il caso inverso, in cui una persona, contattata per un’operazione poco pulita, si dichiari in-disponibile per tutto ciò che non sia strettamente legale.
L’indisponente, che di regola, come participio presente del verbo indisporre, dovrebbe significare colui che non dispone, che non ha nulla di cui disporre, nella realtà rappresenta la figura della persona che invece dispone ancora di un’ultima cosa, la capacità di irritare, di urtare la sensibilità altrui, con parole, gesti o azioni che indispongono nel senso di fare arrabbiare chiunque ne venga anche occasionalmente toccato.
L’indisponenza è parola che non piace ai vocabolari, che spesso la omettono, A me sembra pienamente legittima e significativa. Con una osservazione che va sicuramente oltre lo scopo di questa ricerca, mi viene da dire che lo stato di totale indisponenza può essere una delle motivazioni dell’agire indisponente, il soggetto, infatti, così facendo, non ha nulla perdere, nemmeno quanto a simpatia o calore umano.
Che sia la cattiva volontà, la maleducazione, la malagrazia o semplicemente la strafottenza di certi personaggi, l’indisponenza si pone come un effettivo ostacolo all’intrattenimento di relazioni civili.
Pancrazio gradì molto il fatto che alla fine della sua dissertazione, Maurizio non fece più cenno al suo nome.
Ne approfittò per salutare frettolosamente i più vicini, strinse la mano al capo, ed uscì per primo, simulando una grande urgenza.
Anversa degli Abruzzi - 2016 |
I beni materiali sono i possedimenti, una casa, un podere, una ricca biblioteca, una cantina fornita di vini pregiati. L’elenco sarebbe lunghissimo, se stessimo facendo un inventario; ma il nostro intento non è questo, come ben sanno gli assidui frequentatori del Circolo.
- Scommetto che vuoi parlarci della tua favolosa collezione di soldatini di piombo che ti fu regalata dal capo del manipolo dei balilla quando eri bambino ed eri soltanto figlio della lupa. Bei ricordi, vero?
Maurizio proprio non si aspettava un attacco del genere e così fuori luogo, da parte di Pancrazio, nemmeno quando era nella sua vena peggiore. Perciò reagì piuttosto pesantemente.
- Non capisco cosa significhi quello che stai dicendo e che cosa c’entri con il nostro discorso. Disse.
- Sai benissimo che, data la mia età, non ho potuto conoscere nessun aspetto del regime fascista e non ho ereditato niente di quel periodo. Ma se tu pensi che io possa avere una simpatia per quel regime, ti sbagli di grosso.
- Dice così, perché avrà visto che a casa hai tutti i libri di De Felice su Mussolini, intervenne Chiara.- Che c’entra? Ho anche tutti i libri di Spriano sulla storia del Partito Comunista.
- E’ un pretesto per provocarti. Non dargli retta, parlaci dell’indisponente.
- Che, nella felice circostanza, è come dire parlaci di Pancrazio! Esplose Maurizio.
- Tutti risero, compreso Pancrazio e allora l’atmosfera si rasserenò.
- No, perché, riprese Maurizio, vedete stavo giusto per arrivarci. Ero partito da ciò che è disponibile, per passare, tosto, e calcò con la voce sul tosto, non sto ancora parlando di te, Pancrazio, ma presto ci arriverò, per passare, dicevo, all’indisponibile, che è tutt’altra cosa dall’indisponente e qui arriviamo al dunque, passando dal disposto, che è ciò che è stato deciso.
Del disponibile, tra l’altro, resta da dire una cosa molto portante, che è il significato oggi più pregnante della parola stessa, che cioè è un termine ideale per indicare, sulla scia di quanto si dice di una cosa che sia pronta all’uso, della persona libera, che non ha vincoli o remore di sorta, per cui è disponibile per un incarico importante, per un’impresa, per dare una mano ad un amico in difficoltà, insomma per azioni che richiedano nobiltà di spirito. Questo è l’uso prevalente; esiste purtroppo anche il contrario, ma sembra meno consono alla bisogna. Nel mondo della malavita si dice ugualmente che un uomo disposto a compiere un delitto, è disponibile ad entrare nella gang, Ma vuoi mettere quanto sia più rilevante il caso inverso, in cui una persona, contattata per un’operazione poco pulita, si dichiari in-disponibile per tutto ciò che non sia strettamente legale.
L’indisponente, che di regola, come participio presente del verbo indisporre, dovrebbe significare colui che non dispone, che non ha nulla di cui disporre, nella realtà rappresenta la figura della persona che invece dispone ancora di un’ultima cosa, la capacità di irritare, di urtare la sensibilità altrui, con parole, gesti o azioni che indispongono nel senso di fare arrabbiare chiunque ne venga anche occasionalmente toccato.
L’indisponenza è parola che non piace ai vocabolari, che spesso la omettono, A me sembra pienamente legittima e significativa. Con una osservazione che va sicuramente oltre lo scopo di questa ricerca, mi viene da dire che lo stato di totale indisponenza può essere una delle motivazioni dell’agire indisponente, il soggetto, infatti, così facendo, non ha nulla perdere, nemmeno quanto a simpatia o calore umano.
Che sia la cattiva volontà, la maleducazione, la malagrazia o semplicemente la strafottenza di certi personaggi, l’indisponenza si pone come un effettivo ostacolo all’intrattenimento di relazioni civili.
Pancrazio gradì molto il fatto che alla fine della sua dissertazione, Maurizio non fece più cenno al suo nome.
Ne approfittò per salutare frettolosamente i più vicini, strinse la mano al capo, ed uscì per primo, simulando una grande urgenza.
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