CORRIVO

Corrivo, lo so, è uno che corre. Veramente noi, che siamo fregni, per prendere in giro quelli che seguendo una moda smodata, non fanno che correre, li chiamiamo corribili, che non mi sfugge, significa che possono essere corsi, è qui è lo sfregio, nella declinazione al passivo, si lasciano correre, da altri ma questa è una putade, per non dire una puttanata.

Fotogramma dal film "Solaris" (A. Tarkovskij, 1972)

A parlare era un novizio, un giovane dinoccolato con un gran ciuffo di capelli, occhiali, e un orecchino al lobo sinistro, di nome Cosimo.

Per me il corrivo è un lassista, intervenne Moratti, uno che lascia correre, che se ne frega. E’ comunque un superficiale, uno per cui va tutto bene, anche quando il mondo rischia di crollare.

Meglio corrivo che bacchettone proruppe Bergamante. Non tollero quelli che su ogni questione puntano i piedi e fanno un casino della m. per il gusto di dimostrarsi intransigenti. Grandi moralisti che poi nel privato dimostrano di essere, men che morali, immorali. Per essere troppo intransigenti, si finisce con l’essere intolleranti. Bisogna essere flessibili, cioè accondiscendenti, o potete anche dire corrivi quando ciò non guasta ed irremovibili sulle questioni di maggiore peso.

A proposito di moralità, non trovate che corrivo possa avere a che fare con scurrile? L’origine delle due parole è la stessa. Vengono entrambe dal currere latino, che vuol dire anche scorrere, disse Belfiglio di Biancofiore, altro sopraggiunto dell’ultima ora – a me pare che scurrile possa significare proprio un tale che si lascia andare a parole turpi e volgari.

Noi vogliamo essere generosi e non andiamo troppo per il sottile, nella ricerca dei significati e anche per quanto riguarda l’etimologia, lavoriamo un po’ di fantasia, è vero, intervenne autorevolmente Maurizio, però credo che non sia il caso di inventare. In questo caso hai pisciato proprio fuori dell’orinale. Scurrile viene da scurrilis latino, termine dotto che prende inizio da un ripescaggio molto azzeccato del vocabolo scurra, che in latino significava buffone, perdigiorno, persona sciatta, volgare e dal linguaggio volutamente sconveniente, anzi proprio riprovevole.

Ti ringrazio della precisazione e mi inchino al tuo alto sapere, ma non è il caso di essere così mordaci, in fin dei conti si tratta di un piccolo errore nel quale poteva cadere chiunque, ribatté piccato Belfiglio. Per mettere in mostra le proprie conoscenze, non serve essere così caustici e sferzanti, da ferire chi, non per colpa sua, può non essere all’altezza.

Scusami se ti ho offeso, non intendevo essere né mordace, né caustico, né tantomeno sprezzante. Forse solamente un po’ salace, nell’accezione che non è l’unica, di frizzante ed intelligente, ben sapendo però che questo aggettivo ha uno spettro molto ampio di significati che vanno da quello più innocuo al quale mi sarei appellato io, a quello più spinto di licenzioso e pepato. Dico pepato, quando dovrei dire salato e l’accostamento sarebbe facile, se non fosse che esso non è etimologicamente corretto, in quanto salace viene dal latino salire, che vuol dire saltare, come il saltare addosso dell’accoppiamento. E’ da dire però che il richiamo al sale, anche da un punto di vista dell’essere arguto e spiritoso, è entrato nell’uso comune ed oggi è tollerato, come fosse vero. Una battuta salace, oggi è di forte impatto; è come dire mordace e scurrile contemporaneamente, ma anche salata, cioè posta in modo intelligente.

Come puoi ben vedere, la questione è abbastanza complessa ed io ho fatto un bel casino, ma stai certo che qui nessuno vuole mordere alcuno, né di fatto e nemmeno figurativamente, quindi lasciamo perdere il mordace e soffermiamoci ancora un attimo sullo scurrile, propose il sedicente presidente del circolo.

Una breve pausa, poi, distogliendo lo sguardo dalla persona di Belfiglio, ed estendendolo panoramicamente agli altri presenti, riprese :

voi sapete che un quasi sinonimo di scurrile è lubrico, che ha la stessa radice di lombrico e significa scivoloso, ma anche immondo ed estremamente lascivo, insomma una schifezza, come un brulicare di vermi. Nel ribrezzo che esso suscita prevale il sentore di viscidume, dello scivoloso, di ciò che vi è di più sozzo e ciò va, per la sola assonanza dei due termini, a detrimento dell’innocente ed innocuo lombrico, ricercato per sua sfortuna dai pescatori, per far da esca ai loro ami, mentre il viscido, l’oleoso, che è nel termine lubrico, potrebbe al limite giustificare l’interpretazione semanticamente errata del nostro Belfiglio, che faceva derivare scurrile da scorrere.

Questa volta l’applauso dei convenuti era convinto e prolungato, tanto che Sebastiano si affrettò ad aprire la porta ed entrare, per vedere, meravigliato, quale ne fosse la causa.

Tutti al bar, offro io, disse Maurizio. Però da domani stabiliamo una piccola quota mensile da versare all’organizzazione, per costituire un fondo spese sociale, per le necessità del circolo. Siete d’accordo?

Si avviarono al banco chiacchierando vivacemente, ma nella confusione delle voci, Maurizio non riuscì a sentire una risposta alla domanda da lui posta.

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