FALSI PROFETI

Dal Vangelo di Matteo, 24, 5: “Guardate che nessuno vi inganni. Molti verranno nel mio nome…e trarranno molti in inganno. Mt., 24, 11: Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti.”

Sembra un'astronave ma è solo una giostra. Croazia 2014.

Ditemi la verità: non trovate ripugnante l’immagine di Salvini ad un comizio che agita vistosamente un rosario in mano e bacia la croce che pende da esso? Non è forse l’immagine del serpente che avvolge nelle sue spire l’ultimo simbolo della cristianità deturpata dall’intento blasfemo di indurre i poveri di spirito in errore, per farli cadere nella trappola che fu un tempo di Mussolini (l’uomo della Provvidenza, povera Provvidenza in quali mani!), poi di Berlusconi (in cerca di una riammissione all’Eucarestia dalla quale era stato escluso per scomunica) e ora riproposta da lui (che confonde il segno della croce con un rito celtico)? L’ultimo epigono di una politica truffaldina, che non si fa scrupolo di sfruttare la religiosità degli ingenui per fini di basa propaganda elettorale.

Quando cesserà questo continuo rotolare indietro della nostra politica nazionale? Superato un disastro ce ne tocca uno peggiore? “L’armi, qua l’armi, combatterò sol io”, come il povero Leopardi in un soprassalto di sdegno patriottico. Ma fino a quando dovremo sopportare un modo di fare politica così ignobile come quello che ci tocca subire in questi ultimi anni da diluvio universale? Tutto il mondo è impazzito? America, Russia, Cina, Corea del nord, Iran, Israele, emergenza ambientale, il mondo brucia e c’è qui da noi chi vuole toglierci l’ultima speranza, un’Europa unita, solidale, pacifica, sociale? E noi non facciamo niente?

Via i bambocci dal governo, ripristiniamo le regole: prima si cresce o quantomeno si creano le premesse per crescere, poi si spende; chi vuole aiutare i poveri, pensi prima a creare ricchezza; senza lavoro non si cresce. Allora è questa la nostra priorità, non l’emergenza profughi, né l’elemosina generalizzata. Lo stato sociale è una cosa sacrosanta, ma non va posto a carico delle future generazioni, le cui aspettative al momento, sono al livello zero. Diamo senso al primo articolo della nostra Costituzione: L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.

Ricordiamocene il 26 maggio p.v. L'Europa è la nostra casa, facciamo che non crolli.

Commenti