IMPRESCINDIBILE

Era di una bellezza imprescindibile. Si fermò per guardarla, non visto. “Imprescindibile?” si chiese. Come gli era venuto in mente? Imprescindibile vuol dire che non se ne può fare a meno. Forse che la ragazza non poteva fare a meno della sua bellezza? “Oppure io?”. Posto che la ragazza, sì, era bella, ma certo non faceva dipendere tutto dalla sua bellezza, tanto da non poterne fare a meno. Gli venne in mente l’ultimo episodio della cronaca letta sui giornali, nera da far paura, per l’aberrazione cui può arrivare la mente umana sotto l’effetto di sentimenti contrastanti come l’amore e l’odio, in cui un innamorato respinto dalla sua amata, deluso, per vendetta e per gelosia, aveva cercato di cancellare ogni traccia di bellezza dal volto della ragazza, deturpandolo con l’acido e procurando alla povera vittima un male ed un danno indicibile. Ed indelebile, inemendabile, sia per l’aspetto fisico, esteriore, che per quello interiore, dell’animo. La ragazza, si era ripresa, almeno in parte e dopo essersi sottoposta a cure di chirurgia estetica, per la ricostruzione del volto, si era presentata al processo del suo persecutore, esibendo con fierezza il suo volto deturpato, ma ancora bello nella sua forza vitale, contro l’ignominia dell’uomo che aveva commesso il gesto disperato, quanto infame.

Senza titolo - 2018

Il semaforo era verde già da un po’ e la ragazza aveva attraversato la strada ed era scomparsa dentro un market. Maurizio era incerto sul da fare. Inseguire lei nel negozio e tentare di incontrarla, rischiando magari di fare la parte del pappagallo, oppure seguitare per la sua strada e lasciar perdere l’imprescindibilità di quel fortuito incontro? Maledizione, ancora questo termine, che voleva dire “imprescindibilità dell’incontro?”, che non avrebbe potuto farne a meno? Quel giorno e quella mattina, avrebbe dovuto per forza incontrare quella ragazza ed esserne colpito? Ma allora questa era predestinazione, una cosa divina e nulla si può contro un volere superiore.

Senza pensarci due volte, attraversò col rosso, stridore di freni e gomme che mordono l’asfalto, con le due mani protese in avanti, respinse il cofano di un’auto che stava per investirlo, fece imbarazzato un cenno di scusa all’automobilista che rispose facendogli il gesto del dito medio. Senza raccogliere la provocazione, si infilò di corsa nel market dove aveva visto entrare lei. Si alzò sulle punte allungando il collo, per vedere oltre la folla se riusciva ad individuarla, ma così ad una prima occhiata sommaria, non gli sembrò di vederla.

Cominciò a girare come un pazzo, per i banchi e tra le persone che, con i carrelli della spesa si muovevano alla rinfusa e intralciavano il passo ad ogni momento. Infine la vide. Era al banco delle verdure e stava scegliendo un mazzo d’insalata. Col cuore in gola le fu subito accanto ed in attesa del momento buono per prendere l'iniziativa, alla brevissima distanza alla quale si trovava si perse in un dolce deliquio, mentre ammirava il profilo de suol volto, gli occhi, il naso, la bocca , il mento, rimanendo un po’ arretrato rispetto a lei. Attese che concludesse il suo acquisto e, come si mosse per andare oltre, decisamente le si pose davanti costringendola a fermarsi e con il più bel sorriso, con voce ferma, calda e suadente, come aveva visto fare George Clooney nella pubblicità del caffè,

“Senti” le disse “mi daresti una mano a comprare un po’ di verdura? Vorrei fare un minestrone, ma non mi intendo delle varie erbe. Se non ti dispiace, potrei portare io la tua borsa della spesa e tu farmi questo piacere. Te ne sarei molto grato.”

La ragazza era un po’ sbalordita, mai suoi occhi incantevoli esprimevano un misto di ironia, curiosità divertita ed amichevole bonomia, che gli dettero il coraggio di seguitare sullo stesso tono. Con occhi adoranti:

“Scusami” aggiunse subito “non mi sono presentato, Mi chiamo Maurizio ed il destino oggi ha voluto che incontrassi te, doveva succedere imprescindibilmente (acc.! Gli era sfuggito!). Voglio dirti subito che la tua bellezza oggi è stata la cosa più imprescindibile (rieccoci!) che mi potesse capitare.” Era fatta ormai! Gli erano scappate quelle due parole e si sarebbe mangiato le mani. Sapeva di stare facendo la parte dell'imbecille. Bisognava rimediare in qualche modo. Passarono alcuni secondi in cui ebbe la sensazione di affogare, ma lo sguardo di lei si sciolse in un sorriso così comprensivo che Maurizio trovò la forza di restare a galla, pur col cuore che gli pulsava nelle orecchie.

“Imprescindibile?” chiese la ragazza. “Senti, fra tutti i complimenti che mi sono sentita rivolgere, “imprescindibile”, non mi era mai capitato. Voi dirmi che significa?”.

A Maurizio si aprirono le porte del Paradiso; decise di consegnarsi totalmente a lei; le avrebbe detto tutto quello che sentiva entro di sé.

“Per la verità è da questa mattina che sono perseguitato da questa parola. Mi sono svegliato ed ho pensato. ‘Nella vita poche cose sono veramente imprescindibili’. Colto di sorpresa da questa vena poetica, ma che dico filosofica, ho voluto approfondire il concetto e sono andato a consultare il vocabolario. ‘Cosa, persona, pensiero, o azione da cui non si può prescindere’. La parola latina da cui deriva può essere divisa così ‘in’ che vuol dire ‘non’; ‘prae’ che significa ‘innanzi’ e ‘scind-bidem’ , di cui ‘scindi’ deriva da ‘scindere’ e significa ‘separare’ ed il suffisso ‘bidem’, è un rafforzativo che indica ‘possibilità’. Riassumendo il tutto si ottiene che la cosa o la persona che riteniamo imprescindibile deve avere come qualità la possibilità che ove fosse separata da essa (la cosa o persona separata dalla sua qualità) la stessa (persona o cosa), perderebbe la sua imprescindibilità. Come l’essenza, hai presente?”

Lei lo guardava con occhi benevoli, no, non c'era ironia, con c'era compassione nel suo sguardo,ma solo una piacevole sensazione di amorevole comprensione. Lei si rendeva conto delle sue difficoltà, pensò, ma nello stesso tempo era compiaciuta e disposta a venirgli incontro.

“Senti Maurizio” rispose la ragazza “io mi chiamo Chiara ed oggi non pensavo di incontrare un ragazzo così complicato come te. Il tuo discorso non è chiaro affatto e credo di non aver capito molto. Mi piacerebbe che un giorno ci trovassimo di nuovo e tu mi dicessi come approfondirlo, magari fuori di qui. Imprescindibile però è che adesso tu acquisti le verdure per il tuo minestrone. Ma per questo non hai bisogno di me, basta che prendi una busta di minestrone al banco dei congelati, Findus o Orogel e vedrai che andrà benissimo. Quanto a noi, dico che tu sei molto simpatico e sono contenta di averti incontrato oggi, per caso. Perciò ti dico addio, che vuol dire rimettere a Dio il nostro prossimo incontro, ed allora, vedrai, non potremo prescindere da quello che è avvenuto oggi, ti va?”.

ll cuore di Maurizio cadde a terra, in più pezzi.

Dopo le premesse, i segnali di quella giornata eccezionale, piena di tante promesse, quella non era la conclusione che si attendeva, povero Maurizio.

“Aspetta, dammi almeno il tuo numero di…”

Chiara era già fuori ed era scomparsa tra la folla.
Imprescindibile che?

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