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EVOLUZIONE

Spesso ho sollevato una domanda puramente retorica sulla essenza della nostra vita. In realtà volevo parlare della coscienza, che è il modo in cui conduciamo l'esistenza e non ho azzardato nessuna risposta in merito al quesito principale. Anzi ho affermato che interrogarsi sul senso della vita era cosa inutile. Ma è proprio così?

Vacanze a Marina di Ravenna, 2013

La vita è quella che viviamo ogni giorno, da quando nasciamo a quando moriamo. So bene che questa è una tautologia, una semplice ripetizione, che non spiega niente. Allora: cos'è la vita?

La risposta più bella è quella contenuta nella Genesi : Dio prese la creta e creo' l'uomo, poi con un soffio dalla bocca gli insufflò la vita . Il Dio creatore, soffia la vita nella propria creatura e la materia inerte si risveglia, comincia a muoversi. C'è da chiedersi, la vita, questo soffio vitale insufflato nel corpo dell'uomo, è il flatus, il respiro, o è lo spirito che alberga dentro l'uomo ? Il respiro è il fiato; lo spirito è la parte immateriale dell'uomo. Diciamo per il momento, la mente.

Quella di sopra è la tesi dei c.d. creazionisti, che è stata messa in crisi dopo l'avvento di Darwin, con i suoi studi sull'origine della specie, dagli evoluzionisti.

Cosa dicono gli evoluzionisti? Che la creazione è un'invenzione, una credenza religiosa e nulla più. Che la vita si è sviluppata sulla terra diversi miliardi di anni fa in modo casuale, quando la materia inorganica si è trasformata in materia organica capace di svilupparsi e riprodursi, sotto forma di esseri monocellulari, che si sono evoluti in esseri pluricellulari, i quali attraverso un processo di 'speciazione' e di evoluzione durato anch'esso miliardi di anni, ha dato origine alle diverse specie viventi, compreso l'uomo.

Molte sono state le resistenze opposte a questo nuovo modo di vedere, che contraddiceva quanto affermato nella Bibbia, ma ormai quasi nessuno crede più alla creazione per opera di un Dio. Il che non esclude che si possa credere in Dio. Sono troppe le prove a favore dell'evoluzione, chè solo pochi fanatici possono ancora sostenere il contrario, mentre, in genere essa è ora accettata anche da parte di alcuni organi religiosi di diverse chiese. Propro in questi giorni papa Francesco ha detto che essa non è in contraddizione con la Bibbia. D'altro canto diversi scienziati seguaci della teoria evoluzionista, sono credenti e non trovano la loro fede in contrasto con la scienza

La Bibbia è una raccolta di leggende, e come tale, ci trasmette il sapere degli antichi, ma non è, come si sosteneva, la parola di Dio, per cui si doveva credere ad ogni singola affermazione in essa contenuta, ad occhi chiusi.

L'abbandono della teoria creazionista da parte dei credenti non è che non costi nulla. Salta il principio dell'uomo fatto ad immagine e, somiglianza di Dio e viene sostituito dal concetto che l'homo sapiens sia derivato da un tipo particolarmente evoluto di scimmia. E non è poco. Ma il credente moderno ha gli strumenti per superare queste discrepanze e capire che il testo biblico va interpretato per quello che è: una bellissima favola.

Cosa abbiamo guadagnato e cosa abbiamo perso con questo passaggio?

Prima eravamo sotto la protezione di un Padre Creatore, che ci amava e non ci faceva sentire mai soli, con il conforto della fede, fino all'ultimo istante, che non era la fine , ma il principio della vera vita, promessa a risarcimento di quella trascorsa sulla terra, durante la quale potevamo patire molte ingiustizie che sarebbero state compensate dopo.

Ora siamo come trapezisti senza rete, siamo soli con le nostre forze a volare da un trapezio all'altro e dobbiamo aggrapparci a qualche altro credo. Per molti questo credo che sostituisce quello della fede, è dato dalla individuazione di una moralità laica e civile, che. proprio come una fede ci spinge ad operare secondo coscienza .

Si nasce dal nulla per puro caso, si vive e si muore scomparendo nel nulla, senza che rimanga niente del nostro passaggio sulla terra.

Comprendo l'ansia e lo sgomento di quanti non si accontentano di una soluzione del genere e ne cercano un'altra in una diversa direzione. Sono nate così alcune teorie pseudoscientifiche come quella che parla di un 'Disegno Intelligente', che è un tentativo di fondere le due tesi precedenti, ma qui non mette conto parlarne. Perchè manifestamente infondata.

Con quanto precede, ho riferito alcune teorie sull'origine della vita, ma non ho ancora risposto alla domanda che mi sono posto all'inizio, cos'è la vita?

Tutto quello che so dirvi è che non è prima della nascita e non è dopo la morte. Quindi è uno stato di passaggio tra la nascita e la morte. Può bastare ciò? Certamente no.

Cerchiamo di vedere cosa succede in questa fase di passaggio. Oltre il mangiare, il dormire, il camminare, l'evacuare, c'è chi prega e chi impreca, c'è chi sogna e chi si dà da fare; chi crede in qualcosa e chi non crede in niente. C'è l'infinita diversità degli uomini, per cui è difficile trovarne due simili. Impossibile trovarne due uguali. .

Noi nella vita ci costruiamo un modello, al quale cerchiamo di rimanere fedeli ad ogni costo, salvo a convincerci di aver sbagliato. Nel qual caso siamo liberi di ricrederci. E combattiamo per affermare la nostra individualità.

La nostra intelligenza, i nostri affetti, la nostra cultura, tutto il nostro mondo che ci siamo creati nel corso della vita, sono destinati a disperdersi.

Ne valeva la pena?

Sì.

La vita è un dono, che ci viene, da Dio, o dal caso, non è questa la sede per approfondire questo punto che per molti è fodamentale, ma in ogni caso è una cosa bellissima, perchè ci dà la possibilità di affermare quello che siamo e vogliamo essere: Il senso della vita è in ciò che per noi vale. Sia una fede, un ideale, oppure un semplice cercare di capire l'enormità che ci circonda. E in questo siamo irriducibili.

In quanto facenti parte del processo evolutivo, noi progrediamo verso una condizione migliore. Abbiamo superato la fase della sopravvivenza del più forte, che è alla base della c.d. speciazione, ed abbiamo scoperto oltre ai nostri sentimenti di umanità e diritti di libertà, il valore della solidarietà nei confronti dei più deboli e il senso della nostra vita sarà stato l'aver contribuito a questo processo, anche in quella parte infinitesimale che può essere data dall'apporto di un granello di polvere cosmica al formarsi di una cometa.



Wolters Di Giacinto‎ a Bruno Aielli

Buongiorno, seguendo questo tema volevo provare a precisare un po' meglio il discorso sul ruolo del caso nel mondo, a cui ho già accennato in precedenza. La maniera più fuorviante di interpretare le teorie evoluzioniste secondo me è, paradossalmente, quella di leggerle in chiave creazionista, pensare cioè che le nuove forme di vita via via apparse nel corso della storia siano state prodotte dal caso.
L'antitesi tra creazionisti ed evoluzionisti sarebbe quindi solo su chi è responsabile della creazione dal nulla, Dio per i primi,
il caso per i secondi.

Ma il caso non crea dal nulla. Il caso può solo pescare da un insieme di possibilità predeterminate.
Se lancio un dado il risultato potrà essere un numero intero tra 1 e 6, non può uscire 0 o 36 o 3,6.

Se a un certo punto è apparsa la vita sul pianeta vuol dire che la vita era già presente in potenza, era cioè contemplata nello spazio degli eventi possibili, era incisa sulle facce del dado prima che questo venisse lanciato.
Il caso non inventa la molecola del DNA, tutt'al più la scopre, svela qualcosa che era precedentemente celato.
Ma chi ha deciso che gli eventi possibili nello spazio delle probabilità dovevano essere quelli e non altri,
chi ha inciso i punteggi sulle facce del dado dell'universo. E perché.
A queste domande la scienza moderna, che ha voltato le spalle alla metafisica (l'ultimo scienziato che se ne è occupato è stato il grandissimo Leibniz), semplicemente non può rispondere.

Giuseppe Simone Aielli Chi l'ha fatto li ha inciso tutti i punteggi in un dado con infinte facce, come i libri nella biblioteca borgesiana. Poi ne è venuto fuori uno... Ammesso che sia uno...

Wolters Di Giacinto L'infinito e il suo contrario, il vuoto, sono i concetti più fuorvianti che la mente umana abbia mai partorito. I greci li aborrivano! Sono termini che dovremmo semplicemente cancellare dal vocabolario. OK invece sul fatto che i mondi possibili possano esistere in parallelo (ne avevamo già parlato, se ricordi 😉).

Giuseppe Simone Aielli Wolters Di Giacinto per me 10^10 può andare bene per "infinito" e 10^-10 può andare al posto di "vuoto". Tutto dipende solo da quanto è preciso il tuo microscopio (o cannocchiale). Mi occupo di approssimazioni "funzionali", non mi interessa l'astratto, non sono un matematico. Ammiro coloro che ragionano come te, ma io non sono così...

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