DEDICATO A LUCIO

Caro Lucio,
innanzi tutto lasciami dire qualcosa sul tuo nome, che è un bel nome, ricco di reminiscenze storiche. Esso viene dal latino "lux-lucis", "la luce" ed era il prenome più diffuso nel mondo romano, usato in un primo tempo per i figli nati alle prime luci dell’alba, poi, in senso augurale, esteso un po’ a tutti i figli dei maggiorenti, in considerazione del valore che si dà a chi è circonfuso da una luce negli occhi, indice di una maggiore valenza intellettuale e morale. Varianti del nome Lucio, sono poi il vezzeggiativo Lucilio, il diminutivo Luca, il malizioso Lucignolo di Collodi e il più bello, perché direttamente riferibile alla tradizione ricordata, Lucifero, letteralmente - ma questo tu lo sai - “portatore di luce”, nome dato al più bello degli angeli del Paradiso, caduto in disgrazia insieme ad altri angeli ribelli, per dissidenza nei confronti del Creatore e per questo precipitato insieme ai suoi accoliti, all’Inferno. Sul versante femminile dello stesso nome, troviamo: Lucia, Luciana, Lucilla.

Bruno Aielli al timone della Cat Alina - Giò uso di mare (1965 ca. - fotogr. scon.)

Sarò un presuntuoso, ma mi piace pensare, con questa lettera che scrivo e pubblico sul blog e con le altre che forse verranno, di fare come il vecchio Seneca che scriveva le sue lettere ad un forse ipotetico Lucilio, come pretesto per conversare tra sé e sé e meditare sulla vita, sulla morte, sul tempo che è prezioso e che non dobbiamo far passare inutilmente ed altri argomenti di natura morale soprattutto quelli riguardanti la “conscientia”, la consapevolezza del sé che era il suo obiettivo principale. E' chiaro però che la mia presunzione si ferma al lato formale della cosa, non avendo nessuna possibilità di paragonarmi al nostro. Anche perché che tu non sei il mio discepolo e io non avrei nulla da insegnarti, ma entrambi potremmo attingere alla fonte di quel vecchio saggio.

Seguo molto poco FB, ma non tralascio mai di leggere le tue molteplici esternazioni e rimango sbalordito dalla tua capacità di passare da argomenti di peso, come quelli politici, socioeconomici, religiosi, di costume e di attualità, ad invenzioni di tipo fiabesco e dichiaratamente infantili quali filastrocche, giochini e passatempo. Cosa che ti fa molto onore. Le cose futili a volte sono le più significative.

Non faccio fatica a confessarti che tu eserciti su di me un’influenza che non saprei se definire benefica o nefasta, a seconda dei casi, ma sempre di grande utilità, in quanto ogni tuo scritto mi stimola a reagire in un modo o nell’altro, negativamente o anche positivamente, il che mi ti fa sentire comunque vicino. E’ il contenuto dei tuoi scritti “seriosi” che talvolta mi lascia perplesso, come pure la facilità di condividere idee altrui molto discutibili. E il tono, che è spesso assertivo. Altrimenti, lo stile è garbato, pulito, solo un poco sopra le righe. Quello che non apprezzo proprio è il continuo ricorso che fai ai link allegati con invito ad aprirli. Ciò che dicono gli altri mi interessa fino ad un certo punto e comunque mi piace scegliere cosa leggere e cosa trascurare, quindi normalmente non li apro. Mentre quello che dici tu, sì. Allora ti leggo con attenzione e cerco di interagire, non solo e non sempre per amore di polemica, ma per un reale interesse ad interloquire sulle materie che proponi. Cercando di essere franco, nel rispetto reciproco delle idee altrui e proprie. Spero non ti dispiaccia.

Di recente sono intervenuto nel mio blog su alcune tue affermazioni che hanno suscitato dapprima la mia disapprovazione, ma poi ad una seconda se non terza lettura, sono apparse di interesse notevole, tant’è che te ne ho dato apertamente e lealmente merito. In passato, su altri scritti, forse sono stato un po’ troppo polemico e mi dispiace se in qualche modo ho potuto ferire la tua sensibilità. Sappi che non era nelle mie intenzioni, anche se posso aggiungere che le critiche, purché non siano malevoli, e le mie non lo sono, servono a far crescere. Faccio comunque ammenda di quanto possa esserci stato di non pienamente accoglibile da parte tua. Mi annovero tra i tuoi ammiratori.

Per il futuro confido in una vicendevole collaborazione, con un confronto che sarà sempre sincero ma rispettoso, ben consci tutti e due che la verità non sta mai da una sola parte. Scrivimi quando e quanto vuoi e invita anche i tuoi a farlo. Sarò felice di corrispondervi.

Buon Natale a tutta la famiglia.

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