IL GIOCO

"Ludere" in latino, ma anche in italiano antico, vuol dire giocare; certo oggi nessuno direbbe "andiamo a ludere a palla". Però noi ancora adesso usiamo questa parola per una gamma vastissima di significati, che si diramano dal vecchio verbo latino in una caleidoscopica caduta, sempre conservando nel suo interno la nozione principale che è quella del gioco.

Isola di Capraia, carcere abbandonato - 2018

Il gioco al tempo dei romani era il puro divertimento, l'esultanza, la festa, ma anche lo scherzo, la beffa o ancora le esibizioni di forza ed abilità degli atleti sul campo o i ludi crudeli che si facevano nell'arena, con i combattimenti non simulati tra gladiatori.

Nella nostra lingua sono rimasti due aggettivi "ludico" che significa giocoso, gioioso e "lusorio", nel senso di "che serve al gioco".

Illudere, deludere, eludere, alludere, sono parole comuni che usiamo spesso, ma altre ce ne sono che al centro del loro significato si rifanno al "ludere" di allora, come colludere, proludere, preludere ed infine un termine comune e distintivo ad un tempo, che è "ludibrio", che ha il sapore dello scherno, il pubblico ludibrio come la gogna di un tempo. E anche questo è un gioco, amaro ma gioco.

Suonano tutte nello stesso modo e a prima vista non dovrebbero comportare grosse differenze di senso tra l'una e l'altra e invece delineano direzioni divergenti che, sempre partendo dal gioco, si possono prendere, per dire cose completamente diverse.

L'allusione, composta da "ad" e "ludere", è una figura retorica che si usa per richiamare con parole velate un fatto, storico, o della vita comune, che si vuole conosciuto da molti, quindi anche da chi ci sta ascoltando, per dire invece di quanto ci sta accadendo nel momento stesso in cui parliamo.

C'è dello scherzo, ma può esserci della malignità nello scherzo.

"Andiamo al ristorante, ma ognuno paga per sé; non facciamo poi che qualcuno si accorga troppo tardi di aver dimenticato il portafoglio a casa."."Vuoi forse alludere a quanto accaduto a me ieri sera? Lo sai che sono molto distratto!".

L'allusione è una sottile arte per dire cose vere, esistenti senza citarle, mentre l'illusione crea delle aspettative per cose che non esistono e che si sanno irrealizzabili ed in questo si dimostra un gioco che anche se fatto in buona fede, per dare una speranza chi non ne ha, ha un esito negativo che si verifica con il successivo avvento della delusione, che porta con sé sconforto e depressione.

Deludere vuol dire fare uscire dal gioco, dall'illusione e mettere l'individuo di fronte alla realtà. "Mi hai deluso. Credevo tu fossi onesto.".

Eludere potrebbe essere il contrario di deludere. Nel senso che qui il gioco riesce.

A parte il caso da codice penale della elusione tributaria, quando si parla di eludere, ci si rifà ai giochi di destrezza e alla bravura dell'atleta, che sceso dall'Olimpo, si cimenta con la vita reale e mette tutta la sua abilità nell'evitare alcune cose nocive o fastidiose. Eludere un impegno, eludere una risposta, eludere il carcere, sono esempi di come si possa giocare qualcuno a proprio vantaggio. "Ho eluso la sorveglianza del guardiano e sono fuggito.".

Il colludere è proprio del malavitoso: in due ci mettiamo d'accordo per fregare un terzo. E' il caso dello sketch famoso in cui Totò e Nino Taranto vendono la fontana di Trevi all'ignaro Coccavallo (o qualcosa così), fresco fresco tornato coi soldi dall'America.

La prolusione è un gioco letterario, uno scrittore prolude a favore del libro scritto da un collega, aspettandosi uguale trattamento per quando uscirà in libreria con il suo proprio libro.

Che sarà il preludere, infine? Un gioco annunciato, prima che cominci?

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