BISBIGLIO
Molti vedono nel bisbiglio solo il lato negativo, quel mormorare malevolo nei confronti di una persona, messo in atto da un soggetto pettegolo, con parole dette sottovoce, atteggiando le labbra in modo da indirizzare la voce direttamente nell'orecchio dell'ascoltatore predisposto a riceverle, in genere schermando la bocca con la mano, sì da evitare che qualcosa venga persa o ascoltata da estranei, se non dal diretto interessato.
Ma il bisbiglio è molto di più e più poetico. Basta pensare ai bisbigli degli amanti, alle parole d'amore sussurrate nelle serate d'estate, all'aperto, nei giorni di festa o feriali, che la banda suoni in piazza o tutto taccia nell'ombra propizia di un giardino, tra effluvi di fiori e di erbe, quando le stelle pulsano in cielo con una brillantezza da stordire le menti più ardite, occhi negli occhi, labbra sulle labbra, baci rubati che non torneranno mai più, dati e ricevuti con ardore inesauribile.
Questo è il bisbiglio più gradito il bis-bis-biglio, il pissi- pissi degli uccelletti che a quell'ora dormono, ma presto si sveglieranno anzi l'alba al tripudio di un nuovo giorno tutto da vivere.
Il bisbiglio del vento, degli alisei, tiepidi e confortevoli, fra le fronde degli alberi, ad ogni leggero movimento di foglie.
Il bisbiglio della madre mentre pronuncia le parole finali di una favola, sempre quella, eterna, che ha fatto addormentare serenamente il bambino e spegne la luce con un ultimo bacio appena abbozzato fra le labbra per andare a letto sua volta.
Il bisbiglio delle suore raccolte in preghiera alle prime luci dell'alba per alzare un inno in onore del Signore.
Nei severi monasteri il bisbiglio dei monaci è interrotto per dare spazio alle voci monodiche del canto gregoriano che si alza per il medesimo scopo.
Il bisbiglio che è nell’aria e sembra ci accompagni sempre, anche nei cammini più impervi, rumore di fondo, vibrazione che viene dagli spazi siderali o esternazione dei nostri sensi, il bisbiglio è la voce dell’Universo.
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| Monastero (Cammino di Santiago portoghese) - 2018 |
Ma il bisbiglio è molto di più e più poetico. Basta pensare ai bisbigli degli amanti, alle parole d'amore sussurrate nelle serate d'estate, all'aperto, nei giorni di festa o feriali, che la banda suoni in piazza o tutto taccia nell'ombra propizia di un giardino, tra effluvi di fiori e di erbe, quando le stelle pulsano in cielo con una brillantezza da stordire le menti più ardite, occhi negli occhi, labbra sulle labbra, baci rubati che non torneranno mai più, dati e ricevuti con ardore inesauribile.
Questo è il bisbiglio più gradito il bis-bis-biglio, il pissi- pissi degli uccelletti che a quell'ora dormono, ma presto si sveglieranno anzi l'alba al tripudio di un nuovo giorno tutto da vivere.
Il bisbiglio del vento, degli alisei, tiepidi e confortevoli, fra le fronde degli alberi, ad ogni leggero movimento di foglie.
Il bisbiglio della madre mentre pronuncia le parole finali di una favola, sempre quella, eterna, che ha fatto addormentare serenamente il bambino e spegne la luce con un ultimo bacio appena abbozzato fra le labbra per andare a letto sua volta.
Il bisbiglio delle suore raccolte in preghiera alle prime luci dell'alba per alzare un inno in onore del Signore.
Nei severi monasteri il bisbiglio dei monaci è interrotto per dare spazio alle voci monodiche del canto gregoriano che si alza per il medesimo scopo.
Il bisbiglio che è nell’aria e sembra ci accompagni sempre, anche nei cammini più impervi, rumore di fondo, vibrazione che viene dagli spazi siderali o esternazione dei nostri sensi, il bisbiglio è la voce dell’Universo.
Silenzio. A tratti qualche bisbiglio.
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