BATTIBECCO

Che io sappia, non sono molte le parole che hanno la fortuna di corrispondere così esattamente all'idea che le ha originate come quella di cui intendo parlare oggi.

Pensate al rumore che fanno i polli quando beccano, per mangiare o per azzuffarsi tra di loro per motivi di supremazia. Battono il becco con violenza o per spezzare il cibo e ingoiarlo o per ferire l'avversario, con effetti anche cruenti.

Battibecco da strada con fotografi - 2017

Così avviene tra gli uomini, quando, per motivi di solito futilissimi, nasce un contrasto tra due o più persone, con uno scambio rapido ed efficace di battute salaci, scagliate con ira momentanea.

E' sicuramente frutto di una mente geniale l'aver fuso in una sola parola, il battere del becco in una contesa tra polli, con l'idea di una zuffa altrettanto storicamente e stoicamente ininfluente come quella che si accende per strada, sui bus o nei mercati, per piccoli sgarbi, parole di troppo, comportamenti non conformi alla regola del momento, che dà adito ad uno scontro verbale più o meno intenso, ma sempre di breve durata.

Un improvviso innalzamento del livello di adrenalina nel sistema nervoso di un individuo, un forte aumento del battito cardiaco (ecco un'altra parola che coglie nel segno, "batticuore"), di un altro e la zuffa diventa battibecco, che, se non contenuto in azioni verbali, può anche scatenare un "parapiglia" (che idea, vero? Che nella contesa ci sia da darle, ma anche da prenderle).

Il battibecco si accende anche in ambito domestico e familiare ed è legato alla quotidianità; può diventare anche un'abitudine, come il caso non infrequente di fratelli e sorelle che si battibeccano in continuazione, con effetti abbastanza fastidiosi.

Si distingue sia dal diverbio, che dalla disputa, che sono forme più elevate di dissenso manifestato su un determinato argomento e non si esauriscono nel breve scontro verbale, ma comportano un confronto che può durare a lungo, con interventi dei vari contendenti, sui mezzi di informazione come giornali, riviste e, attualmente, sui social network con esiti a volte apprezzabili. Se si evitano volgarità e ingiurie, ma se così non fosse, non saremmo nell'arena di un diverbio, né di una disputa, che richiedono toni signorili e spessore delle idee espresse.

Il bisticcio, al pari della polemica, richiederebbe un capitolo a parte, tante sono le particolarità a cui entrambi possono dare adito, ciascuno per la parte di propria competenza.

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