LACUNA

C’era una lacuna nel suo racconto, un ampio spazio senza contorni, come una palude nella quale è rischioso avventurarsi. La laguna appariva chiara sotto la luna e tutto sembrava fisso e immobile. Il lago, intorno al disco della luna, era opaco ed opalescente ad un tratto.

Ristorante, Firenze - 2018

Ricordo che a scuola, confondere lacuna con laguna, era da ignorantelli. Arrivato ora alla mia bella età, forse per avvalorare la credenza che con l’età aumenta la saggezza delle persone, apprendo che ignoranti erano quelli che quella distinzione facevano e difendevano come trofeo di cultura.

La lacuna e la laguna, se senti alcuni è più antico il primo dei due termini, per altri lo è più il secondo, sono la stessa identica cosa. Si tratta sempre di un buco, di una mancanza, di un vuoto che esiste un po' dappertutto. Certo dapprincipio riguardava essenzialmente il luogo fisico geografico, ma poi, col fascino insito in una idea così attraente come può essere una mancanza, un vuoto da riempire, è prevalso l’uso figurato con il suo "horror vacui".

Orrore come fascinazione. Nel discorso c’è un vuoto, nella mente c’è un vuoto, nella vita ci può essere più di un vuoto. Dal greco "lakos" o dal latino "lacus", il lago, nell’accezione più propriamente riferita alla laguna, è una fossa riempita di acqua morta, stagnante dove è faticoso muoversi, pericoloso inoltrarsi.

"Il suo racconto faceva acqua da tutte le parti". Mi sembra che in questa espressione poliziesca si siano volute fondere le due nature del fenomeno che sto descrivendo. Da una parte l’acqua della laguna, che si nasconde anche sotto i tratti erbosi dell’acquitrino, dall’altra il vuoto che si avverte nella mancanza di concatenazione, nel filo logico di una narrazione. Laguna o lacuna? Potete scegliere.

Certo è strano: le lagune sono da bonificare e le lacune sono da riempire. Si prosciugano territori paludosi per nuovi insediamenti, nuove storie, nuove vite. Persone, gruppi, famiglie vengono trapiantati nei territori bonificati, dove, facendo il vuoto (di acqua), si alimenta la vita. Vite con i loro vuoti e i loro pieni, vengono spostate da un luogo all’altro con esiti non sempre felici.

Da una lettura di qualche anno fa: "Canale Mussolini" di Pennacchi, Premio Strega dell’anno.

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