LA QUADRA

Ma voi la sopportate 'sta quadra? E' rozza, è volgare, è sguaiata. Suona male, stonata, è un termine, anzi un'espressione tipica degli ambienti "lumbard" leghisti del tempo di Bossi e Berlusconi, traghettata dal nord al sud del nostro paese; ha cominciato a circolare sotto la dominazione forzaleghista, quando ci siamo dovuti assuefare ai volgarismi degli albori di quella formazione politica malversante e di recente entrata nel lessico sempre più corrente, per non dire corrivo, dei mezzi di (dis)informazione di massa.

Mosaico (aut. Savini, musivario D'Urso), edificio TERCAS, Teramo - 2014

Adesso nei telegiornali di tutte le emittenti televisive, disinibite annunciatrici, la usano quotidianamente, immemori dell'origine e del significato di essa. L'espressione completa è "trovare la quadra", ha un'origine gergale di recente formazione e nemmeno i primi che l'hanno adottata, sanno esattamente cosa vuol dire, figuriamoci quelli che ormai ritengono che faccia parte del nostro vocabolario da sempre. Genericamente sono tutti d'accordo nel ritenere che essa voglia dire trovare la soluzione a problemi di grande complessità, in cui molti tasselli debbono essere collocati al posto giusto, per far funzionare il tutto.

La quadra richiama troppo da vicino la quadratura e l'unica quadratura che conosciamo è quella famosa del cerchio. Con tutte le implicazioni e suggestioni che una metafora iperrealistica di un problema irrisolvibile possa suscitare.

Ma il concetto forse è troppo arduo per quelle persone che vogliono tenere i piedi per terra, ed allora si deve semplificare, ridurre a livello di persona comune che di una bella "quadra", non meglio identificata che richiama la squadra del mastro muratore, la livella, il peso a piombo ed altri strumenti della sana tradizione artigianale delle costruzioni, sa bene cosa pensare. Una figura geometrica quadrata, chiusa da tutti i lati, col nome al femminile per una concessione alla parità di genere, è un concetto che può essere compreso da tutti, senza tante sofisticherie.

Com'è appunto nello stile dei leghisti. Ma noi poveri terroni, con la quadra cosa abbiamo a che fare? Perché non diciamo una volta per tutte che non se parli più? Non la vogliamo sentire. Raccomandiamoci a Di Maio, uomo del sud, che in queste ore sta elaborando un piano per la salvezza dell'Italia e a favore dei cittadini italiani, insieme a quel Salvini lì, che fino a poco tempo fa si vergognava di essere italiano, ma che le quadre ce le ha già tutte in tasca per far capire loro che tentare la quadratura del cerchio significa tentare l'impossibile e, data la complessità dei problemi strutturali e congiunturali che abbiamo, sarebbe l'ora non del confronto ma dell'affronto: avete promesso l'impossibile, fateci vedere cosa sapete fare "Qui Rodi, qui salta!"

Con buona pace della quadra.

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