IL TOPOLINO

Che ne dite, riuscirà alla fine questa montagna a partorire il suo topolino?

Quale montagna?

Quella delle cinquelega.

E chi sarebbe il topolino, il nome del premier?

Ma chetti premier!!! Il governo dei cinquelegati. Annacquati, ammaccati, ma pur sempre vincitori; 'mbè forse quasi.

Balloon festival, Ferrara - 2014

Hau, ben quarantaduemila su quarantaquattromila (pensate il 94% - i bulgari ci fanno ridere!) sull'astronave Rousseaux hanno detto sì, altro che Megan a quel nipotaccio della Eliza! E ai gazebo? Stasera senti! Che pioggia. Pioggia? Grandine a chicchi grandi come uova.

Si fanno schifo l'uno all'altro, Di Maio e Salvini, ma non lo danno a vede. Si nascondono dietro agli iscritti, che dal canto loro, non sono da meno.

Vi ricordate di quando i grillini portavano in parlamento (lettera minuscola in loro onore) apriscatole e grimaldelli perché dovevano aprire i palazzi del potere come scatole di sardine? Bene, ora guai a chi porta in tasca un temperino per le unghie. Hanno dovuto ingoiare la rottura – non rottura con il centro destra da parte di Salvini, mercé l'opposizione di Berlusconi, benevola, sì. Ma solo fino a prima di essere riabilitato. Adesso che è di nuovo disponibile, come una mina vagante, sono cazzi loro.

Di Maio ci tiene a riaffermare "il contratto di governo non è un'alleanza"! Anzi è una continua belligeranza, altrimenti, a che prò, il Comitato di pacificazione?

Tra poco ci diranno che il loro governo del cambiamento non è un governo ma una piattaforma dove il primo che si alza, può scrivere quello che vuole vedere realizzato, purché sia nel contratto.

Quale contratto?

Ah, ma allora proprio non vuoi capire... quello dei cinque... come si chiamano? Con quell'altro che ce l'ha messa tutta, ora però ce l'ha un po' barzottello, mentre il suo collega di partito, quello col figlio laureato in ittiologia, "la trota" il titolo della sua tesi di laurea, ce l'aveva sempre duro.

Che dite, ci tuffiamo? Ma sì, tuffiamoci, la sponda al di là del mare non deve essere molto lontana. In ogni caso c'è il salvagente offerto dall'assemblea nazionale del PD: ognuno per sé e Martina per tutti.

Commenti