SENSIBILE

C'è in musica una nota chiamata "la sensibile", che attraverso scale ascendenti o discendenti sollecita in modo particolare il nostro modo di "sentire" la musica, avendo un'attitudine a produrre un effetto che va dritto al cuore. Tocca la parte sensibile di noi stessi. I nostri sentimenti.

Figure oranti, Val Camonica 2018

Lo stesso avviene con gli altri sensi di cui siamo dotati, i quali ci mettono in contatto con il mondo esterno, provocando al contempo una reazione che avviene dentro di noi. Un bel quadro, un profumo sublime, la madeleine di Proust, il tocco leggero di una carezza, producono sensazioni che muovono sentimenti. Piacere, dolore, passione, tenerezza. Commozione. I sensi sono le porte, le vie, attraverso cui giungono gli stimoli che mettono in moto i nostri sentimenti. E questo è l'essere sensibile: avere dei sensi che captano gli impulsi e dei sentimenti in grado di interpretarli ed elaborarli. Sensibile è ciò che cade sotto i nostri sensi e, contemporaneamente, i nostri sensi che hanno la capacità di percepirlo.

In primavera la natura si risveglia, i sensi si acuiscono e torna la nostalgia che è un misto di entusiasmo e scoramento. Un impeto verso l'alto ed una pericolosa tendenza a volgersi indietro. Sì, perché l'animo si fa più sensibile (anche l'animo è una sensibile? Sì , ma nel senso che va alla ricerca delle emozioni che sono prodotte dai sensi) ed è facile perdersi in romanticherie e sentimentalismi.

Quello che siamo stati, quello che avremmo voluto essere, la consapevolezza che quello che non si è fatto al momento opportuno, non potrà più essere fatto. Noi viviamo nel presente, guardando al futuro che non conosciamo ed è quindi fonte di speranze e di apprensione, ma con gli occhi rivolti al passato, che è l'unica cosa che ci appartiene. Con buona pace di quello che ho detto ieri, che il passato non conta, perché nel passato possiamo anche non riconoscerci.

Sensibile viene dal latino sentio-is che al part. pass. fa ''sensus" che vuol dire "percepito". In italiano questa parola ha valore di sostantivo (il senso, il sensibile) e di aggettivo (è un bambino sensibile); può essere passiva, come quando indica quel che viene percepito attraverso i sensi ed attiva, quando esprime la capacità sensoriale, quella che ci consente di avvertire, di percepire quel che si svolge intorno a noi. Si parla anche di "sensorio", per indicare sia l'una che l'altra cosa.

Il sensibile si distingue dall'intelligibile, che può essere percepito dalla mente. Si tratta della solita dicotomia che contraddistingue la natura umana, da una parte il cuore e dall'altra il cervello; entrambi presiedono ad una sfera dell'agire e del capire. Con il cuore intendiamo la facoltà di sentire, che in genere si esprime con un moto di partecipazione. Questa divisione non fa che ripetere l'antico e superato busillis che contrappone fede (qui, in senso lato, come fiducia, affidamento) e ragione, passione e razionalità, emozioni ed idee. Il prodotto "uomo" è la combinazione meglio riuscita della mescolanza di questi due elementi. Pur nella estrema varietà dei soggetti, perché le dosi dell'uno o dell'altro ingrediente, variano a seconda di essi, non esistendo una ricetta che dia sempre lo stesso risultato. E' pericoloso avventurarsi nelle alchimie dei dosaggi e tentare di stabilire quale dei due elementi sia prevalente.

Tutto il sensibile che è in noi, è per alcuni come una ferita. Qualcosa che ci siamo lasciati alle spalle, che abbiamo perso lungo il percorso, una sensazione di incompletezza, una voce non messa a tacere, un nervo ancora parzialmente scoperto, che manda ogni tanto segnali lancinanti, un cuore trafitto mai rimarginato totalmente, un po' di coda di paglia del nostro io ipersensibile.

La nostalgia di quello che forse non è mai stato.


Wolters Di Giacinto Sensibile ormai ha assunto valenza positiva nel linguaggio corrente, e insensibile è al contrario divenuto insulto tra i più pungenti. Questo non è accaduto per il (quasi) sinonimo impressionabile, chissà poi perché.

Commenti

  1. Caro Giuseppe le tue foto colgono sempre il senso profondo delle cose con lla straordinaria proprietà di evocare elementi ancestrali che magicamente rivivono nell'attualità delle tue immagini.

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