SCAZZAMAURILLO

Lo scazzamaurillo esiste. Contrariamente a quanto ritengono alcuni che si tratti di un termine dialettale, di uso esclusivamente locale, per indicare un bambino o un ometto, di poco conto, lo scazzamaurillo, che più esattamente si chiama scazzamauriello, ha una tradizione antica ed una estensione della stessa da sud al nord dell'Italia, con piccole variati regionali ed è arrivato perfino in America attraversando l'Oceano Atlantico, insieme ai nostri migranti. Esso è un folletto, come gli elfi e le fate delle leggende nordiche, i furetti, gli gnomi ed altre creature soprannaturali, che popolano i boschi, non amano farsi vedere, compaiono solo in determinati momenti, specie di notte, si divertono a fare scherzi e combinare pasticci. Secondo le varie tradizioni, sarebbero esseri a metà strada tra il mondo terreno e quello dell'aldilà, facendo a volte servizio di collegamento tra le due dimensioni, portando messaggi ai mortali.

Stato di Grazia - 2016

A testimoniare della origine abruzzese (poi-molisana-pugliese) del termine, ci sono due grandi letterati originari della nostra regione, Benedetto Croce e Gabriele D'Annunzio, i quali hanno cercato anche di spiegare l'origine della parola. Per Croce essa derivava da "scacciamaurino", essendo i "maurini", monaci dell'ordine di S.Mauro, invisi allo spiritello; D'annunzio, invece si rifà alla tradizione dei "matamoros", uccisori di mori. Sembra comunque che l'origine più probabile sia quella che la fa derivare dalla espressione "colui che colpisce con una mazza", in quanto lo scazzamarillo, detto da noi anche "mazzmarill", aveva l'abitudine di presentarsi con forti rumori, battendo con un bastone o martello i muri o il pavimento della casa.
Secondo il critico letterario Emilio Cecchi, queste manifestazioni erano versioni comiche delle spirito cosmico.
 Caratteristica di questi piccoli esseri, sarebbe quella di posarsi di notte sullo stomaco del dormiente, impedendogli di respirare e di muoversi.

Non diversamente di come agisce un'altra presenza notturna di cui, più o meno, tutti abbiamo fatto esperienza e che da noi si chiama "pantafica". La pantafica è originaria dalle nostre parti (campagne abruzzesi e marchigiane, specie nelle zone di confine delle due regioni, il teramano e l'ascolano) ed è decritta come una vecchierella, dalle fattezze di una strega, la quale di notte si impossessa del corpo dei dormienti, impedendo loro di respirare e muoversi.  

In tutt'e due i casi è facile immaginare che si tratti di disturbi del sonno conseguenti a cattiva digestione che provoca strani effetti ed apnee notturne. Esistono rimedi contro questi fenomeni ed il più confacente all'origine contadina della leggenda e nello stesso tempo il più simpatico e convincente, è quello di usare una semplice precauzione, consistente nel mettere vicino al letto di chi sovente ne è vittima, prima di addormentarsi, un fiasco di vino, così che lo scazzamaurillo o la pantafica, entrambi devoti al dio Bacco, attratti dalla bevanda, dimentichino di tormentare il poveretto, dedicandosi alla più divertente degustazione del vino.

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