MASNADA

Penserete, ma questo sedicente amministratore di un blog che con prosopopea ha osato chiamare Zibaldino, ad usanza di maggiori con i quali non ha nulla da spartire, si occupa solo dei disonesti? Nell'intento di tranquillizzarvi, torno sull'argomento per dire che più si fa per chiudere un discorso (anche per non annoiare troppo) e più materiale viene fuori con infinite varianti, a dimostrazione del fatto che la lingua italiana è prodiga di sfaccettature, su certi temi più che su altri, e non vorrei dire che sembra prediligere le tinte fosche a quelle più chiare.

Ballerine - 2016

Sul tema delle aggregazioni fra uomini, a fini non proprio di beneficenza, abbiamo già visto i casi della c.d. "Combriccola" e proprio ieri quello della "Marmaglia", ma molte altre parole esistono per descrivere il fenomeno dell'associazione malavitosa in tutta la sua estensione.

"Masnada", per esempio, si presta a fare da complemento a quanto detto a proposito di "Marmaglia", ma voi direste "una marmaglia di servitori" o non piuttosto "una masnada di servitori, si aggirava intorno al tavolo dei signori"? No, perché la marmaglia ha più a che fare con ragazzi e ragazzate, mentre la masnada ha maggior peso e si riferisce, storicamente, proprio allo stuolo delle persone addette al servizio della persona e della famiglia del feudatario e quindi alla magione dello stesso.

L'indagine parte dal latino "manere", in italiano "rimanere", specificamente, rimanere nell'abitazione, quindi da "mansio" , "io rimango" e "mansionem" casa, ma anche "famiglia", per cui la "mansionata" era l'attività alla quale era addetta la servitù della casa del feudatario, da cui è derivata "masnada" che era il complesso del personale addetto alla famiglia del signore. Pensate che perfino la parola "mastino" deriva dalla stessa fonte ed indicava all'origine il cane addetto all'abitazione del padrone.

Masnada e mastino, poi, hanno avuto una evoluzione nel tempo che da "addetti alla casa" sono divenuti i gruppi armati e le mute dei cani che seguivano il signore nelle sue battaglie o rimanevano a presidio del castello.

Fino ad identificare una turba di accoliti, armati e lesti di mano, dapprima ancora al servizio di questo o quel potente di turno (soldati di ventura), o assoldati del signorotto locale, basti pensare ai "bravi" di Don Rodrigo, infine gestiti in maniera autonoma e comandati da un Capo.

Perché da servo a brigante? Non sarà che questa evoluzione del personaggio sia frutto della scarsa considerazione che si ha per il lavoro servile, per via dei molti casi di infedeltà e poca affidabilità dei servi? Sto parlando di una categoria di servitori senza guarentigie e volutamente tenuti in stato di sudditanza, cosa per cui non potevano nutrire sentimenti affettuosi nei confronti dei padroni.

Cosa dire della "banda", che non sia quella dei musicisti del paese, o quella della striscia di stoffa tagliata lateralmente dalla pezza, alla quale si dà lo stesso nome (e non so perché) o il lato, sinistro o destro di una cosa, ma si voglia proprio parlare di quei gruppi organizzati di persone che si assoggettano ad una disciplina interna, allo scopo di compiere attività illegali, come rapine, sequestri o omicidi? Con un proprio codice che dicono "d'onore", mentre è il punto di frattura con il resto della comunità, ligia alla legge?

Può sembrar strano che dalla stessa radice "band", che vuol dire "legame", quello che unisce i componenti del gruppo, discenda anche "bandiera", che è il simbolo sotto il quale si riconoscono le persone che stanno da una stessa parte, anche se altri vogliono far discendere la stessa parola da una radice indo-europea, "bha", che vuol dire "mostrare", che in questo caso sarebbe il drappo e lo stendardo che si "mostrano" in battaglia, intorno a cui si riuniscono quelli che in quel vessillo si riconoscono.

Che sia una cosa che unisce oppure un simbolo da mostrare, la bandiera è l'emblema di tutti gli stati moderni. Purtroppo lo stesso termine viene usato quando si parla di quella speciale categoria di persone che hanno la propensione a cambiare sovente bandiera, nel senso di passare a una parte all'altra degli schieramenti contrapposti, che sono i c.d."voltagabbana".

Ma c'è infine "brigata", altra parola che indica un gruppo di persone, che per fortuna risolleva le sorti della categoria, perché con essa si può individuare o un gruppo di ragazzi in escursione, o una brigata di alpini spediti da qualche parte del mondo in missione di pace, come di moda oggi, o ricorda le formazioni partigiane, che hanno avuto il loro momento di gloria nella fase terminale dell'ultimo (si spera) conflitto mondiale.

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