ASSIOMA

Assioma è ciò che si ritiene degno di essere creduto vero per principio, senza bisogno di dimostrazione. E ciò per l'evidenza della cosa in sé. Questa dignità, una specie di autenticazione, deriva, o da un processo deduttivo che sta a monte e che viene messo a fondamento di una teoria, oppure, come dicevo, trova ragione in una tale evidenza, che non può essere negata.

Cimitero germanico al Passo della Futa (Via degli Dei - 11 agosto 2015)

Molto spesso si ragiona per assiomi; giorni fa qualcuno si lamentava per il fatto che, secondo lui, la letteratura stava morendo non di anoressia, ma di bulimia, perché oggi tutti scrivono, c'è una sovrabbondanza di scrittori e di libri che affollano le librerie, destinati tutti ad avere vita breve. Questo per lui era un dato di fatto, la cui evidenza non doveva essere supportata da nessuna prova. Quando invece tutto dipende dal metro individuale con il quale si giudicano le cose e gli avvenimenti.

A parte il fatto che non vi è stata epoca nella quale non si sia preconizzata la fine di qualche cosa, di qualche arte, senza che poi si sia effettivamente verificata, il che dovrebbe invitare ad essere prudenti nei giudizi, al fine di evitare di dire banalità, ma c'è più forte ancora, il dato risaputo che il giudizio dato su una certa materia, nel momento stesso in cui la cosa si sta svolgendo, è sempre poco attendibile, sia perché non si è mai molto generosi con i propri contemporanei, così come con i connazionali o con i compaesani, come dice il motto latino "nemo propheta in patria", ma la cosa principale è che manca la giusta distanza dall'evento, per giudicare serenamente l'oggetto che si sta esaminando.

Per questo gli storici, quando parlano di avvenimenti relativi alla loro epoca, non fanno storia, ma storiografia, vale a dire che il giudizio espresso in sede di primo esame è ampiamente suscettibile di revisione nei tempi che verranno, da parte di altri studiosi che vedranno gli accadimenti con maggiore serenità.

La parola "assioma", ha un'origine antica ed ha subito nel tempo una evoluzione graduale molto interessante. Deriva dal latino "agere", con il significato di "spingere", passato poi a "pesare", fino a "stimare", "valutare" e da qui "ritenere degno", meritevole di fiducia, come qualcosa che è valida in sé.

Il concetto di dignità, così forte da essere uno dei pilastri della personalità dell'uomo, cosa alla quale si ha diritto in ogni occasione e da parte di tutti (1), applicato ad un pensiero o ad un oggetto, fa sì che non si debba ricercarne l'autenticità, tanto è sotto gli occhi di tutti.

(1) E' stato detto che, sotto questo riguardo (e solo questo), Hitler e Schindler sono da considerare allo stesso livello, uomini partoriti da un ventre di donna, aventi diritto ad una pari dignità.

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