'A MAZZARELLA E' SAN GIUSEPPE

Non c'è nulla da fare; c'è nel popolo partenopeo una vena di genialità che non si trova nelle altre parti del paese, con buona pace dei nordisti. Con un fondo di scanzoneria fenomenale, che lo rende simpatico anche quando mostra i suoi aspetti negativi. Non voglio scomodare la grande tradizione degli Eduardo e gli altri De Filippo, gli Scarpetta, i Taranto e molti altri (Totò in primis), che pure sono essenziali per capire alcuni atteggiamenti tipici dell'animo di quella gente, così aperta, genuina, ricca di umanità e di un'inventiva senza pari, l'arte di sapersi arrangiare, nel bene e nel male (stiamo comunque parlando della gente comune e anche il male, è quello della scaltrezza che è al limite della legalità, mai quello canagliesco delle organizzazioni criminali).

Tarsia marmorea (Duomo di Siena - 2012)

Sono una giocosità e una gioiosità quasi infantili, tanto sono vere ed effettive.

La fatidica sfaticataggine, tante volte richiamata da essere ormai un "topos" inseparabile da quella parte del sud dell'Italia, l'essere indolenti, possedere l'arte di non far niente, quell'essere continuamente e fintamente "sfastidiati", sono aspetti che ricorrono in molte "sceneggiate" napoletane, come quella del popolano steso al sole su un muretto, richiamato da un passante straniero che gli chiede perché non va a lavorare e gli risponde "Perché dovrei?". "Per guadagnare" - risponde l'intruso, "e poi poter riposare". "E 'mbe che sto facendo? Non mi sto forse riposando?".

Ma passiamo alla "mazzarella di S.Giuseppe". Ho letto che un personaggio di rilievo partì da Napoli per andare a prendere a Londra, dove era finita non si sa come, una reliquia importantissima, il bastone sul quale si appoggiava S.Giuseppe, quando stava nel presepe, accanto alla Madonna e Gesù Bambino. La preziosa reliquia fu esposta al pubblico per qualche tempo, ma dopo pochi giorni era ridotta nella sua consistenza perché tutti i fedeli, recandosi ad osannarla, cercavano di portare a casa loro un piccolo souvenir, staccando piccole parti di essa da esporre in una bacheca domestica.

Da qui nacque l'espressione "non sfreculiare [staccare, sfregare, ndr.] a mazzarella 'e San Giuseppe" (la mazzarella è il bastone, la mazza in gergo, così chiamato con affetto e devozione tutta popolaresca; come dire il "bastoncello"). Da questo significato originario di non sbriciolare il bastone del Santo, nel fantasioso modo di parlare della gente di uno dei golfi più belli del mondo, la frase in vernacolo, passò ad indicare il ben diverso invito a non rompere le scatole al prossimo. Per cui se, qualcuno apostrofa un napoletano in modo poco confacente, può accadere che questo gli risponda "ma per piacere, non sfriculià 'a mazzarella e' San Giuseppe". Come dire fatti i fatti tuoi.

Commenti

  1. Merito del curatore: c'è un meraviglioso contrasto fra la ieraticità della tarsia marmorea in immagine e la giocosità dello scritto.

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