SOGGEZIONE-SUGGESTIONE

Di fronte a tanta ridondanza di parole, talvolta una più bella dell'altra, per dire la stessa cosa con sfumature diverse, tanto che c'è l'imbarazzo nella scelta per dire il più esattamente possibile ciò che proviamo dentro, poi a volte, capita di trovarsi a corto di termini, come in una strettoia, al punto che dobbiamo servirci di parole quasi uguali per dire cose anche molto diverse fra loro.

Fonti (Cascate del Dardagna, MO) - 2017

Non sto scoprendo l'acqua calda, lo so, se dico che scambiando anche una sola lettera, vocale o consonante in una stessa parola, alcune volte si ottengono due significati diversi che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro. Come in "facondo" - "fecondo"; oppure "fragranza" - "flagranza".

Così non è però per "soggezione" - "suggestione", due parole di significato cristallino come acqua di montagna, che sgorga da due sorgenti diverse ma vicine e scende lungo il crinale, serpeggiando tra balze e rovi e formando rigagnoli e pozzanghere, distinti i due rivi, ora più da presso l'uno all'altro, ora divergendo alquanto, ma indubbiamente diretti ad alimentare lo stesso invaso in pianura.

Di comune hanno il senso del sottostare a qualcuno o qualcosa. Diversa è la loro origine, derivando la prima da "sub", sotto e "iacere", giacere , l'altra da "sub-gerere", portare sotto, che ha come derivazione "suggestio", che però vuol dire "suggerimento". In entrambe quindi si trova il senso dello stare sotto, ma nella soggezione si ha una condizione di inferiorità che può sussistere tra le persone, per esempio tra uno scienziato e un uomo della strada o tra cose e situazioni, per esempio la soggezione del sud, per quanto riguarda le condizioni economiche, rispetto al nord più industrializzato dello stesso paese o le idee, esempio la provincia che è culturalmente soggetta al centro. Nel concetto di soggezione rientra anche il c.d. timore reverenziale, che è il senso di inadeguatezza, o la timidezza che si prova di fronte ad una forte personalità che ci sovrasta per autorevolezza. La stessa sensazione si può provare di fronte ad un capolavoro artistico o all'interno di un luogo sacro.

La suggestione è una condizione psichica nella quale ci si trova soggetti all'influenza di qualcosa che viene dall'esterno, che può essere il parere di qualcuno che ne sa più di noi o l'assunto di un libro che ci ha particolarmente colpiti. Una cosa, un avvenimento, un fenomeno naturale, come il tramonto. Rispetto alla soggezione, che è reale e quindi razionale, la suggestione è virtuale, non legata alla ragione, è una sensazione che sorge spontaneamente e colpisce i nostri sensi, prima e oltre la nostra capacità di raziocinio. Proprio per questo, però, la suggestione, che è un fenomeno tra i più rilevanti della nostra vita psichica, coinvolgendo quel complesso di sensazioni e sentimenti che sono all'origine delle nostre emozioni, oltre alla sua normale carica di positività, che è alla base del suo essere, può avere anche un risvolto negativo consistente nel troppo facile ricorso ad essa, che è proprio di alcuni individui (psico-labili).

Chi è sensibile alle suggestioni provenienti dall'esterno, in maniera superiore al normale, perde la propria autonomia e da suggestionabile, può facilmente diventare succube delle altrui interferenze , con conseguenze negative facilmente immaginabili.

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