PERSPICACE
A volte da un solo sguardo puoi capire quanto perspicace sia il tuo interlocutore: vedi una luce nei suoi occhi che non c'è di solito negli occhi degli altri.
E' un luogo comune dire che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ma questo si può dire anche di alcuni animali dei quali è quantomeno dubbio che possano avere un'anima. E' chiaro che non sto parlando dell'anima sul tipo di quella che hanno gli uomini, che come sappiamo gode del privilegio di essere immortale ed è destinata ad andare o all'inferno o al Paradiso (attualmente sembra che la strada per il Purgatorio sia inagibile), ma di quella cosa che alcuni chiamano istinto, o intuito, o intelligenza: lo sguardo dei cani a volte sembra voler comunicare sentimenti, come affetto, comprensione, gioia o dolore, ma poi ti accorgi che è fisso e si perde nel vuoto.
Per quanto riguarda gli uomini, invece, è certo che dagli occhi e dallo sguardo puoi capire se uno è buono o cattivo, se ti ama o ti odia, se ti vuole omaggiare oppure fregare, cosa per cui si può dire che quel luogo comune sia vero come pochi altri. E' chiara anche un'altra cosa: che per riconoscere un perspicace, ci vuole uno altrettanto pronto, sveglio e lungimirante. Quest'ultimo aggettivo qualificativo, sinonimo di quello che stiamo esaminando, dice solo una parte delle qualità della persona dotata di perspicacia, anche se è la principale.
Infatti la parola latina "perspicax" significa "che ha lo sguardo acuto" e viene da "per", attraverso, e "spicio", vedo, discerno. Quindi vuol dire di uno che vede anche oltre il velo, la nebbia che avvolge le cose o i fatti, che riesce a penetrare con il suo acume anche nel futuro, non perché sia un veggente, ma solo in base alla capacità di cogliere i presupposti di ogni cosa che cade sotto il suo sguardo e prevederne il seguito. La perspicacia comprende anche l'intuizione, che però è principalmente attività cerebrale, della mente, che elabora ciò che gli occhi hanno visto.
C'è nella perspicacia un pizzico di furbizia, nel senso che essa è rivolta a cogliere l'utile delle cose "viste" ed intuite, ed è quasi sempre avvolta da un alone di positività, come il fatto di prevedere il buono che c'è nelle persone e nelle cose.
E' "sagace" il sinonimo che meglio mette in luce la scaltrezza e la capacità di quasi scrutare il futuro, che sono anche proprie dell'individuo dotato di perspicacia. Esso infatti significa intelligenza pronta e quasi visionaria, fulminea nell'inquadrare le cose. Deriva dal latino "sagax", da "sagus", profetico.
Altro sinonimo utile ad ampliare il senso di questa parola, è "arguto", dal latino "arguere", dimostrare con sottile ragionamento, da cui provengono pure "argomento" e "argomentare" con grazia ed eleganza. La radice "arg" compresa nel vocabolo, vuol dire "splendore" ed è all'origine di un'altra parola che è "argento", il metallo prezioso il cui splendore si ricollega idealmente a quello di un ragionamento chiaro, limpido, solido e di valore, come appunto quel metallo.
Ricordo lo sguardo limpido di mia madre che leggeva a fondo nel mio animo e capiva ogni mio minimo turbamento di bambino, fanciullo, adolescente e poi adulto; ed io vedevo nei suoi occhi, lo splendore dell'amore misto all'apprensione per il mio stesso bene, nel caso avessi agito nel senso sbagliato.
17 gennaio 2018
Commento di Vittorio Aielli:
ma lo sai che facebook, facendo le previsioni sul mio futuro e sulla mia futura destinazione (dell'anima) mi ha predetto che dovendo scontare qualche migliaio di peccati ed avendo a mio favore solo poche e sporadiche opere buone la mia destinazione sarà senza ombra di dubbio l'inferno? Sarà perspicacia o preveggenza?
Nel frattempo io non dormo più la notte.
E' un luogo comune dire che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ma questo si può dire anche di alcuni animali dei quali è quantomeno dubbio che possano avere un'anima. E' chiaro che non sto parlando dell'anima sul tipo di quella che hanno gli uomini, che come sappiamo gode del privilegio di essere immortale ed è destinata ad andare o all'inferno o al Paradiso (attualmente sembra che la strada per il Purgatorio sia inagibile), ma di quella cosa che alcuni chiamano istinto, o intuito, o intelligenza: lo sguardo dei cani a volte sembra voler comunicare sentimenti, come affetto, comprensione, gioia o dolore, ma poi ti accorgi che è fisso e si perde nel vuoto.
Ponte famoso di Comacchio - 2017 |
Per quanto riguarda gli uomini, invece, è certo che dagli occhi e dallo sguardo puoi capire se uno è buono o cattivo, se ti ama o ti odia, se ti vuole omaggiare oppure fregare, cosa per cui si può dire che quel luogo comune sia vero come pochi altri. E' chiara anche un'altra cosa: che per riconoscere un perspicace, ci vuole uno altrettanto pronto, sveglio e lungimirante. Quest'ultimo aggettivo qualificativo, sinonimo di quello che stiamo esaminando, dice solo una parte delle qualità della persona dotata di perspicacia, anche se è la principale.
Infatti la parola latina "perspicax" significa "che ha lo sguardo acuto" e viene da "per", attraverso, e "spicio", vedo, discerno. Quindi vuol dire di uno che vede anche oltre il velo, la nebbia che avvolge le cose o i fatti, che riesce a penetrare con il suo acume anche nel futuro, non perché sia un veggente, ma solo in base alla capacità di cogliere i presupposti di ogni cosa che cade sotto il suo sguardo e prevederne il seguito. La perspicacia comprende anche l'intuizione, che però è principalmente attività cerebrale, della mente, che elabora ciò che gli occhi hanno visto.
C'è nella perspicacia un pizzico di furbizia, nel senso che essa è rivolta a cogliere l'utile delle cose "viste" ed intuite, ed è quasi sempre avvolta da un alone di positività, come il fatto di prevedere il buono che c'è nelle persone e nelle cose.
E' "sagace" il sinonimo che meglio mette in luce la scaltrezza e la capacità di quasi scrutare il futuro, che sono anche proprie dell'individuo dotato di perspicacia. Esso infatti significa intelligenza pronta e quasi visionaria, fulminea nell'inquadrare le cose. Deriva dal latino "sagax", da "sagus", profetico.
Altro sinonimo utile ad ampliare il senso di questa parola, è "arguto", dal latino "arguere", dimostrare con sottile ragionamento, da cui provengono pure "argomento" e "argomentare" con grazia ed eleganza. La radice "arg" compresa nel vocabolo, vuol dire "splendore" ed è all'origine di un'altra parola che è "argento", il metallo prezioso il cui splendore si ricollega idealmente a quello di un ragionamento chiaro, limpido, solido e di valore, come appunto quel metallo.
Ricordo lo sguardo limpido di mia madre che leggeva a fondo nel mio animo e capiva ogni mio minimo turbamento di bambino, fanciullo, adolescente e poi adulto; ed io vedevo nei suoi occhi, lo splendore dell'amore misto all'apprensione per il mio stesso bene, nel caso avessi agito nel senso sbagliato.
17 gennaio 2018
Commento di Vittorio Aielli:
ma lo sai che facebook, facendo le previsioni sul mio futuro e sulla mia futura destinazione (dell'anima) mi ha predetto che dovendo scontare qualche migliaio di peccati ed avendo a mio favore solo poche e sporadiche opere buone la mia destinazione sarà senza ombra di dubbio l'inferno? Sarà perspicacia o preveggenza?
Nel frattempo io non dormo più la notte.
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