IMMAGINE

La prima cosa da capire è se l'immagine sia solo una rappresentazione visiva, non materiale della realtà, come recita una definizione, oppure possa essere anche qualcosa di materiale. Noi forse a volte confondiamo l'immagine, che è la forma esteriore di un oggetto o di una persona, con l'oggetto o con la persona di cui ci stiamo occupando. In realtà l'immagine ne è la raffigurazione, che può essere concettuale, quando avviene nella nostra mente, oppure materiale, quando viene riportata su un supporto materiale.

Natura morta - F. Di Eugenio, 1965

Qui si innesta un altro problema: la realtà percepita da un artista, normalmente è trasfigurata dalla visione che egli ne ha e che tenta di riportare nell'opera d'arte, che non si preoccupa tanto di essere corrispondente, o del tutto uguale al modello, ma piuttosto di rappresentare quello che l'artista voleva esprimere con la sua interpretazione della realtà.

Così per tutti; l'immagine è ciò che vediamo. In filosofia si è a lungo discusso sulla "substantia rerum", la sostanza delle cose e si è dubitato che l'immagine che noi vediamo sia veramente ciò che la cosa è. Potendo essere – si è detto – ciò che noi vogliamo che essa sia. Un prodotto della nostra fantasia che poco o nulla potrebbe avere a che fare con la cosa reale.

Non per niente "immagine" viene da immaginazione che è la nostra facoltà di immaginare le cose, sia quelle reali, che quelle frutto della nostra fantasia. Ci si può chiedere se sia possibile disgiungere l'immagine dal pensiero. Voi riuscite ad immaginare alcunché avendo la mente completamente assente? O, al contrario, potete pensare ad una cosa, senza nel frattempo che si mettano in moto i meccanismi della formazione di un'immagine?

Pensare non significa anche immaginare? Il pensiero "è" immagine.

Noi diciamo anche: "quel tizio è l'immagine della bontà", come se la bontà fosse raffigurabile, oppure dicono "Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza", quando in realtà di Lui non riusciamo a farci neanche un'idea. Ed allora pensiamo a qualcosa di vagamente antropomorfo, che si espande come l'universo ed è un'immagine che ci sfugge, che non riesce a formarsi, ma non è il nulla. Ed anche il nulla, come il vuoto, noi cerchiamo di raffigurarlo in qualche modo; un buco nero? Un cielo senza stelle?

L'immagine, come l'idea, è una cosa immateriale, perciò, a mio parere, impropriamente, noi scambiamo la raffigurazione di un oggetto col la cosa raffigurante l'oggetto e diciamo di una statua equestre che è Garibaldi a cavallo, mentre ne è solamente l'immagine.

Perché per immagine noi intendiamo anche la copia, che è somigliante alla cosa reale, come quando diciamo che l'effigie di una cosa sembra l'originale, oppure che l'immagine ritratta in un quadro è più "vera" della cosa ritratta, o meglio ancora, di uno spettacolo naturale, che "sembra un quadro".

Anche quando non si conosce l'originale; l'immagine della Madonna, di Cristo, o le immaginette riportate sui santini che offrono i mendicanti, S, Bruno, ad es. chi può dire come era? Eppure l'hanno ritratto.

Commenti

  1. ed allora che mi dici del danno d'immagine per il quiale si è condannati alla ripatrazione anche mediante penna accessoria ( pecuniaria )?

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Grazie per aver reso omaggio al dipinto di tua madre.

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