BALDANZA

Racconto burocratico (che riguarda il potere o strapotere dell'ufficio), estrapolato da una storia vera di cui non si conosce la fine.

- Collega, dove vai con tanta baldanza? -
- Ma che ti baldanza! Sono incazzato nero. Vado a dirne quattro al capoufficio, che crede di avere a che fare con uno stupido. All'ultima tornata, ha promosso te che sei arrivato dopo di me e non hai certo meritato di più (per non dire che non hai fatto niente), mentre si è dimenticato del tutto di quello che ho fatto io nel frattempo.
- Suvvia…
- Ma fammi il piacere...
- Guarda che quello potrebbe non gradire.
- Sai che me ne frega...

Si avvia a passo svelto e svolta dietro l'angolo. Bussa alla porta del capoufficio. Dopo cinque minuti si sente sbattere una porta.

Fine del racconto ma non della storia.



La baldanza può essere un atteggiamento eccessivo e talvolta mal indirizzato; eccessivo per ottimismo e coraggio, sprecati se impiegati in cause pretestuose. Nella maggior parte dei casi è un atteggiamento positivo che denota lealtà e buone intenzioni. In ogni caso, meglio la baldanza che il pavore (dal latino "pavere", temere). Meglio il baldo arrogante, che il pavido vile e ipocrita.

La baldanza è l'attitudine dell'uomo che pensa in modo autonomo ed intraprendente. Si dice "è un baldo", che nelle forme distorte, diventa un 'ri-baldo', un violento non ligio alle leggi. E' un composto di fiducia in se stesso e nelle possibilità offerte dalle proprie capacità, e dal sicuro bacio della fortuna benigna. E' una forza positiva che spinge a muoversi, ad agire, sicuri di riuscire in ogni impresa.

C'è una sottile differenza tra baldo e baldanzoso, che provengono entrambi da una voce "baut" o "bald", di origine provenzale o francofona, che vuol dire "fiero".  Il baldo è forte, oltre che coraggioso, è uno che ha già dato buona prova di sé; il cui ardimento è risultato valido; che dà affidamento, che trascina, non il fanfarone che non gode di alcun seguito.

Baldanzoso è colui che si presenta, armato delle migliori intenzioni, al primo appuntamento con il cuore in gola. In genere è un attributo che si riscontra nei giovani, nei quali un pizzico di incoscienza è sempre presente e non guasta, a meno che non diventi temerarietà.

E' chiaro che a volte è difficile individuare il punto in cui la baldanza sfocia in un atto temerario, il che vuol dire non solo eccessivo, ma anche pericolosamente gratuito, che può arrecare danno più che vantaggi. La baldanza non è la spavalderia, che è un modo di atteggiarsi a condottiero senza averne le capacità. La spacconeria è una specie di tracotanza, improntitudine, una ipertrofia dell' 'ego', che induce a comportamenti sconsiderati.

La baldanza è sana, gioiosa, allegra, piena di entusiasmo, di buoni propositi e rende la vita più godibile e bella. Se debordante, può arrecare qualche delusione, ma un po' di rischio è in tutte le cose. Il cimento è la prova, la baldanza è un modo di affrontarla che spesso agevola soluzioni positive; il buonumore, la fiducia, credere in qualcosa, sono le condizioni ideali per il successo.

L'amore è un buon veicolo per la baldanza. Due sguardi si incrociano e in uno si accende una luce che viene subito intercettata dall'altro. Subentra la trepidazione del primo incontro, si prova l'ebrezza di quello che sta per accadere, si gode l'esultanza di un evento che si prospetta pieno di sorprese e di promesse, si raggiunge l'acme nel tripudio del primo bacio. L'animo si riempie di una baldanza della quale prima non si era consapevoli. Dire "ti amo" per la prima volta è facile ed è un'esperienza piena di fascino e di ardimento.

Da baldanza deriva anche "baldoria", che è un simpatico frastuono prodotto da persone in preda ad allegra baldanza.






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