SOLSTIZIO

'Sol stat', il sole si ferma, oggi alle 11,28, per lasciar passare il sig. Inverno che entra a prendere possesso del Meteo per il periodo di sua competenza. Senza fare sconti, come si vede già dalle premesse, considerando la temperatura tutt'altro che mite di questi ultimi giorni.

Si ferma nella sua corsa pazza verso la notte. Oggi infatti sarà il giorno con il minor numero di ore di illuminazione solare e quindi quello in cui la notte è più lunga ed il giorno più corto.

E' un vero e proprio 'stop', una frenata nemmeno tanto morbida, che procura u
n improvviso rallentamento, appena una 'hesitation', giusto per ingranare la retromarcia e poi, via verso la riconquista della luce, un passetto alla volta, fino all'equinozio prossimo venturo che avverrà in primavera e lo scatenamento verso l'altro estremo, il giorno più lungo e la notte più breve che si ha d'estate, quando il sole dardeggia la terra al di sopra dell'equatore con giornate interminabili.

Cosa dire di questo giorno? L'inverno, che secondo i meteorologi era già entrato da alcuni giorni, e posso confermarlo anch'io che il freddo lo soffro, se pensiamo che le giornate da domani cominceranno ad allungarsi, ci sembra già a buon punto e prossimo alla fine. Lo so è un'illusione, ma è un'illusione nella quale ci piace adagiarci, assecondando l'allegra atmosfera natalizia che fa da anestetico contro il dolore e placebo quanto a speranze, per quel cumulo di aspettative che antichissime tradizioni di tutti i popoli della terra hanno alimentato in prossimità della fine dell'anno ed in concomitanza con questo evento astronomico.

Vogliamo ripassarci un po' di Bibbia, senza sollevare complicati e pesanti quesiti di carattere religioso e/o scientifici?

E' un episodio a proposito del sole che si ferma : in Gs., 10,12-14, Giosuè , in occasione di una battaglia che gli ebrei combatterono contro una coalizione di tribù nemiche, vedendo avvicinarsi la notte e dovendo (sì dovendo, per volere divino) sterminare i nemici, per timore di non fare in tempo a compiere l'opera, ordinò al sole di fermarsi ed il sole si fermò compiacente per un giorno intero.

Il Signore a quel tempo stava da una sola parte e partecipava attivamente alle guerre. Tanto che in quella stessa occasione, per collaborare con il suo popolo, scatenò contro i nemici in fuga una pioggia di massi che provocò più morti degli stessi ebrei combattenti.

Non siamo ai tempi di Galileo Galilei (1), e sappiamo che il contrasto sulla interpretazione dei testi sacri è stato risolto nel senso di dire che quanto affermato nella Bibbia non sempre ha un valore teologico, ma va talvolta inteso in senso allegorico, ma dire, che un simile operato (di Giosuè e del suo Signore), si possa giustificare con l'affermazione che in quel caso il nemico rappresentava allegoricamente il male, cioè il diavolo in persona, (ché quello sì che va sterminato, e non so se ancora oggi ci siamo riusciti), mi sembra cavarsela un poco per il rotto della cuffia.



1) Il richiamo a Galilei non è fuori luogo, se si considera che gli oppositori della teoria eliocentrica, di Copernico, che accusarono lo scienziato di eresia per averla sostenuta, portavano, fra altri punti della Bibbia che informavano la cosmologia dell'epoca , anche quello di Giosuè, sopra riportato, come riprova della fondatezza della teoria tolemaica Geocentrica, fino ad allora vigente.

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