SFARFALLEGGIARE

C'è questo termine che da ieri mi ronza in testa e non sapevo se era effettivamente esistente o da me inventato, 'sfarfalleggiare', che ho appurato dopo, esiste eccome e reclama pari dignità di tanti altri.

Dal mio sommario accertamento, in verità, è risultato un unico esempio dell'utilizzo di questa parola in letteratura e risale a Luigi Capuana, ma la cosa non deve farci arretrare perché sento che la parola è viva, anche se poco usata ed ha un senso ben preciso.

Sfarfalleggiare, o sfarfallare, (*) viene da 'farfalla', il nome comune dell'insetto appartenente alla categoria dei lepidotteri, che per la sua singolarità di subire in natura continue metamorfosi nel corso della sua breve esistenza, da bruco ad essere alato, leggero e bello da vedersi, ha rappresentato fin dai tempi più antichi, una serie di significati allegorici di ogni tipo, fino ad essere considerato l'elemento spirituale della persona umana che alla morte del corpo, vola al cielo.

La leggerezza è comunque la caratteristica principale e della farfalla e dello sfarfalleggiare che da essa prende avvio.Sfarfalleggiare è tipico della persona frivola, che tratta tutto con leggerezza, nei salotti, nelle cerimonie, in genere in occasioni mondane, passando da un argomento all'altro, senza alcun approfondimento, come fa l'ape con i fiori, senza la sagacia dell'ape. O con la leggerezza e la leggiadria della farfalla.

Ed è di una persona leggera ma non frivola che invece si può dire che sfarfalleggi in contesti in cui ciò è consentito o richiesto dalle circostanze. In questi casi si parla di leggerezza unita ad un comportamento brillante. Per esempio ad una festa, di matrimonio, di laurea, o semplicemente di compleanno. Equivale a dire spiritosaggini.

Certo in un convegno scientifico a qualsiasi livello, sarebbe inopportuno sfarfalleggiare con leggerezza, abbassando il livello del valore scientifico della discussione, ma se uno scienziato dotato di humor, nell'esporre i risultati della propria ricerca riuscisse a trattare la materia pur rispettando i parametri dell'esattezza scientifica, con una levità tale da rendere l'assunto un brillante compendio, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, la cosa sarebbe tutt'altro che disdicevole.

Sfarfalleggiare è stata anche un'arte coltivata ed insegnata.

Nei luoghi della mondanità, dove prevale il comportamento eccentrico, dove la forma supera di gran lunga la sostanza, dove non vale ciò che è ma ciò che appare.

I sofisti della filosofia greca, i retori romani, erano grandi sfarfallatori (questa me la sono inventata), affermavano tutto e il contrario di tutto. Giocavano con le parole e con le idee dimostrando che con le parole si potevano sconfiggere le idee.

La Recherce di Proust altro non è che il tentativo di far rinascere un mondo, quello dell'aristocrazia aperta alle frange più evolute della borghesia, dove si era ammessi per meriti personali, che nei salotti letterari degli albori del novecento, coltivavano una socialità ristretta, facendo sfoggio di grandi mezzi, ma in realtà fatuo e basato sulla banalità più assoluta, dove però il genio di alcuni brillanti cooptati poteva risplendere di luce propria.

Sempre in tempi di 'belle epoque', le corti dei principali stati monarchici europei, la Francia, come anche la Russia, non si abbandonavano ai più sfrenati eccessi di lusso e vuotaggine, alimentando il malcontento delle rispettive popolazioni, che prima l'una e dopo l'altra a distanza di oltre un secolo insorsero in modo violento, cancellando quel mondo?

Per giungere oggi al fenomeno diffuso nell'arte di avere contemporaneamente autori veri e tanti altri che sfarfalleggiano intorno a loro lasciando perplessi i fruitori meno esperti i quali non riescono a distinguere il grano dal loglio.

Anche qui sarebbe il caso di distinguere, ma il discorso si farebbe molto lungo. Bisognerebbe parlare di mercati, di mode imposte, di guerre intestine ed economia globale, ma che senso avrebbe?

19 marzo 2017

(*) Secondo me esiste una differenza anche se minima tra i due termini; il primo, sfarfalleggiare, mi sembra più adatto a descrivere un certo tipo di comportamento umano (falso brillante, chiacchierone, fatuo); il secondo, sfarfallare, a dar conto di avvenimenti (la neve che sfarfalla dal cielo, il battito cardiaco che dà colpi irregolari, i motori quando non sono in ordine con la carburazione, le cambiali quando vanno in protesto ecc.).

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