LETTERATURA (Quel che resta della)

Un dubbio mi rodeva da tempo: esisterà una letteratura con i controcazzi? Finalmente è intervento un distinto signore sul blog di un circolo culturale, il quale volendo promuovere e proporre agli iscritti non so quale libro da lui letto, afferma, aulicamente e senza esitazione di sorta, che con quello, siamo, eccome, di fronte ad una 'letteratura con i controcazzi'. Ecco dunque trovata la prova che cercavo, della sua sicura esistenza.

Siamo quindi certi che, d'ora in avanti, per giudicare un libro, bisognerà vedere se esso è degno di rientrare in quella parte delle letteratura, la più alta, che si qualifica 'con i controcazzi', risultando doveroso bocciare o stroncare qualunque altro scritto che non possa vantare simili genitali.

Seriosi critici letterari, non affannativi più a scrivere recensioni, articoli o addirittura saggi (saggi, poi! Al giorno d'oggi, non se ne vedono!), chiunque potrà postare il succo delle proprie gonadi, sui vari net-work e nei gruppi (con i gruppi è più facile!), in essi operanti, mettendo a fianco dei testi che si intende classificare, non più le classiche faccine o cuoricini che hanno imperversato finora, ma graziose nuove icone raffiguranti cazzi e controcazzi ( i cazzi voltati a destra, i controcazzi voltati a sinistra, o come volete, ma bisogna mettersi d'accordo), così da permettere al lettore di buona volontà, di orientarsi in questa jungla di glandi, a seconda del numero dei peni dell'uno o dell'altro segno, assegnati ad ogni opera letteraria che si voglia prendere in considerazione.

Quanti cazzi per Manzoni? E quanti controcazzi per Pirandello? Al miglior offerente ed il gioco è fatto.

Non vi sembra una rivoluzione epocale?

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