FALSARIGA
La falsariga era lo strumento elementare che si forniva ai bambini o agli analfabeti per far sì che riuscissero a scrivere diritto su un foglio non rigato. Consisteva nell'accorgimento di mettere sotto al foglio bianco un altro rigato, così che il soggetto interessato fosse messo in grado di seguire le linee in trasparenza. Faceva parte dell'armamentario delle scuole di calligrafia di felice memoria (pochi ricorderanno Renato Rascel nel bel film di Mario Soldati del 1959, Policarpo Ufficiale di Scrittura); oggi nessuno farebbe più caso alla forma dello scritto sul foglio.
Dato lo scopo per il quale era stata inventata, di semplice utilità pratica per chi non ne aveva (di pratica amanuense), la parola, benché formata semplicemente dalla congiunzione dell'aggettivo 'falsa' con il sostantivo 'riga', cosa per cui non abbisogna di alcun'altra spiegazione, viene nobilitata da un'origine antica, ed il suo uso risale ad alcuni secoli fa.
Nel mondo moderno, dove gli esercizi di calligrafia sono stati sostituiti da quelli di digitazione eseguiti con grande abilità proprio dai giovani su computer, tablet e smarphone, la falsariga nel suo significato originario non è più di moda, ma è rimasta ed è usata correntemente in senso figurativo, per dipingere (la pittura non è essa stessa una forma di comunicazione figurativa?) tutte quelle situazioni in cui si tiene un certo comportamento sull'esempio, sulla scorta o sulla guida di un predecessore, sia in forma autonoma e creativa (portando avanti un discorso già iniziato da un maestro e non terminato), sia al contrario, in maniera pedissequa e servile, come semplice adagiarsi sul già noto e collaudato.
Un caso paradossale, ma ciononostante abbastanza frequente, è quello che è dato vedere a proposito del comportamento di alcuni politici, i quali, una volta andati al potere, anziché perseguire una propria linea di condotta per l'innovazione ed il buon governo, si preoccupano soprattutto di seguire la falsariga del predecessore, di parte avversa, per cancellare le orme di quanto di utile da lui realizzato.
Seguire una falsariga vuol dire in ogni caso avere un comportamento, come se, dietro la persona dell'agente, vi fosse un foglio con l'indicazione dei passi da eseguire, portato per mano o comunque indirizzato nella sua opera.
In classe, gli alunni svolgono il tema sulla falsariga di quanto illustrato dal professore nelle lezioni precedenti. Un funzionario che sostituisce, in un compito delicato, un collega che aveva ben meritato, assicura che seguirà la falsariga del predecessore nell'assolvimento del suo mandato.
Quanto sopra allo scopo di non fare un passo falso, specie se per arrivare a quel punto (della carriera politica), l'interessato avesse fatto carte false, ricorrendo a qualunque mezzo per arrivare allo scopo, su un falsopiano (quelle delle fortune politiche), che presenta, a dispetto del termine, non poche asperità.
Dato lo scopo per il quale era stata inventata, di semplice utilità pratica per chi non ne aveva (di pratica amanuense), la parola, benché formata semplicemente dalla congiunzione dell'aggettivo 'falsa' con il sostantivo 'riga', cosa per cui non abbisogna di alcun'altra spiegazione, viene nobilitata da un'origine antica, ed il suo uso risale ad alcuni secoli fa.
Nel mondo moderno, dove gli esercizi di calligrafia sono stati sostituiti da quelli di digitazione eseguiti con grande abilità proprio dai giovani su computer, tablet e smarphone, la falsariga nel suo significato originario non è più di moda, ma è rimasta ed è usata correntemente in senso figurativo, per dipingere (la pittura non è essa stessa una forma di comunicazione figurativa?) tutte quelle situazioni in cui si tiene un certo comportamento sull'esempio, sulla scorta o sulla guida di un predecessore, sia in forma autonoma e creativa (portando avanti un discorso già iniziato da un maestro e non terminato), sia al contrario, in maniera pedissequa e servile, come semplice adagiarsi sul già noto e collaudato.
Un caso paradossale, ma ciononostante abbastanza frequente, è quello che è dato vedere a proposito del comportamento di alcuni politici, i quali, una volta andati al potere, anziché perseguire una propria linea di condotta per l'innovazione ed il buon governo, si preoccupano soprattutto di seguire la falsariga del predecessore, di parte avversa, per cancellare le orme di quanto di utile da lui realizzato.
Seguire una falsariga vuol dire in ogni caso avere un comportamento, come se, dietro la persona dell'agente, vi fosse un foglio con l'indicazione dei passi da eseguire, portato per mano o comunque indirizzato nella sua opera.
In classe, gli alunni svolgono il tema sulla falsariga di quanto illustrato dal professore nelle lezioni precedenti. Un funzionario che sostituisce, in un compito delicato, un collega che aveva ben meritato, assicura che seguirà la falsariga del predecessore nell'assolvimento del suo mandato.
Quanto sopra allo scopo di non fare un passo falso, specie se per arrivare a quel punto (della carriera politica), l'interessato avesse fatto carte false, ricorrendo a qualunque mezzo per arrivare allo scopo, su un falsopiano (quelle delle fortune politiche), che presenta, a dispetto del termine, non poche asperità.
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