ACCOVACCIARSI

Accovacciarsi letteralmente vuol dire nascondersi nel covo. In senso estensivo rannicchiarsi, per nascondersi o riposare.

Sinonimi: accucciolarsi, accucciarsi, appollaiarsi.

Ecco, questa mattina, parlando dello scoiattolo, avrei potuto dire che faceva il solito giro, 'anziché starsene accovacciato nella sua tana', dato il maltempo imperversante.

Il termine dal quale deriva è in realtà il 'covaccio', dispregiativo di covo. Per cui più che di tana, la sana e confortevole dimora di tanti animali, di tratterebbe di una spelonca di ladri o altri malavitosi.

Il covo è dove si nascondono o si ritrovano i congiurati, magari per un nobile scopo, chessò i carbonari, animati da spirito patriottico, ma un 'covaccio', per definizione è un luogo dove si possono perpetrare solo azioni malvagie.

E chi vi si nasconde, accucciandosi, lo fa per non essere scoperto. O per tendere un agguato. Nella nostra bella montagna, dalle parti della Valle Maone, sopra Pietracamela, non lontano dalle sorgenti del Rio Arno, si erge un bastione di roccia levigata dalle intemperie, dove ad una certa altezza, sul frascame degli alberi ed arbusti che crescono selvaggi alla base, si apre una caverna abbastanza ampia, non raggiungibile se non con l'ausilio di scale a pioli appositamente predisposte e retraibili. Un vero nido di aquile. Ebbene la leggenda vuole che, al tempo dei briganti, coloro i quali attraversavano la montagna per andare verso la campagna romana, e svolgervi scambi commerciali, come sembra abbastanza frequenti anche allora, al ritorno, temendo di essere depredati delle merci appena acquistate, le depositassero in quella grotta, che per questo motivo prese ed ha tuttora il nome di “Grotta dell'oro”, benché sia difficile ipotizzare che i beni commerciati fossero gioielli.

Una versione del tutto diversa e forse più credibile vuole invece che la grotta fosse il luogo dove solo i briganti avevano possibilità di accedervi, sia per depositare il frutto delle loro rapine, ed allora il nome dato alla grotta risulterebbe abbastanza congruo, sia per nascondersi e tendere agguati.

Fatto sta che, passando là sotto, e alzando lo sguardo a quella apertura, non si resiste alla tentazione di immaginare degli uomini accovacciati dietro quell'antro aperto nella roccia, con il cappellaccio a falde larghe in testa ed il fucile a trombone tra le gambe ed un brivido corre lungo la schiena e si guarda ansiosamente avanti per superare in fretta il valico.

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