EMOZIONE

Quando si parla di emozione è meglio essere prudenti: siamo su un terreno molto delicato, conteso da più parti con vocazione specialistica che ne rivendicano la supremazia.

Siamo nel campo della parte emotiva del nostro organismo che è quella che reagisce a determinati stimoli e che, a seconda dei diversi orientamenti, si definisce spirito o anima.

E' oggetto di studi approfonditi da parte di tutte quelle scienze che hanno rivoltato la psiche come un calzino , psicologia, psicanalisi, psichiatria e psicopatologia, nonché, com'è ovvio l'antropologia, ma noi al solito vogliamo parlarne da incompetenti, in piena libertà.

Ci addentriamo quindi con passo felpato e beata incoscienza in questo 'hortus conclusus' che nel Medio Evo era un giardino recintato, ma anche indicava simbolicamente uno spazio interiore mentale nel quale chiudersi per la meditazione. Cerchiamo di scorgere quell'oggetto misterioso che gli antichi greci chiamarono 'psiche'.

Essi la dipinsero mitologicamente come una Fanciulla bellissima dalle ali di farfalla, innamorata del sole. Era 'psychè', originariamente il soffio vitale, pensiero, spirito, sentimento, tutto quello che di immateriale ha la natura umana. La parola non trova nella nostra lingua un termine correlativo che possa coprire l'intera area semantica che essa occupa. Approssimativamente si traduce con 'anima' che deriva anch'essa dal greco 'ànemos', con il valore di 'soffio'.

Il concetto di anima fu elaborato per primo da Socrate, poi ripreso e completato da Platone, suo discepolo. Era l'insieme delle energie vita
li, che non hanno consistenza materiale e formano lo spirito, inteso come ombra che ha le stesse sembianze del corpo, senza tanti infingimenti sulla sua natura mortale o immortale .

Spirito, viene da 'spirare', e 'spiritus' in latino, vuol dire soffio di aria che al momento della morte fuoriesce dalla bocca del moribondo e viene raccolto dal respiro di chi gli sta vicino .

Lo spirito è il terreno di coltura delle emozioni (dal latino 'emotus', da 'emovere', propriamente 'trasportare fuori' ciò che è dentro- di noi).

Infatti le emozioni sono moti improvvisi dell'animo che insorgono come reazione ad avvenimenti esterni che colpiscono i nostri sensi. Si manifestano in modo diverso, con le espressioni del viso, improvviso rossore del volto, con la posizione del corpo e con la voce alterata da grida o altro vocalizzo.

Con essi buttiamo fuori letteralmente, la sensazione che abbiamo provato al verificarsi dell'evento.

Le emozioni possono essere di paura, spavento, rabbia, ira, dolore, gioia, passione, meraviglia ed altre ancora. Una forte emozione può toglierci il respiro, farci 'saltare il cuore in gola', oppure semplicemente commuoverci, come avviene se assistiamo ad uno spettacolo che tocca la sfera dei sentimenti.

Sentimenti ed emozioni hanno molto in comune, riguardano la nostra sensibilità ed il nostro carattere ed a volte le due categorie vengono scambiate l'una con l'altra. Ma c'è una differenza fra le due cose: il sentimento è il nostro modo di atteggiarci di fronte ai casi della vita, può essere educato ed incanalato ed è duraturo e stabile; può anche non apparire all'esterno ed essere coltivato in segreto.

Le emozioni sono istintive, normalmente, di breve durata, non possono essere contenute ed esplodono all'esterno.

L'amore è un sentimento, come pure l'odio. L'innamoramento e la passione sono emozioni, e con essi anche l'ira e la rabbia.

I sentimenti sono radicati e a seconda di come sono 'sentiti', possono essere vissuti in modo più o meno pacato. Le emozioni sono passeggere, violente e a volte lasciano una traccia indelebile.

I sentimenti sono, le emozioni vengono.

Emozionante, emozionato, emotivo sono aggettivi che descrivono le diverse situazioni in cui le emozioni possono intervenire partendo dall'oggetto che provoca emozione o dal soggetto che ne è colpito. Esiste anche emozionale, che ha un senso un po' vago. Riguarda sempre l'oggetto che ha le caratteristiche atte a procurare emozione, ma è indipendente dal soggetto che ne possa eventualmente essere sollecitato.

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