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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

LANA CAPRINA

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Zia Gina (Dio l’abbia in gloria), quando si discuteva di cose futili, senza costrutto, usava dire “non fate i ponti dove non corre l’acqua”, in quanto ai suoi tempi i ponti si costruivano solo per superare corsi d’acqua. Se non c’era un fiume da attraversare, era inutile costruire un ponte; viadotti all’epoca, niente. Il Ceppo (TE) - 2019 Con una testimonianza molto più antica e autorevole, lo stesso concetto di inutilità del parlare di certe cose, fu espressa da Orazio, dicendo ce si trattava di questione di lana caprina, espressione che è rimasta intatta anche al giorno d’oggi. A pagarne lo scotto qui è la lana delle capre, ritenuta allora di infima qualità, quindi se un discorso non ha senso, tempo sprecato a parlarne, come sarebbe se discutessimo della lana caprina. Le capre non hanno mai goduto di buona letteratura, non solo per la lana, ma per molte altre caratteristiche, come il cattivo odore (puzza come una capra), la testardaggine, (che si manifesta con l’istinto a da

SCONCIO

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Si porta a conoscenza di tutti, iscritti (nessuno), amici (pochi) e simpatizzanti (se ce ne fossero), dello Zibaldino, che il giorno 28 ottobre del corrente anno, alle ore 18, nei locali (lo stanzino delle scope e il sottoscala) di questo circolo avremo l’onore di ospitare due illustrissimi membri di accademie nazionali, eccellentissimi signori CRUSCONE DE ARCADIIS esimio tuttologo Coadiuvato dal suo amico ed assistente ACCIPIO DE CAPPERIS ricercatore autodidatta Che si produrranno in una lectio magistralis sul tema : Non solo sconcio, origine e significato. Eventuali interessati, sono invitati ad intervenire. Sarà gradita la presenza di perdigiorno e nullafacenti di cui la città vanta un buon numero di esemplari. Da "La Casalinga" - 2018 Seguirà un dibattito che si preannuncia ricco e vivace, come è nella tradizione del circolo.” Questo manifesto, alquanto inusuale per il club, per grandezza

ANCORA SULL'ESSENZA

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Asserisce Aristotele che il più feroce critico del linguaggio fosse stato Cratilo. Sostenitore radicale della dottrina del Panta rei (espressione ormai divenuta di uso comune, essendo stata inclusa persino nel testo di una canzone vincitrice a San Remo), se per Eraclito era impossibile bagnarsi per due volte nello stesso fiume, Cratilo riteneva fosse impensabile immergersi nelle stesse acque addirittura per una e una sola volta. Grecia, 2019 Fedele a tale dottrina, Cratilo avrebbe quindi smesso di chiamare cose e persone per nome, ritenendolo un esercizio vano (ciò a cui si era attribuito un nome, un attimo dopo era già irrimediabilmente mutato e avrebbe avuto quindi bisogno di un nuovo nome); si era quindi risolto, all'occorrenza, a indicarle con un dito. Il ragionamento di Cratilo, com'è del tutto evidente, è inconfutabile. Ma allora come si spiega che non solo gli umani facciano tranquillamente uso del linguaggio, ma che anche numerose specie di animali sociali - os

FACEZIE

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Passate le ferie estive (il bar era rimasto chiuso solo tre giorni, ma il circolo ben tre mesi, salvo sporadiche occasioni in cui due o tre di quelli che si ritenevano appartenenti ad esso si erano trovati a parlare del più e del meno nel locale a loro riservato), lo Zibaldino stentava a riprendersi, come si fosse esaurita la spinta iniziale e non vi fosse più interesse a tenerne accesa la fiamma. Festa della Balorda (MO, 2013) Si era ormai all’inizio dell’autunno quando Maurizio ebbe un sussulto di orgoglio ed indisse una riunione plenaria, avente ad oggetto: un vuoto da riempire - la ripresa. Aveva in serbo per il suo intervento una sorpresa, una parola che sicuramente avrebbe suscitato interesse, nientemeno che Pantocratore o anche pantocratore. Intanto avrebbe iniziato il discorso facendo una dotta distinzione tra la parola con l’iniziale maiuscola e quella con l’iniziale minuscola. (con la iniziale maiuscola è Gesù, ma era già prima di Cristo, uno qualunque degli dei paga

ISOLA CON FANTASMI

“Dopo tre ore di navigazione, avvistammo sulla superficie piatta del mare, lungo la linea dell’orizzonte, una piccola macchia sfocata che poco alla volta prendeva forma di terra, confusa nella foschia del mattino. Il cuore si stringeva in un’angoscia crescente, l’ansia di scoprire quella che sarebbe stata per noi la residenza stabile, per molto, troppo tempo. Eravamo in dieci, incatenati due per due e tenuti insieme da una catena che ci univa tutti. Guardavamo verso quella macchia che via via prendeva le sembianze di un’isola che si ergeva dall’acqua con la sua forma tozza, scabrosa, tutta rocce alla base e vegetazione selvaggia più in alto, con l’animo devastato sotto la suola delle scarpe. La nostra imbarcazione entrò in una baia dall’aspetto ridente, ma sull’Isola gravava una nube nera che ci toglieva ogni speranza. Dietro un piccolo promontorio, un porticciolo. Le operazioni di attracco richiesero qualche tempo, durante il quale i nostri pensieri si persero in una calma senza asp

CORRIVO

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Corrivo, lo so, è uno che corre. Veramente noi, che siamo fregni, per prendere in giro quelli che seguendo una moda smodata, non fanno che correre, li chiamiamo corribili, che non mi sfugge, significa che possono essere corsi, è qui è lo sfregio, nella declinazione al passivo, si lasciano correre, da altri ma questa è una putade, per non dire una puttanata. Fotogramma dal film "Solaris" (A. Tarkovskij, 1972) A parlare era un novizio, un giovane dinoccolato con un gran ciuffo di capelli, occhiali, e un orecchino al lobo sinistro, di nome Cosimo. Per me il corrivo è un lassista, intervenne Moratti, uno che lascia correre, che se ne frega. E’ comunque un superficiale, uno per cui va tutto bene, anche quando il mondo rischia di crollare. Meglio corrivo che bacchettone proruppe Bergamante. Non tollero quelli che su ogni questione puntano i piedi e fanno un casino della m. per il gusto di dimostrarsi intransigenti. Grandi moralisti che poi nel privato dimostrano di esser

AFORISMI

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- Se non stai su facebook non sei nessuno. - E che ci dovrei stare a fare su Facebook? Non ho nulla da dire. - Chi ti ha detto che devi per forza dire qualcosa? Basta che posti quello che hanno detto altri, famosi o meno famosi, stronzate per le quali vanno tutti pazzi. - Posso dire anche vaffanculo? Museo dello Spazzacamino, S. Maria Maggiore (VB) - 2019 - Vaffanculo, stronzo e pezzo di merda, sono zuccherini, vedrai quanti follower farai. - Follo che? - Follower, seguaci, quelli che si aspettano da te altre cazzate. - Sì, ma io non andrei comunque molto lontano, di altre parolacce so solo cazzo, fregna, culo e malleolo. - Scusa ma il malleolo che c’entra? - Non so, mi sembrava…una cosa brutta. - Allora potresti dire pure coccige, ma nessuno ti capirebbe. I discorsi intellettuali non sono molto apprezzati, meglio dire che ti sei bevuto il cervello. - Dunque potrebbe andare pure ti sei mangiate le mani? - Sì, dalla rabbia. Pensa agli aforismi. Se ne azzecchi uno buon

UMANAMENTE

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Era solo nella saletta del club, la porta di comunicazione del bar, chiusa, per non sentire l’acciottolare della chincaglieria, piattini, tazze e bicchieri che passavano, una volta usati, dal banco al pozzetto del lavello sotto il getto dell’acqua per la prima sciacquatura rischiando così di disturbare i suoi pensieri e se ne stava seduto sulla sua sedia, davanti al tavolo, dal quale normalmente parlava al suo piccolo popolo, i pochi disposti ad ascoltarlo. Aveva chiesto a Sebastiano di appendere alla maniglia della porta, il cartello “Non disturbare”, per concentrarsi e poter meditare. Su cosa riflettere, in particolare, doveva ancora deciderlo, in quanto, molte cose si affollavano nella sua testa ed egli per il momento avvertiva solo un gran bisogno di fare chiarezza fra i diversi pensieri. Raduno Internazionale dello Spazzacamino, 2019 - Non far passare nessuno – aveva raccomandato al buon barista, che faceva fatica a dissimulare la sua meraviglia per una simile ric